Can
Devo ammettere che oggi è stata una giornata fuori dal comune. Per quanto riguarda il lavoro, nulla da recriminare, lo spot sarà un successo!
È stato il contorno che ha lasciato il segno, l'arrivo dell'agente di polizia nel ristorante che permetterà forse a Giulia di darci un taglio, lo scontro che ho avuto con lo stronzo fuori dall'hotel e ogni momento trascorso con lei. C'è stato un istante, nascosti dietro lo stendi che il suo profumo mi ha quasi steso, quella bocca rosa, carnosa, chissà quanto è tenera? Un bocciolo di rosa! Per non parlare dei suoi occhi, due laghi di montagna in cui perdersi. Ho sentito un peso sullo stomaco, anzi un grosso macigno, quando ha detto poi torno in Italia e non ci vediamo più. E questo perché?
Sono ormai quattro ore che Cuneyt, Ilker ed io l'abbiamo lasciata sotto casa, e sono un po' preoccupato.
Non penso sia così scemo da andare da lei a mali modi, dopo l'avviso dell'agente e del mio. Poi ripenso le sue parole:
"...Non ne sono così sicura. Tu non hai mai visto i suoi occhi quando è arrabbiato. Non capisce più niente!"
Potrei mandarle un messaggio, ma se fosse là da lei potrei metterla nei guai, non mi resta che aspettare domani mattina.
Nel pomeriggio devo continuare le registrazioni di Erkenci Kus, ma prima Ilker passa a prendermi per tornare in agenzia a vedere il lavoro finito, potrò salutarla.
Anche questa mattina fa già un caldo insopportabile, fortunatamente le registrazioni di oggi dell'undicesima puntata saranno in mezzo al bosco, la temperatura sarà più clemente.
Faccio una doccia senza che mi doni sollievo, mi preparo , infilo jeans neri e t-shirt grigia, le mie solite collane tipiche da Can Divit, occhiali scuri e ... puntuale arriva Ilker. Durante il tragitto non fa altro che parlare di quanto farà successo lo spot di Desa, ed io lo ascolto si e no, guardo fuori dal finestrino, con la mente che vaga.
Saliamo in agenzia e veniamo accolti sempre con entusiasmo dalle e dai colleghi di Giulia, ma di lei nessuna traccia. Il signor Kemal, ci riceve nel suo studio.
"Arzu, portaci i caffè, per favore!"
Richiede gentilmente il capo
"Per me un te grazie!"Rispondo io, sono già molto agitato, vorrei evitare di peggiorare la situazione con il caffè.
"Non c'è Giulia?"
"Non è ancora arrivata, strano!..."
Risponde tranquillo il signor Kemal
"... arriverà!Ho visionato lo spot, è venuto proprio bene, volete vederlo?"
"Siamo qui apposta!"
Risponde Ilker gasato.Io sinceramente, ho altro per la testa, e continuo a voltarmi a guardare oltre le pareti di vetro dell'ufficio, per cercare di scorgere lo scricciolo arrivare.
"Bene, appena arrivano i caffè, chiedo a Arzu di portarci il file con il video."
Proprio in quell'istante entra, ci serve i caffè e quando le chiede del file precisa:
"Mi scusi signor Kemal, ma per accedere al file bisogna aspettare Giulia, non conosco la sua password."
"Strano non sia ancora arrivata, può chiamarla?"
"Si signore! L'ho sentita ieri sera, ma era occupata, non poteva stare al telefono e mi ha detto che mi avrebbe richiamato ma non lo ha fatto."Ho già le palpitazioni a mille e mi sudano le mani, le strofino avanti e indietro sulle cosce e quando non risponde alla chiamata di Arzu, stringo i pugni. Scatto in piedi
"Ilker, andiamo!" Dico serio
"Signor Yaman, vedrà che risolviamo, il file..."
"Mi scusi signor Kemal, ma adesso come adesso non mi interessa il file. Ieri ho assistito ad una scena poco rassicurante tra Giulia e il suo ragazzo e sono preoccupato."
"Non mi è mai piaciuto quel tipo!"
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IL MIO ANGELO
RomanceGiulia vive un incubo, è persa, distrutta emotivamente fino all'incontro con il suo angelo protettore che cambierà per sempre la sua vita.