April 's Pov
Alcuni giorni dopo."Se continuiamo di questo passo finiremo tutti i film esistenti." Ridacchia lei, il suo petto trema e sentendo il suo cuore battere sorrido.
"Dai, è solamente il terzo questo." Sbuffo accoccolandomi ancora di più a lei.
"Il terzo in una giornata e stiamo facendo questo da quando Madison mi ha abbandonata qui." Mi alzo dal suo petto per guardarla in faccia.
"Fammi capire, ti senti abbandonata qui?" Assottiglio gli occhi in due fessure.
"E' quello che ho detto." Sorride mordendosi il labbro.
"Ritienimi offesa ora." Provo ad alzarmi ma mi blocca.
"Mi piaci offesa." E mi bacia.
"Tu invece non mi piaci mai."
"Il tuo corpo dice altro." Soffia sulle mie labbra facendomi venire la pelle d'oca.
"Questo si chiama giocare sporco." Dico quando sento le sue mani scendere sui miei fianchi.
"Sei così succube del mio tocco?" Sorride maliziosa a due centimetri dalle mie labbra.
"Senti chi parla." Mi posiziono meglio su di lei e il suo respiro si blocca.
"La porta è chiusa a chiave?" Domanda deglutendo.
"Sei così succube del mio corpo?" La istigo lasciandole baci agli angoli delle labbra.
"Chi ti dà il diritto di usare le mie parole?" Fa scorrere su e giù le sue dita sulle mie cosce.
"Chi ti dà il diritto di toccarmi così?"
"Dimmi di fermarmi." Piano piano sposta la mano verso il mio interno coscia ma il campanello la fa bloccare. "Ti sei salvata."
"Da un possibile stupro."
"Tu sei più che consenziente, adesso alzati e vai ad aprire." Mi scocca un bacio a fior di labbra e si lascia cadere sul letto. Sorrido alzandomi per poi scendere ad aprire e con mia grande sorpresa è Angel.
"Angel. Che ci fai qui?" Domando tenendo la porta mezza chiusa.
"Hey April, come stai?" Risponde con un'altra domanda sorridendo debole.
"Io bene, tu invece?" Deglutisco quando il suo sguardo da cane bastonato incrocia il mio.
"Beh diciamo un po' male, vorrei parlare un po' con te. Mi ha sempre tranquillizzato parlare con te."
"Angel..."
"Posso rimanere anche qui, mi basta parlarti. Ti prego." Vedo i suoi occhi inumidirsi. Sto per parlare ma la voce di Kendall mi ferma.
"Piccola rondine chi è?" Mi raggiunge abbracciandomi da dietro e quando Kendall vede Angel m'irrigidisco.
"E tu che ci fai qua?" Chiede fredda la biondina.
"Io non volevo... me ne vado. Ciao April." Mi sorride debole ancora una volta e si gira dandomi le spalle per poi andarsene. Kendall si stacca mentre io resto a guardare Angel uscire dal mio vialetto.
"Che voleva?" Mi volto a guardarla ma senza rispondere. "April, ci sei?" Si avvicina accarezzandomi il braccio.
"Ho sonno, vado a riposarmi."
"April sono le 3 del pomeriggio."
"E quindi? Ho sonno." La guardo male e vedo la sua mascella contrarsi.
"Va bene." Si allontana e si va a sdraiare sul divano chiudendo gli occhi. La scruto per alcuni secondi e poi salgo al piano di sopra per mettermi a letto. Quando sto per chiudere gli occhi, lo schermo del mio telefono si accende. Lo prendo e noto un messaggio da parte di Angel.
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L'amore oltre la malattia
Roman d'amourLa famiglia di Kendall Argent si trasferisce a San Francisco. Kendall; ragazza sul metro e settanta, occhi azzurri, capelli rasati che sono un misto fra il castano e il biondo. Ha appena scoperto da poco d'essere malata di leucemia (leucemia linfati...