IL RITRATTO

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Giulia

Mi affretto a cancellare i messaggi, facendo attenzione a non tralasciarne nemmeno uno, anche se sull'ultimo esito un po'

-ciao scricciolo.

Mi sa di così dolce. Lo fisso un po', ma devo farlo, schiaccio elimina messaggio
Sono a letto e stringo il cuscino, è la prima volta dopo tanto tempo, che mi ritrovo a sorridere. Esistono al mondo persone buone che aiutano senza voler nulla in cambio? Evidentemente sì, e Can ne è la prova. Domani lo rivedrò, tutto il giorno!

Apro gli occhi felice di farlo, apro l'armadio e scelgo un abito con stampa provenzale sull'azzurro, molto sbarazzino, semplice e carino.

Mi specchio e l'ematoma è più piccolo, lo nascondo con un fondotinta che fa miracoli, mi passo un po' di rimmel e un filo di rossetto rosa, non troppo vistoso, Ali non vuole in sua assenza che mi trucchi troppo. Due gocce del mio solito profumo Angel, e sono pronta.

Vado a piedi fino alla prima stazione metro e arrivo al lavoro con mezz'ora di anticipo. Mi siedo sul bordo della fioriera vicino all'entrata del palazzo dove ha sede il nostro studio e sempre con carboncino ritraggo il paesaggio caotico della città nell'ora di punta.

"Ti piace proprio disegnare!"
Spunta Can da dietro la curva.

"È la mia passione oltre a quella di viaggiare. Da dove arrivi?"
"Ti ho vista, e mi sono fatto lasciar qua dai miei manager che sono andati a parcheggiare."
"Oggi andiamo all'Hotel Qybgham Grand' Istambul Levent, per registrare lo spot, e mentre tu sarai all'opera, io vorrei disegnare il panorama di Istambul dall'alto."
"Chissà quanti disegni hai"
"Qui a Istanbul non molti, però a casa in Italia, ne ho scatole piene."
"Solo paesaggi?"
"No! Anche ritratti, dipende dall'ispirazione."
"Mi piacerebbe vedere i tuoi lavori..." indica il blocco
"...Posso?"

Glielo passo e sfioro la sua mano, mi dà sempre un senso di sicurezza.

"Wow, sono molto belli? Tutti a carboncino?"
"Mi piace molto perché posso sfumare facilmente, è più rapido, non ho molto tempo di solito."
"Dove è quello dell'altro giorno quando ti ho visto al parco?"

Scuoto la testa facendo una smorfia.

"È andato, sfumato, distrutto."
"Perché non ti piaceva?"
"Oh no! È solo passato Ali nei suoi cinque minuti di rabbia."
"Stronzo fino sull'osso!"
Mi fa sorridere, se sapesse quanti me ne ha distrutti. Sa dove colpirmi quando vuole darmi fastidio.

"Mi fai un ritratto? Vediamo se sei veramente brava!"
"Ok, prima di sera ce l'avrai!"
"Ehi, lo voglio realistico, non più brutto e non più bello!"

Rido, ha un bel coraggio a collegare la parola brutto a Can Yaman!

"Farò il possibile! Andiamo adesso."

Riunione riassuntiva con tutta la troupe, poi partiamo per la destinazione carichi di valigie con i capi abbigliamento, trucchi e tutto ciò che serve.

Quasi tutta la mattina serve a preparare le luci, Can deve ripassare le battute e la sua partner deve dedicarsi al trucco.

"Sono già trascorse tre ore, dov'è il mio ritratto!"

Mi chiede in un momento di relax passandomi accanto.

"Devi aspettare nel pomeriggio. Durante la pausa pranzo non vorrai che per sbaglio lo trovi Ali?"
"Pure qua viene?"
"Non potevo non dargli l'indirizzo! Insisteva e..."

Mi interrompe

"Ho capito! Non devi giustificarti. Speriamo la sicurezza non lo faccia passare!"
"Ci avevo sperato anch'io, ma ha detto che nel caso, telefona e devo scendere io!"
"Scendo anch'io, a distanza, verranno anche Ilker e Cuneyt così non desteremo sospetto. Non può impedirci di entrare casualmente nello stesso locale dove andrete voi."

IL MIO ANGELODove le storie prendono vita. Scoprilo ora