Capitolo 25

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April 's Pov. 

"Mi accompagni a fare una passeggiata?" Sussurra Kendall sul mio collo.

"Sicura di sentirtela?" Le chiedo preoccupata. Lei alza la testa e mi guarda assonnata, annuisce ma io non cedo.

"Si ce la faccio." Si appoggia di nuovo a me. Madison è a telefono con qualcuno fuori dalla stanza mentre Rue è tornata a casa perché aveva delle cose da fare.

"Chiamo un infermiere." Mi allungo verso il mobiletto e schiaccio il pulsante del telecomandino mentre lei mormora un 'perché non mi credono'. Ridacchio e torno a posare il mio sguardo su di lei.

"Non ti crediamo perché ci hai mentito." Alzo le sopracciglia ridendo.

"Non puoi usare questa cosa contro di me." Alza le lenzuola nascondendosi sotto di esse.

"Si che posso quindi ora zitta e aspettiamo l'infermiere." La riprendo e lei caccia la testa allo scoperto guardandomi con un sorriso ebete.

"Non mi compri." Chiudo gli occhi in due fessure, porto la mia mano sulla sua faccia coprendola completamente e inizio a muoverle la testa a destra e sinistra.

"Smettila." Borbotta cominciando a leccarmi il palmo della mano.

"Bleah, che schifo." Ritraggo la mano per poi pulirla sulle lenzuola.

"Come siamo schifette. Però quando ti bacio non ti fa schifo eh." 

"Ma che centra, è diverso." Roteo gli occhi al cielo.

"Secondo quale logica? La mia lingua è sempre la stessa, non la cambio." Dice cacciando la lingua per poi muoverla.

"Prima hai vomitato. Ho ragione e basta, rimetti a posto la lingua sennò te la mordo." Le punto il dito contro minacciosa.

"Non lo faresti, ti farebbe troppo schifo." Risponde in modo buffo a causa del suo continuare a muovere la lingua. Di scatto mi avvicino baciandole la lingua e lei la ritrae. "Questo dimostra la tua incoerenza." 

"No, questo dimostra il tuo continuo lamentarti." Mi sdraio di lato guardandola mentre sorrido.

"Parla quella che prima non vuole sedersi dove si è seduta Paige e poi lo fa." Mi fa l'occhiolino e quando realizzo ciò che ha detto, scendo velocemente dal letto. "Sei esagerata." Si porta le mani dietro il collo.

"Avresti dovuto dirmelo." Sbuffo arrabbiata.

"Vedi che ha un tumore non la lebbra." Ridacchia.

"E ha anche doppi fini con te." Mi vado a sedere offesa sulla poltrona, accavallo le gambe e comincio a usare il telefono. Lei prova a farmi parlare ma senza riuscirci, nel frattempo arriva l'infermiere e Kendall gli chiede se può fare un passeggiata. Lui risponde di sì ma specifica che deve essere accompagnata perché deve stare sulla sedia a rotelle per evitare affaticamenti.

"Allora?" Picchietta le sue esili dita sul mio ginocchio, mi volto verso di lei e la ritrovo alzata a sovrastarmi.

"Cosa vuoi?" Chiedo acida facendola sbuffare.

"Sei troppo gelosa, si vede che sei italiana." Sorride e quando vede che anch'io abbozzo un sorriso, allarga il suo ancora di più. L'infermiere interrompe la nostra piccola discussione portando la sedia in stanza, ci saluta e se ne va. Kendall si volta di nuovo verso di me attendendo risposta.

"No, chiama Paige." 

"Lo farei anche ma mi perderei cercando la sua stanza." Lecca l'angolo della sua bocca mentre con le dita disegna dei cerchi immaginari sul mio ginocchio facendomi il solletico.

L'amore oltre la malattiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora