Perso nel buio

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E se ti perdi nel buio

E non trovi la luce

Vieni a chiedermi aiuto

Sono sempre qui, sono qui con te

Sangiovanni, quando si svegliò quella mattina, si stupì di non trovare alcun messaggio da parte di Giulia sul cellulare. Da quando lei aveva iniziato a lavorare come professionista ad Amici, erano state poche le volte che era stato lui ad avere l'onore di scrivere per primo, dal momento che la ballerina, a causa degli orari imposti, aveva la sveglia piuttosto presto. Tuttavia, non gli diede particolare peso, convinto del fatto che le era sfuggito dalla mente perché magari aveva fatto tardi e si era recata velocemente agli studi. Iniziò, così, a prepararsi per la giornata, impostando la suoneria del cellulare, in modo tale che, se le fosse arrivato un suo messaggio – aveva appositamente impostato una suoneria differente per lei – le avrebbe immediatamente risposto. Il cantante, però, resistette dieci minuti prima di rimettere il silenzioso, esasperato dall'eccessivo numero di notifiche che gli arrivavano continuamente. Era una cosa a cui non aveva fatto caso proprio fino a quel momento, ma sembrava che ogni persona che conosceva avesse qualcosa da dirgli, continuamente, dalla famiglia, agli amici al team con in quale lavorava. Tutti tranne la persona che gli interessava. Decise così di distrarsi attraverso una doccia, sperando che, nel frattempo, qualcosa sarebbe cambiata.

A Roma, nel frattempo, Giulia si era svegliata da un bel po', quando la sua sveglia, puntuale, era suonata alle sette del mattino, interrompendo il suo sonno che era iniziato solo da poche ore. Come ogni mattina, aveva recuperato il cellulare dal suo comodino, notando immediatamente le numerose notifiche che, seppur fosse ancora presto, erano comparse sullo schermo. Come d'abitudine, poi, le aveva controllate una ad una, non lasciando nulla al caso e prestando a tutte l'attenzione adeguata, nonostante fosse particolarmente stanca. L'ultima che aprì, però, la portò a rimanere chiusa in quella stanza per tutta la giornata.

Sangiovanni, nel frattempo, aveva messo piede fuori di casa, raggiungendo Bias nel suo studio di registrazione, con l'obiettivo di immergersi in una nuova sessione di scrittura. Non prima, però, di aver controllato il telefono per l'ennesima volta da quando si era svegliato. Erano le undici e, da quanto ne sapeva, generalmente a quell'ora Giulia faceva pausa. Le aveva già mandato il buongiorno ore prima, appena sveglio, ma non aveva ancora ricevuto risposta, decidendo di fare un tentativo e di chiamarla mentre attendeva che l'amico gli aprisse. Tuttavia, il telefono squillò a vuoto, finché non si arrese e chiuse la chiamata, decidendo comunque di mandarle un messaggio, un semplice 'come va la giornata?'. Stava cercando di non preoccuparsi, di convincersi che magari fosse particolarmente impegnata in quel giorno oppure che il telefono non si fosse caricato durante la notte e l'avesse lasciato a caricare nel suo camerino, non riuscendo così ad averlo a portata di mano.

Giulia, stesa sul suo letto, nel buio della sua stanza, sentì il cellulare suonare per l'ennesima volta e non ebbe bisogno di prenderlo per sapere fosse lui. Avrebbe voluto rispondergli, fargli sapere che stava bene, anche se non era del tutto vero, ma non aveva la forza di muovere un muscolo dal letto. Osservava gli spiragli di luce illuminare la sua stanza attraverso le feritoie della tapparella abbassata, realizzando che il sole doveva essere già alto nel cielo e, magari, che fosse quasi ora di pranzo. Nonostante fosse un chiaro segno che dovesse fare qualcosa, rimase lì, ad osservare i granelli di polvere fluttuare nell'aria, ripetendo le parole dell'ultima notifica che aveva ricevuto nel suo cervello, in una cantilena continua che non sembrava volersi interrompere.

"Aspetta un minuto, Bias" mormorò Sangiovanni, quando vide il cellulare, abbandonato poco distante da sé, illuminato. Si precipitò a prenderlo, sperando che, finalmente, Giulia avesse risposto al suo ennesimo messaggio con una chiamata. Ultimo l'aveva inviato all'ora di pranzo: una foto del sushi che avrebbe composto il suo pasto. Sbuffò quando vide che a chiamarlo, invece, era la madre.

Mi sei scoppiato dentro il cuore || SangiuliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora