Can
Morbide, vellutate, umide al punto giusto, queste sono le labbra che vorrei in questo momento.
Sfiorarle con le mie, profanarle con la lingua e scoprire il mondo al suo interno, caldo, accogliente e che soprattutto mi trasmetta emozioni, mi folgori l'anima e non mi faccia desiderare altro che lei.Una lei che ancora non ho incontrato.
Mi ritrovo qui al solito locale, seduto al bancone a parlare con Melek, il barista. Sono molte le ragazze che mi girano attorno e tante sono molto belle. Ammiccano, mi mandano sguardi invitanti e inequivocabili, baci e occhiolini; cosa sarebbero disposte a fare alcune, pur di uscire con me. Non che mi senta il più bello del mondo, ma si sa, quanto la popolarità possa incidere in fatto di conquiste. Io sono pure fortunato che madre natura è stata con me generosa. Piuttosto generosa dicono.
"Can, hai visto quella come ti mangia con gli occhi!"
"Quale?"
"Quella al tavolo tre, lì a fianco. È molto sexy in quell'abito attillato.
Potresti concederti e accontentare quelle povere ragazze!"Ironizza Melek mentre prepara un cocktail.
Mi giro a guardarla, e lei mi sorride, io di riflesso la saluto facendole un cenno con la mano ed un mezzo sorrisetto.
"Hai ragione, è molto bella, ma..."
"Cazzo Can, ultimamente sei diventato un po' troppo selettivo, dov'è finito il Can latin lover di un tempo!"Rido e sorseggio il mio cocktail.
"Non sono più un ragazzino, e non ho bisogno di cambiarne una alla settimana, vorrei finalmente incontrare la donna della mia vita."
"Potrebbe essere quella ragazza! Come fai a scoprirlo se non vai a conoscerla?"Tamburello sul bancone con le dita, non sono molto convinto. Per me non sarebbe un problema alzarmi, andare a presentarmi e in men che non si dica portarmela a letto.
Mi giro sullo sgabello e scruto l'intero locale, la musica riempie la stanza e riscalda gli animi della gente, si avvicina un tizio un po' su di giri trascinando una ragazza dall'espressione afflitta, urta la mia spalla e senza neanche molta gentilezza, ordina una birra.
Lo guardo aspettando che si scusi, perlomeno, ma niente, ricevo in cambio un sogghigno.
"Can, allora? Vai o non vai."
chiede Melek.
"Quasi quasi ci vado ... altrimenti rischio di alterarmi con qualche stronzo."
Mi alzo, prendo il mio bicchiere e mi dirigo verso il tavolo numero tre, con falcata decisa e allo stesso tempo molto scialla.
"Disturbo?"
Le tre ragazze si guardano soddisfatte di aver attirato interesse, bisbigliano qualcosa tra di loro, ma con il casino non capisco, e comunque non ne dò peso. Sono abituato a certi apprezzamenti da parte di ragazze che nemmeno mi conoscono, potrei essere anche il più grande stronzo sulla faccia della terra, che a loro non importerebbe.
Escono con me solo per apparire, per un giorno di gloria fra i conoscenti, non certo perché sono interessate a me come persona, almeno questo è ciò che ho riscontrato. Beh, pace! Vediamo come va.
"Ciao Can, io sono Ayla, e loro sono le mie amiche Madla e Lale."
"Piacere! Posso farvi compagnia?"
Ayla sposta la sedia dal tavolo e la tira più verso la sua parte"Accomodati! Lo speravo tanto."
Ayla è una bella ragazza, bionda occhi azzurri e curve piuttosto appariscenti, quale maschio alfa non vorrebbe godere della sua presenza. Questa sera indossa un abito molto audace, già dal bancone lo avevo notato ma a distanza ravvicinata, non lascia molto spazio all'immaginazione, colpisce e stimola i sensi , su questo non c'è alcun dubbio.
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IL MIO ANGELO
RomansGiulia vive un incubo, è persa, distrutta emotivamente fino all'incontro con il suo angelo protettore che cambierà per sempre la sua vita.