SCRICCIOLO

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Can

Devo chiedere a Giulia in che ordine vanno fatte le fotografie, ci sono un sacco di giacche e la costumista non ha avuto indicazioni. È uscita con lo stronzo. L'ho riconosciuto ed ho riconosciuto lei. Come fa a stare con uno così, sembra una così brava ragazza.

Eccola, sta arrivando! Vado a chiederglielo.

Mi avvicino a passo deciso ma qualcosa non va, pare gli escano gli occhi dalle orbite, sembra terrorizzata, è immobile e ... in un nano secondo associo questa sua espressione, alla reazione  avuta prima di pranzo, quando mi ha rifilato dei fogli bianchi in mano blaterando qualcosa su un fascicolo, e ancora mi torna alla mente il modo in cui l'ha trattata al Ruby. Ha paura di lui, sono a pochi passi e fortunatamente è entrato un tizio che nemmeno so chi sia e fingo di andare da lui, e mi ritrovo a parlare con uno sconosciuto  che probabilmente mi ha scambiato per un pazzo quando gli ho messo un braccio intorno alle spalle e insieme siamo andati nello studio fotografico.

L'ho lasciata in balia a sé stessa, non dovrebbe essere un mio problema, ma non mi sento tranquillo.

Cuneyt non è ancora arrivato e Ilker felice di sfoggiare la sua arte da fashion style, sta parlando con il fotografo e finalmente la vedo, sola, lo stronzo se n'è andato. Sta guardando gli scatti di questa mattina, e la vedo molto più rilassata, sorride ed è proprio bella, forse un po' troppo magra per la sua altezza, ma posso capire, con quello che le sta succedendo sfiderei chiunque  a pensare al cibo. Ha un bocca formidabile ed ora che le ho visto gli occhi, non sono da meno, sembrano due smeraldi  che al momento non brillano come dovrebbero, sono spenti.

Vado da lei, vorrei darle il mio aiuto, ma come? L'unica, è offrirle la mia amicizia e il mio appoggio. Devo convincerla a lasciarlo!

Le dico che mi sono ricordato dove l'ho vista prima, mi sono ricordato  di loro al Ruby, e le chiedo schietto,  se è stato lui a farle del male. La risposta la so già ma voglio che sia lei a dirlo, invece nega.

"No Can! Non è stato lui, sono caduta!"

Insiste a dirmi

"Giulia! Non è un segno da caduta."

"Ti sbagli..."

La interrompe e facendole capire che non sono scemo, che riconosco la paura quando la vedo...

"Per questo mi guardavi terrorizzata poco fa quando mi stavo avvicinando a voi? O per questo hai detto quell'assurdità sul fascicolo chiamandomi signor Can?"

Non riesce a rispondere, e quando una lacrima le solca la guancia. Si volta per nascondersi e continua a guardare le fotografie.

Io non rinuncio

"Giulia, non devi farti trattare così! Lo devi lasciare!"

"Pensi non ci abbia provato? All'inizio era gentile con me, poi ... ha cominciato a bere  quando io,  gli ho trovato il primo ingaggio proprio qui, come modello. È mia la colpa!..."

"Non è tua! Avrebbe cominciato a bere  lo stesso prima o poi. E comunque non è il bere, è lui che ce l'ha nel sangue!"

"Mi prometteva sempre che non lo avrebbe più fatto..."

"Non dirmi che gli credi?"

"Non più, ma non riesco a ..."

"Giulia, puoi venire un attimo?"

Chiede la costumista.

Lei si asciuga le lacrime e si gira.

Cazzo ha un ematoma sotto l'occhio, le lacrime hanno tolto il fondotinta. Faccio per fermarla prendendole il braccio e grida strappando il braccio.

IL MIO ANGELODove le storie prendono vita. Scoprilo ora