QUELLA CASA CHE AVEVAMO IN MENTE

101 11 4
                                    

Cara Me,

ricordi quel capodanno a casa di tua sorella in cui alla mezzanotte avete lanciato nel cielo le vostre lanterne esprimendo i vostri desideri? Ricordi cosa c'era scritto sulla vostra? "Speriamo di finire casa e di andarci a vivere insieme... e una lunga vita insieme", e ricordi quest'ultima parola come era scritta grande?

Si perché un bel giorno lui ha deciso di rimettere mano a quella casa che stava costruendo tantissimi anni prima, e aveva deciso di farlo con te!

Certo non era stata la classica proposta di convivenza, non c'era stata nessuna grande romanticheria in questo, ma ormai sapevi che certi dettagli non gli appartenevano.

In ogni caso, pur non riconoscendo in lui l'entusiasmo che avresti sognato, eri felice di essere arrivata a questo passo: una vita insieme, e stavolta era lui a volerla condividere con te!

Il tuo pensiero era costruire insieme il vostro futuro, eri certa che se ci avreste davvero creduto entrambi ce l'avreste fatta e sareste finalmente riusciti a portare avanti la vostra vita uniti.

È iniziato così nella tua mente, e soprattutto nel tuo cuore, quel processo di costruzione di un futuro che in realtà volevi soltanto tu.

Avete cominciato a girare negozi di ogni tipo: mobilifici, grandi magazzini, ingrossi, show-room e qualunque cosa riguardasse la costruzione e l'arredamento di una casa.

Quanto eri felice? Sentivi il tuo sogno sempre più vicino: il vostro nido d'amore!

Riesco ancora a vedere i tuoi occhi pieni di luce mentre cercavate il pavimento che più vi piaceva, tra mattonelle e maioliche sembravi una bambina in un negozio di caramelle. Ricordo il tuo entusiasmo nel cercare la cucina in cui immaginavi le vostre cene insieme, le vostre colazioni appena svegli al mattino, in quella casa che vi avrebbe visti addormentarvi insieme e risvegliarvi ancora abbracciati!

Impossibile dimenticare i viaggi fatti con il pick-up per ritirare i sanitari, i piatti doccia e le mattonelle per il pavimento in cui sognavi un domani giocare i vostri figli.

Eri così felice di questo passo insieme che anche in quell'occasione filmavi le vostre imprese, i vostri traguardi, e avevi fatto una cartellina apposita con tutti i preventivi, i cataloghi e le piantine che avevate fatto.

Ci tenevi così tanto che avevi deciso di raccogliere tutto per poi un giorno farne un diario e raccontare il percorso che vi avrebbe portati ad amarvi sotto lo stesso tetto, per tutta la vita, insieme!

Avevi anche iniziato a filmare i processi di costruzione e di cambiamento della casa a partire dalle fondamenta, ed eri impaziente un giorno, quanto prima, di vederla realizzata.

E quella cucina che amavi tanto? Avevi messo tutto il tuo impegno per disegnarne l'intera composizione, per poter incastrare ogni cosa al meglio, ogni pensile al posto giusto, chissà poi se è rimasta tale...

Nel bagno poi avevate trovato il vostro accordo: per lui la doccia e per te la vasca. Era un tuo piccolo capriccio, e alla fine avevate trovato posto per entrambi, e pensavi che un giorno la vasca sarebbe stata utile con dei bambini... chissà poi se l'avrà messa veramente!

I dubbi erano tanti, temevi che per lui non fosse un andare a convivere insieme, ma semplicemente un "io vado a vivere da solo, se vuoi vieni...", e infatti non ti sbagliavi.

Tu parlavi al plurale, volevi metterci del tuo, volevi aiutarlo in tutto e ti sentivi in difficoltà essendo una sua proprietà; però sarebbe stata la 'vostra' casa, e tu volevi prenderla come tale.

Invece lui no, per lui era soltanto la 'sua' casa! Qualunque cosa tu dicessi o volessi fare la sua risposta era sempre "è casa mia"!

Lui parlava di casa sua come una sua soddisfazione, un suo traguardo, un suo obiettivo: tu non rientravi in niente di tutto ciò, tu non eri parte del suo percorso.

Amati SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora