Capitolo 18

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Uscita da lì andai all'hotel, posai tutto e mi cambiai.

Indossavo un abito corto, attillato e nero. Lisciai i capelli, sistemai il trucco e andai al casinò come se non fosse successo niente.

I miei amici e David, se fosse successo qualcosa, avrebbero detto che ero stata tutta la sera lì a lavorare.

Arrivata lì andai nel seminterrato da David.

"Easy! Mi stavo preoccupando, stai bene? Lo hai ucciso?" - "si, sto bene e lo ho ucciso... David, tu sapevi che ho un fratello?" - "no, non ne avevo idea...Ethan non me lo ha mai detto di avere un altro figlio" - "comunque, prima di andarmene ho preso il suo telefono per rintracciare la chiamata fatta a mio fratello" - "ha chiamato tuo fratello?" - "si, l'ho sentito parlare questo pomeriggio con lui. Devo scoprire dove si trova e anche prendere mio padre" - "tuo padre?" - "ah, si... Arthur non lo ha ucciso... lo ha catturato e ho sentito che minaccia mio fratello, dice che se non fa quello che vuole lui, Arthur lo avrebbe ucciso..." - ma ora è morto no?" - "si, ma mio fratello non lo sa" - "facciamo così, tu vai a lavorare sennò non puoi avere un alibi che regge, io cerco di rintracciare tuo fratello" - "grazie, grazie, grazie!" - "è un piacere, ora che ti ho trovata ti primetto di prendermi cura di te" - "ma io devo tornare a San Francisco..." - "mi prenderò cura di ta a distanza"

Lo abbracciai e tornai di sopra.

Andai dai ragazzi che, appena mi videro, mi tartassarono di domande, così gli dissi tutto quello che avevo scoperto.

Gli occhi mi iniziarono a luccicare, mi stavo per mettere a piangere, ma per fortuna si fermarono prima che potessero vederle.

Mi abbracciarono e poi tornammo ognuno al suo lavoro.

Verso mezzanotte e mezza David chiuse il casinò e noi tornammo all'hotel.

Prima di addormentarmi, però, mi chiamò Peeter arrabbiato, dicendo che non lo consideravo più e io gli risposi che avevo trovato lavoro in un casinò e che ci saremmo visti nel pomeriggio.

Ero stanchissima così riattaccai e appena finii di mangiare mi buttai sul letto.

Killer High School // Marcus LopezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora