Capitolo 16

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La mattina dopo mi risvegliai tra le sue braccia, stavano ancora dormendo tutti, così decisi di alzarmi e andare a vestirmi.

Mi misi una gonna a quadri e un top bianco, legai una parte di capelli in una crocchia alta e gli altri li lasciai sciolti.

Dopo essermi vestita andai sul balcone a prendere una boccata d'aria quando mi sentii abbracciare da dietro. Girai un po' la tesa e vidi Marcus, mi baciò e mise la sua testa sulla mia spalla e guardammo qualche secondo fuori senza parlare.

Ad un certo punto chiesi: "che facciamo ora?" - "che vuoi dire?" - "tu sei fidanzato" - posso lasciare Clara" - "povera, gli piaci davvero..."
- "stiamo insieme di nascosto" - pensai in silenzio per qualche secondo, poi lui spezzò il silenzio - "il giorno facciamo finta di niente e poi la notte rimane tutta per noi, non solo potremmo uscire qualche volta, facciamo finta che sia un uscita tra migliori amici" - "dovrei mentire ai miei migliori amici" - "pensavo fosse normale per un assassina che incendia case" - "dai piantala haha" - mi girai verso di lui e mi baciò - "sei bellissima" diventai rossa per l'imbarazzo - "e lo sei ancora di più quando ti imbarazzi" gli sorrisi.

Ad un certo punto sentii il letto muoversi e spostai Marcus di fianco a me. Dopo qualche secondo Saya si mise a sedere sul letto.

"Buongiorno fiorellino!" - "giorno..." - "dormito bene nel mio letto" - "si, è comodissimo!" - "stavamo giusto svegliando gli altri, ci aiuti?" - "uuuh, si!"

Presi lo stereo e misi la canzone "begin" dei Måneskin e iniziammo a cantarla a sguarcia gola.

I'm beggin', beggin' you
And put your loving hand out baby
I'm beggin', beggin' you
And put your loving hand out darlin'

I need you to understand
Tried so hard to be your man
The kind of man you want in the end
Only then can I begin to live again...

"Sveglia belli!!!" - "dissi saltando sul letto. Marcus si buttò si Willie cantandogli nelle orecchie e Saya iniziò a fare il solletico a Lex.

Ad un certo punto la porta della camera si aprì ed entrò Peeter.

"Ei V, che è tutto sto chiasso...?" - scesi dal letto, gli andai incontro e gli diedi un bacio sulla guancia- "abbassa la musica Marcus, eii Peeter, buongiorno! Che ci fai qui?" - "ieri sera ti ho chiamata ma non mi hai più scritto e stamattina non mi hai risposto al telefono, così ti sono venuto a cercare. Chi sono loro?" - "o scusami, mi è morto il telefono, loro sono i miei migliori amici, sono venuti ieri sera quando sono tornata" - "ma alla fine ieri pomeriggio che hai fatto?" - "sono andata a trovare un amico dei miei genitori e sono stata lì tutto il pomeriggio, sono tornata tardi e me li sono ritrovata davanti alla porta haha, comunque ragazzi, lui è Peeter, Peeter loro sono Marcus, Saya, Lex, Petra, Willie e Billy"
- "ciao amico" - salutò Lex. I due si misero subito a parlare di cazzate tipo auto e moto o cose così. Ad un certo punto Marcus chiese: "come vi siete conosciuti?" - io e Peeter ci guardammo e iniziai a raccontare - "allora... quando sono arrivata qui ho vinto i soldi giocando a poker, ho preso questa stanza e poi la sera sono uscita a vedere un po' il posto, ma non capivo molto, ad un certo punto vidi un bar ed entrai a bere qualcosa, quando Peeter mi offrì da bere, chiacchierammo e poi venimmo qui" - "avete scopato?" - mi interrumpe Marcus. Peeter si agitò vedendo la faccia di Marcus e così disse subito: "no, no, certo, ci siamo andati vicini, ma non abbiamo fatto niente, ho dormito sul divano e poi il giorno dopo l'ho portata a fare un giro del posto e da lì uscivamo tutti i giorni. Siamo solo amici, niente di più"

Marcus alzò un sopracciglio e si morse la guancia. "Va beh, ragazzi, vi va di fare colazione fuori?" - "u si, dove si va" - "c'è un bar bellissimo sulla spiaggia dove andiamo tutte le mattine e bellissimo" - "okay!".

Quando stavamo per uscire mi chiamò David
"Ei, Easy, buongiorno!" - Buongiorno" - "senti, quando ci vediamo oggi?" - "ora andavo a fare colazione in un bar sul mare, volevo chiederle una cosa" - "dimmi" - "ci sono dei miei amici, anche loro fanno quello che faccio io, mi potrebbero dare una mano" - senti, facciamo così, troviamoci alle 11 davanti al casinò Flamingo ok? E porta anche i tuoi amici, voglio vederli, poi decido" - "ok grazie" - "a dopo" - "a dopo".

Riattaccai il telefono e dissi: "allora, andiamo a fare colazione, poi, a voi sei, vi vuole vedere una persona, Peeter alle 11 dobbiamo separarci, ma quando abbiamo fatto ti chiamo e stiamo tutto il giorno insieme ok?" - "ok..."

Presi lo zaino dove misi le mie cose e quelle degli altri e uscimmo.

Io e Peeter andammo in moto, gli altri in macchina.

Quando arrivammo ci mettemmo al bancone e ordinammo.

Parlammo di quello che avremo fatto quel giorno e dei vari posti che dovevano vedere.
Alle 10:30 tornammo alla macchina e alla moto, accompagnai Peeter in un posto e andammo al casinò.

Subito fuori l'entrata riconobbi la macchina di David, così mi avvicinai per vedere se c'era qualcuno, ma niente. Decidemmo di entrare e cercarlo.

Dopo vari giri lo trovammo che giocava a carte con altri tizi.

Mi avvicinai a lui e dissi: "ciao David"- "eii, Easy, forza andiamo nel seminterrato, qui ci sono troppe bocche e orecchie per i miei gusti.

Oltrepassammo il bar e arrivammo ad una porta, lì scendemmo le scale e ci ritrovammo in una stanza quadrata tutta marrone. C'erano solo un tavolo tondo, delle sedie, un lampadario è un piccolo tavolino con una macchinetta del caffè.

"Prego sedetevi!" - ci invitò David. Noi ci sedemmo e Petra chiese: "È suo il casinò?" - "questo? Si, è della mia famiglia da generazioni, il prossimo anno mio figlio farà diciotto anni e inizierà ad aiutarmi con gli affari finché non prenderà il mio posto. Comunque, piacere di conoscervi, io sono David" - "piacere, Saya" - disse dandogli la mano. Gli altri la imitarono presentandosi.

"Ragazzi, come vi siete conosciuti?" - "andiamo a scuola insieme" - rispose Willie - "e cosa vi insegnano?" - tutti mi guardarono in silenzio - "ci insegnano come fare bene il nostro lavoro,  cioè quello che lei sa bene" - "capito, quindi siete tutti bravi con la pistola" - "si, ma l'assassino dei miei genitori non lo ammazzerò con la pistola" - "come lo vuoi uccidere?" - "quando sono andata da lui per l'altro lavoro mi ha detto di prendere ciò che volevo e oltre alla pistola ho preso una balestra" - "devi stare attenta con quella, se non prendi il punto giusto non muore" - "tranquillo, so qual è. Comunque, prima di ucciderlo, devo andare lì" - "perché?" - "mi ha chiesto di andare per prendere i miei soldi e già che ci sono studio la casa, così la notte siamo più preparati" - "perfetto" - "ma scusate, noi a che serviamo?" - chiese Lex - "è stato bello conoscervi, ma è una cosa da fare solo in una persona" - "e noi che facciamo mentre lei va ad ammazzare quel tipo?" - si intromise Marcus - "potreste rimanere qui, ho bisogno di un barista e qualche cameriere, si guadagna molto sapete? E a voi potrei darvi anche di più" - i ragazzi si guardarono e Willie chiese: "quanto?" - "84 mila euro a settimana. Se rimanete tutta la settimana potreste avere tutti questi soldi, sennò vi do i soldi di solo una serata" - "a che ora apre il casinò?" - chiese Petra - "alle 9, ma i dipendenti si dividono, alcuni la mattina, altri il pomeriggio e altri ancori dopo cena, siamo aperti fino a mezzanotte" - "perfetto! Si potrebbe fare dopo cena? La mattina abbiamo un sacco di cose da fare" - dissi - "certamente, Easy, quando devi andare da quest'uomo?" - domani pomeriggio, alle 18" - "ok perfetto, attaccherai la sera stessa così c'è lo leviamo di torno una volta per tutte" - "perfetto" - "potete andare se volete" - "arrivederci" dicemmo in coro prima di uscire dal casinò.

Andammo a prendere Peeter e facemmo un tour del posto ai ragazzi.

Alle 20 andammo a cena fuori e poi tornammo in hotel dove guardammo un film e poi ci addormentammo.

Killer High School // Marcus LopezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora