Giulia osservò il suo lavoro allo specchio, lo scovolino del mascara in una mano, l'applicatore nell'altro. Sorrise, soddisfatta del risultato, per poi uscire dal bagno e tornare nella stanza principale. Lì, trovò Sangiovanni, nella stessa posizione in cui l'aveva lasciato mezz'ora prima quando era entrata in bagno per truccarsi.
"Hai intenzione di vestirti, prima o poi?" chiese, dirigendosi verso l'armadio, sul quale, il giorno prima, aveva appeso il lungo abito da cerimonia che avrebbe indossato.
In poche ore, Alberto e Francesca si sarebbero sposati, per cui la famiglia Damian, qualche giorno prima dell'evento, si era spostata nella grande villa in cui si sarebbe tenuta la celebrazione e i festeggiamenti. Sangiovanni e Giulia, invece, li avevano raggiunti solo il giorno precedente, a causa di un impegno lavorativo che aveva trattenuto la ballerina a Milano. Quest'ultima aveva insistito affinché lui raggiungesse il resto della famiglia quando avrebbe dovuto, ma il cantante, testardo come solo lui sapeva essere, l'aveva aspettata, così si erano ridotti ad arrivare per ultimi. E sarebbero arrivati per ultimi anche al matrimonio se il riccio disteso sul letto ancora in pigiama non si fosse deciso a prepararsi.
"C'è tempo" mormorò, abbandonando il cellulare sul letto e portando le mani dietro la testa. Osservò Giulia aprire le ante dell'armadio, per poi aprire uno dei cassetti al suo interno per recuperare l'intimo che aveva accuratamente riposto nel mobile la sera prima, insieme al resto dei pochi indumenti che si era portata dietro per quei giorni.
Sangiovanni seguì i suoi movimenti al di sotto dell'accappatoio bianco nel quale era avvolta, per poi vederlo ricadere al suolo, permettendogli di godere della vista del suo corpo. La schiena, perfettamente divisa in due dal solco che la colonna vertebrale creava, le spalle sottili, la vita stretta e poi scese ancora più giù, sulla curva che più preferiva del suo corpo, che sapeva fosse fin troppo apprezzata, non solo da lui.
"Sangio, mi stai ascoltando?" chiese Giulia voltandosi verso di lui, mentre sistemava le bretelle del reggiseno, accompagnandole sulla sua pelle con un leggero schiocco.
"Eh?"
Giulia ridacchiò, mentre lui arrossì leggermente per essere stato colto in flagrante. Erano ormai anni che la vedeva con pochi indumenti addosso, ancora di più le volte che ne era del tutto priva, ma non poteva che rimanerne colpito ogni volta, come se fosse la prima. Aveva ormai ventidue anni, il corpo, così come il viso, era diventato più maturo – e anche più muscoloso grazie a tutta l'attività fisica a cui il suo lavoro la sottoponeva – ma per lui rimaneva, in fondo, sempre la sua piccola.
"Stavo dicendo, mentre non mi ascoltavi, chiaramente distratto da altro – Sangiovanni ridacchiò leggermente – che tua madre ci vuole fuori di qui fra un quarto d'ora. E vorrebbe pure che facessi qualcosa ai tuoi capelli" disse passando una mano fra i riccioli scompigliati, cercando, invano, di dargli un senso. Mentre parlava, l'aveva raggiunto sul letto, sedendosi accanto a lui.
Sangiovanni, notò che era già del tutto truccata – uno di quei trucchi leggeri che piacevano tanto a lei quanto a lui – e che i capelli le ricadevano in leggeri boccoli sulle spalle.
"Sei bellissima" mormorò raggiungendo una mano che aveva appoggiato sul materasso e intrecciandola con la sua. Probabilmente era l'atmosfera, la consapevolezza che anche il fratello stesse per compiere quel passo, o forse il fatto che non si erano visti per un paio di giorni, ma Sangiovanni quel giorno si sentiva ancora più innamorato di Giulia, se fosse mai stato possibile. Erano ormai quattro anni che stavano insieme, ma riusciva ad innamorarsi di lei ogni giorno che passava, ogni volta che scopriva qualcosa di nuovo – perché Giulia era una continua scoperta, che riusciva sempre a stupirlo – o che la vedeva in situazioni ormai famigliari.
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Mi sei scoppiato dentro il cuore || Sangiulia
Teen FictionOne shot Sangiulia frutto della mia immaginazione