Capitolo 19

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La mattina dopo mi svegliai alle 11, ma ero ancora stanca.

Non avevo voglia di andare a fare colazione al bar così mi feci portare la colazione dai ragazzi.

Marcus volle rimanere in stanza con me.
Avevamo un ora piena per noi, ma ero troppo stanca per fare cos'è troppo movimentate...
così facemmo come facevamo prima: ci guardammo un film sul portatile mangiando le patatine.

Io tenevo la testa sul suo petto e lui giocava con i miei capelli. Mi piaceva quando lo faceva.

Quando gli altri tornarono con la nostra colazione ci staccammo e guardammo la fine del film seduti composti: non volevo destare sospetti.

Dopo aver fatto colazione stettimo a chiacchiera fino all'ora di pranzo dove andammo in una pizzeria buonissima dove presi la mia pizza preferita che non mangiavo da quando avevo 5 anni: speck e mascarpone.

Alle 15 per distrarmi un po', i miei migliori amici mi portarono al cinema dove vedemmo un horror.

Penserete che essendo un'assassina queste cose non mi spaventino, ma ne rimasi traumatizzata, mi presero in giro per un mese intero!

Il film durò due ore, finì alle 17.

Quel giorno, a Las Vegas, iniziava la fiera, così ci andammo prima di andare a lavoro.

Salimmo sulle montagne russe, sul Calcinculo e sulla ruota panoramica.
A cena mangiammo degli hot-dog presi da un venditore ambulante con delle patatine che dovevano essere la porzione media ma era una porzione gigantesca. Nonostante questo Marcus mangiò le sue patatine e finì anche le mie.

Per la prima volta da tanto tempo stavo bene, e non lo dicevo per far stare zitti gli altri come facevo di solito, mi sentivo davvero bene!

Gli adoro, sono la mia famiglia e senza di loro non saprei che fare.

Alle 19:30 tornammo all'hotel, ci cambiammo per lavorare, e alle 20 andammo al casinò.

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Mentre servivo delle ragazze, si avvicinò a me un ragazzo che si mise a sedere sul bancone, ma non chiese niente da bere.

"Posso darti qualcosa da bere? Qui puoi stare solo se bevi" - "come ti chiami?" - "ti va una vodka?" - "quanti anni hai? - "tekila? È molto buona" - "lavori tutte le sere qui?" - "rum?" - "che fai lunedì?" - "mi lavo i capelli" - "martedì" - "esco con i miei amici" - "mercoledì?" - "faccio la doccia" - "giovedì?" - "lavoro" - "mi trovi carino?" - "no" - nonostante questo continuò a farmi domande - "venerdì che fai?" - "esce con il suo ragazzo, ecco che fa. Sai, non ti consiglio di farlo arrabbiare, è pericoloso e si arrabbia molto facilmente" - si intromise Marcus. Non riuscii a trattenere un sorriso - "e chi sarebbe il suo ragazzo?" - "io. Lei è la mia ragazza, non so se il concetto ti è chiaro".

Il ragazzo che ci provava con me se ne andò frustrato e noi ci guardammo negli occhi qualche secondo. Gli lanciai un bacio e tornai a fare il mio lavoro.

Vidi una delle ragazze che stavo servendo fissare il fondoschiena di Marcus. "Ei, attenta a cosa guardi o ti cavo gli occhi!"

La ragazza si girò subito e non lo guardò più per tutta la sera. Mi piace l'effetto che faccio sulle persone :)

A mezzanotte e mezza, quando David chiuse, non avevamo sonno, avendo dormito la mattina. Così andammo all'hotel, ci mettemmo i costumi e andammo in spiaggia a fare il bagno di mezzanotte e mezza.

Il mio costume:

È stato bellissimo: c'era la luna che illuminava il cielo scuro ricoperto di stelle e noi che ci schizzavamo ridendo come dei bambini facendoci un sacco di foto ricordo

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È stato bellissimo: c'era la luna che illuminava il cielo scuro ricoperto di stelle e noi che ci schizzavamo ridendo come dei bambini facendoci un sacco di foto ricordo.

Dopo il bagno ci asciugammo, andammo sotto al pontile della spiaggia, stendemmo teli e cuscini e ci addormentammo sentendo la musica della radio.

Killer High School // Marcus LopezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora