Seduto nel posto che ormai da settimane occupava all'interno di quel van, Sangiovanni osservava il paesaggio scorrergli sotto gli occhi. Era in viaggio verso Roma e verso l'ultima tappa del suo tour, il terzo da quando la sua carriera aveva avuto inizio. Appena uscito dal talent era stato sommerso così tanto dal lavoro, fra eventi, due mini tour e nuovo album, che era arrivato alla fine di tutto stremato e sull'orlo di una crisi, ragione per cui, per la produzione e promozione degli album che aveva pubblicato nei successivi anni aveva deciso di fare tutto con più calma, con l'obiettivo di dare alle persone che seguivano qualcosa di pensato ed elaborato, non dettato dal semplice bisogno di fare uscire canzoni nuove per guadagnare e cavalcare l'onda del successo e, dopo ben sei anni dall'inizio della carriera, sembrava essere la scelta giusta.
Distolse lo sguardo dal finestrino per concentrarsi sulle persone che lo stavano accompagnando. C'era Fabio, colui che aveva creduto in lui fin dal primo momento e che gli era stato sempre a fianco in quegli anni, sostenendolo nelle sue scelte e facendolo riflettere quando partiva in quinta; c'erano i suoi genitori, sui quali aveva sempre potuto fare affidamento e che, di tanto in tanto, gli ricordavano che era pur sempre un ragazzo che amava tornare a casa e godersi i suoi affetti; poi c'era Giulia. Per quanto lui ci avesse sperato fin dall'inizio, mai avrebbe pensato che la loro relazione sarebbe durata così a lungo, considerando il fatto che erano costantemente sottoposti al giudizio e alle ipotesi del pubblico che si divertiva ad indagare e ficcare il naso nelle loro vite, chi chiedendosi quando si sarebbero lasciati e chi quando avrebbero fatto il passo successivo. Allo stress dell'essere costantemente sotto i riflettori – nonostante avessero cercato di ridurre il più possibile l'esposizione della loro relazione – si univa la distanza, con la quale si erano scontrati a lungo durante quegli anni. Nel momento in cui le loro carriere erano decollate, si erano trovati bloccati in due città diverse, riuscendo a vedersi di rado e cercando di incastrare gli impegni in modo tale da raggiungere l'altro anche solo per un giorno e stare insieme. Spesso Giulia aveva trascorso giornate in studio di registrazione pur di non perdersi nemmeno un minuto con lui, così come lui l'aveva vista osservata per ore preparare coreografie per gli allievi della scuola di Amici. Per un paio di anni questa situazione era andata bene ad entrambi, soprattutto quando Sangiovanni aveva deciso di rallentare i ritmi serrati che si era imposto all'inizio, avendo la possibilità di raggiungere Giulia più spesso. Era stato in quel momento che il cantante, inconsapevolmente, aveva iniziato a trascorrere sempre più tempo nella capitale, cercando di concentrare tutto il lavoro nei pochi giorni che trascorreva a Milano. A tre anni dall'inizio della loro relazione si erano ritrovati a convivere nell'appartamento che Giulia aveva preso nel momento in cui era entrata in una compagnia di Roma e la Sugar aveva aperto una sede anche nella capitale.
"Che c'è?" chiese Giulia, seduta di fronte a lui. Lui si limitò a scuotere la testa, percependo lo sguardo di Fabio su di lui, consapevole del perché: era l'unico a sapere cosa gli passasse realmente per la testa in quel momento, l'unico con cui Sangiovanni aveva parlato della folle idea che aveva avuto per quella data del tour.
"Emozionato per stasera?" chiese il suo manager.
"Abbastanza. E' sempre emozionante chiudere un tour, nonostante ormai sia routine esibirmi su un palco"
Sangiovanni sapeva cosa c'era sottinteso in quella frase, così aggiunse un "Sta' tranquillo, andrà tutto bene"
"Come sempre" aggiunse Giulia.
Giulia era stata una delle prime che l'aveva supportato in tutto e per tutto, facendolo credere un po' di più in se stesso quando un pezzo lo metteva in crisi o quanto pensava di non dare abbastanza alle persone che lo seguivano, subendo tutti i suoi pensieri e le sue paranoie, dimostrandogli però, giorno dopo giorno, quanto valesse. Per questa ragione, ogni volta che saliva su un palco, gli augurava semplicemente di divertirsi, sostenendo che lui fosse in grado di 'spaccare' in qualsiasi caso. In quel momento, guardandola stretta in una felpa che gli aveva fregato appena l'aveva comprata, avrebbe voluto abbracciarla, isolandosi dal mondo come erano soliti fare, ma era consapevole del fatto che mancasse poco al loro rientro a casa. Si limitò a farle quel sorriso sincero e innamorato che rivolgeva solo a lei, sperando che fosse momentaneamente sufficiente a farle capire quanto apprezzasse il suo continuo sostegno.
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Mi sei scoppiato dentro il cuore || Sangiulia
Teen FictionOne shot Sangiulia frutto della mia immaginazione