capitolo 30

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la mattina dopo mi svegliai verso le 9, andai in bagno e poi in cucina a fare colazione.

lì trovai Jonathan.

"buongiorno" - disse lui con in mano una tazza di caffè - "giorno" - "ne vuoi un po'?" - "si grazie"

si alzò dalla sedia e mi preparò il caffè.
quando tornò a sedere dissi: "grazie davvero dell'ospitalità" - "figurati, quando ho scoperto di te volevo conoscerti ma non ne ho mai avuto la possibilità" - "cosa facciamo oggi?" - "quando anche Diana e Marcus si saranno svegliati andremo a prendere Dylan e poi non lo so, decideremo tutti insieme" - "ok vado a svegliare Marcus allora" - "ok, io sveglio Diana" - "Jonathan... ho visto che avete il karaoke" - "si, a noi piace cantare le canzoni della Disney con Dylan" - "ti va di svegliare in modo diverso gli altri?" - "sentiamo" - "cantiamo una canzone e mettiamo i microfoni al massimo, avranno un bel risveglio haha" - "ok ci sto!"

accendemmo i microfoni e li collegammo alla cassa. mettemmo il karaoke alla tv e iniziammo a cantare e a saltare sul tappeto.

dopo un po' sbucarono dalle porte, insonnoliti, Marcus e Diana che, appena ci videro saltare e ballare, si misero subito a ridere.

presi per mano Marcus e lo portai al centro della stanza facendolo ballare.

ci ritrovammo tutti e quattro a cantare a le canzoni dei Queen haha

dopo circa una buona mezz'ora decidemmo di smettere.

io e Jonathan ci andammo a vestire e Marcus e Diana andarono a fare colazione.

quando fummo tutti pronti andammo a casa dei genitori di Diana a prendere Dylan.

appena entrammo in casa vidi un uomo e una donna alti, vestiti eleganti, lei aveva i capelli mori molto corti, portava tanti bracciali e aveva i tacchi, il padre era alto, anche lui elegante, con delle scarpe molto lucide.

la madre di Diana chiese: "è lei?" - "si" - disse la figlia sorridendo. mi venne incontro e mi abbracciò forte.

"Jonathan mi ha parlato di te, come sei bella! io sono Sarah e lui è Alec" - "è un piacere conoscervi. lui e Marcus il mio ragazzo" - "ma che bel ragazzo" - disse Sarah abbracciando anche lui.

"mamma, mamma!" - si sentì all'improvviso.

da dietro una porta comparve un bambino di un anno che corse ad abbracciare la madre contento.

"amore, lei è la zia Easy, te ne abbiamo parlato ricordi?" - "ciao zia Easy!" - "ei, ciao bellissimo!" - dissi avvicinandomi a Dylan e facendogli il solletico.

"volete fermarvi a pranzo" - "semmai veniamo a cena, oggi volevamo far vedere la città e Easy e Marcus" - "ok, vi aspettiamo" - "divertitevi" - disse Alec.

salutammo i nonni e tornammo alla macchina.

"è quasi ora di pranzo, che facciamo?" - "papà, andiamo al ristorante alla statua della libertà?" - "vuoi andare alla statua della libertà?" - "si!" - "signori e signore, prossima fermata... la statua della libertà!"

Dylan iniziò ad applaudire tutto contento e lo seguimmo anche noi.

dopo un ora di viaggio arrivammo ad un porto dove prendemmo un traghetto per la statua.

arrivati sotto la statua facemmo un sacco di scalini fino ad arrivare in cima, sulla corona.

era incredibile, si vedeva tutta New York.

il ristorante era pieno di turisti infatti dovemmo aspettare un po' per mangiare ma ne valse la pena, il cibo era assolutamente delizioso.

due ora dopo eravamo di nuovo sul traghetto per tornare a riva.

nel pomeriggio andammo a Central Park.

era fantastico. c'erano persone che andavano in bicicletta, altre che facevano allenamento, portavano a spasso i cani, facevano picnic, mi resi conto di essere rimasta chiusa alla King's troppo a lungo.

adoravo viaggiare e sinceramente non ero sicura di voler tornare lì.

avevo solo paura di dirlo a Marcus...

giocammo tutti insieme a palla e quando passò il furgoncino dei gelati mi presi un delizioso gelato alla nocciola.

verso ora di cena Dylan iniziò a chiedere di andare al Mac,a dato che avevamo promesso a Sarah e Alec di andare da loro non lo potemmo accontentare.

mangiammo di tutto, peggio del pranzo di natale.

dopo cena tornammo subito a casa perché Dylan doveva andare a letto dato che il giorno dopo avrebbe avuto scuola.

provai a metterlo a letto io, Diana iniziò a dirmi che dovevo esercitarmi.

messo a letto il nanetto ci mettemmo a giocare a monopoli.

Killer High School // Marcus LopezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora