Pt.4

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Arianna aveva indovinato il nome della ragazza e Alessia, al sentire il suo nome pronunciato da lei aveva avvertito di nuovo quella sensazione.
Una marea di farfalle volavano nel suo stomaco.
«Si hai indovinato.
Vabbè ora è tardi, penso che andrò a casa.»
La tratta in modo freddo e distaccato per mettere fine a quella sensazione che non avrebbe dovuto esserci, o almeno non con una ragazza.
Lei non apparteneva a quella comunità Lgbt e non ne voleva assolutamente far parte.
Arianna la ferma dal braccio, senza tenere una presa troppo stretta, anzi, era quasi come se la bionda fosse di porcellana e stesse cercando di mantenere il tocco più delicato possibile per paura di frantumarla.
«Aspetta, tieni questo.
Io abito qui vicino non mi serve.»
Sussurra regalandole il suo ombrello.
Alessia lo prende andando via, senza nemmeno un grazie.

Non c'è bisogno di specificare che Arianna aveva mentito.
Non abitava lì vicino, anzi, la aspettava un bel tratto di strada e probabilmente sarebbe arrivata a casa fradicia, ma la sua gentilezza e il suo altruismo le avevano fatto compiere quel gesto tanto buono nei confronti di Alessia che l'aveva pure trattata con freddezza.
Appena arriva a casa i suoi capelli grondavano di acqua e la sua maglia era zuppa.
Entra subito in casa andando sotto alla doccia.
Aveva dovuto prendere una metropolitana e due treni per arrivare a casa, ma finalmente ce l'aveva fatta. 
Il suo obiettivo era quello di trasferirsi in centro per seguire la scuola dei suoi sogni in cui si studiava musica e arte.
Purtroppo però avendo solo 18 anni non aveva chissà quanti risparmi per permettersi addirittura un trasferimento in una di quelle case costose del centro, quindi forse sarebbe stato solo un lontano sogno..

Alessia intanto non era tornata a casa come promesso ad Arianna, ma aveva continuato a girovagare per strada proteggendosi con quell'ombrello nero abbastanza grande per coprirla completamente.
Verso mezzogiorno si dirige in casa, va a fare una bella doccia rinfrescante e si cambia i vestiti, poggiando l'ombrello in camera.
Se la mora abitava lì allora non avrebbe avuto nessun problema ad incontrarla e restituirle l'ombrello.

Il pomeriggio si rivela non producente per Alessia, che lo passa sul letto ad ascoltare musica come tutti i giorni. 
Solo verso le sette di sera va a studiare giusto il minimo per sapere almeno l'argomento che la prof aveva spiegato in classe nei giorni scorsi.
Per Arianna non è lo stesso.
Ogni suo pomeriggio era produttivo al massimo, infatti si metteva seduta sul letto o sul divano con un foglio e una penna a comporre testi di canzoni.
Lei amava la musica, aveva sempre fatto parte di lei già da piccola e poi con il tempo aveva coltivato questa passione facendola diventare un vero e proprio lavoro in un certo senso.
Aveva già qualche testo pronto e stava lavorando alla melodia.
La sera la passa a ricreare delle note con la chitarra, chiudendo ogni tanto gli occhi lasciandosi trasportare dalla musica.

Verso mezzanotte però le arriva un messaggio da parte del padre e dopo averlo letto aveva le lacrime agli occhi.
Non poteva proprio crederci..
Era successo..

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