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"Cara Arianna ciao, come stai?
A me tutto bene, al lavoro è tutto apposto, ricordo che è da quando sei piccola che continui a chiedermelo perché hai sempre avuto paura che mi potessi stancare troppo.
Sei una ragazza d'oro lo sai?
Non ho nemmeno più bisogno di dirtelo ormai, ma mi piace scriverlo.
Sono proprio fiero di te, dei tuoi sacrifici e di tutte le piccole cose che fai che ti rendono diversa da tutto e da tutti.
Ho la figlia migliore del mondo, l'ho sempre pensato.
Ricordo ancora il primo sguardo che nacque tra di noi quando eri ancora in fasce.
Pensai "lei è la mia bambina" e come lo eri da piccola lo sarai sempre.
Per me sarai sempre la mia piccola bambina a cui penso sempre mentre passo davanti al negozio di giocattoli vicino casa..
Mi manchi molto qui, ogni tanto entro nella tua stanza e ammetto che una lacrimuccia scende.
Prendo tra le mani la barbie che tu facevi sempre usare a me: Rita.
Ho giocato da solo un po' e ho capito come ci si sente a stare da soli..
Mi dispiace se ci sono stato poco, te lo giuro.
Adesso però sono qui e recupererò tutto il tempo perso.
Ricordi quella scuola? quella che sogni da sempre?
Ho riscoperto un'amicizia che avevo da adolescente con una ragazza che ora ha la mia età: Giada.
Lei ha una figlia e lei frequenta quella scuola.
Mi ha detto che è disposta ad ospitarti a casa sua, ho mandato il tuo curriculum alla preside e ha detto che è disponibile una borsa di studio per te.
Bravissima amore! sono fiero di te ancora una volta.
Sei pronta a vivere la vita dei tuoi sogni?
Buona fortuna bambina mia.
Ti voglio bene.-il tuo papà"
____________________________________Quelle parole dolci e tenere di un padre che era stato sempre impegnato per lavoro ma che non aveva mai smesso di pensare alla sua adorata bambina erano riuscite a far scendere una lacrima ad Arianna.
Lei non poteva crederci..
Si stavano avverando i suoi sogni.
Non aveva mai voluto farsi dei film mentali su questo perché sapeva che non si sarebbero avverati, o almeno così pensava prima di ricevere quella lettera e temeva solo di potersi illudere.
La sera la passa solo a realizzare quella nuova realtà.
Si guarda intorno osservando la sua casa che aveva occupato per mesi e mesi, quasi un anno.
Ci era affezionata e non era abituata a vivere con altre persone che nemmeno conosceva tra l'altro, ma almeno c'era una sua coetanea e questo la sollevava leggermente.
Fa un sospiro di sollievo, come se si fosse appena riposata dopo una lunga corsa.
In effetti era più o meno così, lei aveva fatto tanta strada prima di arrivare qui.
Dopo aver fatto le valigie si guarda allo specchio.
«Non dimenticherò mai da dove vengo.»
Sussurra come se stesse parlando a se stessa.
Subito dopo va a dormire stringendo il cuscino.
Non era facile prendere sonno con la consapevolezza che il giorno dopo la sua vita sarebbe cambiata.
Nuova abitazione, nuova scuola, nuove materie..
Ovviamente non si poteva lamentare, anzi, quello era il suo sogno, ma doveva soltanto adattarsi e ambientarsi.
Ma lei sapeva che ce l'avrebbe fatta.Il giorno successivo arriva in fretta.
A svegliarla è un raggio di sole che sfugge alle persiane mezze rotte, che le colpisce proprio gli occhi.
Si sveglia alzandosi, si stiracchia passandosi una mano tra i capelli scompigliati, rendendo la capigliatura ancora più disordinata però!
Si dirige in bagno sciacquandosi il viso, osservando il suo riflesso allo specchio, disegnando un cuoricino con le gocce d'acqua sulla superficie di vetro.
Accenna un sorriso togliendosi poi i vestiti, entrando in doccia.
L'acqua le accarezza la pelle con delicatezza, mentre i capelli bagnati sembrano avere più peso sulle sue spalle, coprendole e sporcandole di shampoo, che scende giù dolcemente attraversando le curve della ragazza.
Si gode per una buona mezz'ora il vapore dato dall'acqua calda.
Si stava rilassando, per lei la doccia di prima mattina era essenziale per cominciare la giornata nel migliore dei modi.
Poco dopo poggia i piedi sul tappetino, coprendosi con l'accappatoio.
Si asciuga indossando poi dopo dei jeans larghi a palazzo e una t-shirt oversize.
Applica sulle ciglia un po' di mascara in modo abbastanza sbadato, infatti la palpebra si colora leggermente di nero, che toglie poi inumidendo il dito con la saliva e passandolo sulla piccola macchia.
Era pronta.Prende le valigie e si dirige all'indirizzo dato dal padre.
Una volta fuori casa spinge il dito sul campanello, ripetendo nella sua testa miliardi di discorsi.
Cosa avrebbe dovuto dire?
"Buonasera sono la figlia di Luca, ieri mi ha scritto che sarei stata qui per un po'"
"Ma poi buonasera?! è giorno Arianna svegliati!"
"Ok ok riproviamo."
"Buongiorno, sono Arianna, devo vivere qui."
"Sembro una malintenzionata!"
I suoi pensieri vengono interrotti dalla porta che si apre, rivelando la figura di una donna dai capelli biondi e gli occhi nocciola.
Ella non era poi così bassa, ma nemmeno altissima, nella norma insomma.
Indossava una camicia e dei jeans neri, forse si stava preparando per andare al lavoro.
Aveva il viso dai tratti poco dolci, ma sicuramente Arianna si sarebbe trovata bene, di questo ne era certa. Suo padre non l'avrebbe mai fatta stare da una donna cattiva e poi tra due c'era una buona amicizia.
Arianna non aveva avuto bisogno di quei discorsi che si era ripetuta ininterrottamente nella mente perché aveva cominciato a parlare la donna.
«Tu devi essere Arianna? La figlia di Luca.
Gli somigli molto cara.
Entra su, mia figlia è già uscita però ha detto che ti aspettava davanti al bar fuori scuola.
Mi ha riferito che ti avrebbe fatto vedere l'istituto quindi sta tranquilla, hai un punto di riferimento.
Vuoi sistemarti?
Tanto la scuola comincia tra mezz'ora.»
La ragazza era molto contenta di quella presentazione che si era rivelata molto dolce e cortese da parte della signora.
Infatti le riserva un dolce sorriso di ringraziamento per quella gentilezza quasi inaspettata.
«Grazie mille, sono molto contenta di questa ospitalità da parte sua, ho pensato di portare questo a sua figlia»
Sussurra rivelando un mazzo di fiori dove il colore che prevaleva era il rosso, infatti erano tutte rose.
«So che non è facile condividere la casa con qualcun altro, e per questo ho pensato che sarebbe stata una bella idea fare una buona impressione subito.»
Le dice mostrando subito la sua dolce personalità.
«Lei adora le rose, è stato un bel gesto.
Sei molto gentile, Arianna. Si vede che hai preso proprio da tuo padre.
Dai su vai a vedere la tua camera e chiamami per qualsiasi esigenza.»La giovane ragazza raggiunge la sua camera.
Essa aveva i muri azzurri confetto ed era decorata con varie piante, tra cui alcune rampicanti.
C'era una scrivania di legno con una lucina da notte e qualche libro sistemato lì per uno scopo decorativo forse.
Il letto presentava le lenzuola dello stesso colore dei muri, sotto di esso c'era un tappetino poggiapiedi.
C'era anche un piccolo divanetto con una tv è una radio.
Era molto ordinata e pulita, inoltre c'era un forte profumo di vaniglia.
Era molto felice di tutte quelle attenzioni che la mamma della sua coetanea le stava riservando, ma lei pensava che non ce ne fosse bisogno.
Si sentiva quasi a disagio quando qualcuno faceva qualcosa di così carino per lei perché si sentiva in obbligo di ricambiare.Poggia le sue valigie vicino al letto ed esce di casa salutando la donna.
Raggiunge la scuola portando quel bouquet di rose.
Arriva al bar indicato dalla signora e si gira intorno cercando di vedere la figlia della donna.
Lei non la conosceva quindi sperava che fosse proprio la ragazza ad avvicinarsi.
Tra il pubblico però riconosce la ragazza bionda a cui aveva prestato l'ombrello.
«Che ci fai qui?»
Le dice ella avvicinandosi, alzando un sopracciglio.
«Non pensavo che stessi in questa scuola.
Domani ti porto l'ombrello.»
Arianna accenna un sorriso guardandola, sentendo ancora quell'attrazione tra loro, quella calamita che univa i loro sguardi e non permetteva di distoglierli.
«Ah si grazie.
Sono in questa scuola da poco, oggi è il primo giorno.
Sto cercando una ragazza che mi aveva promesso che mi avrebbe fatto fare un giro dell'istituto.
È una storia molto lunga.»
Alessia a quel punto aggrotta la fronte, non capendo.
«Si era previsto l'arrivo di una ragazza nuova anche a casa mia, che coincidenza!
La sto aspettando per farle fare il giro dell'istituto tanto per gentilezza, sia chiaro.»
In quel momento le due.. capiscono.
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Farei mille guerre per te ...♡
ChickLitStoria basata sull'amore che arianna riuscirà ad accendere in una ragazza, convinta del suo orientamento eterosessuale. Tutto nasce da un lavoro trovato per caso, part time, una ragazza conosciuta per i sui tratti acidi andrà a fare da babysitter ad...