Capitolo 7

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-You and I, One direction

"Ehi, mi ha spaventato il tuo messaggio, tutto ok?" "Beh ecco, non proprio, avrei bisogno di un favore" "Tutto quello che vuoi, lo sai" "Grazie Isa, sei favolosa, come sempre". La seguo attraverso il corridoio.

"Questa è la tua nuova stanza, non è molto grande, ma il letto è comodo" "E' perfetta Isa, grazie" "Puoi rimanere qui per quanto vuoi, fai come se fossi a casa tua" per quanto ci possiamo sforzare, sappiamo entrambe che non è vero. È solo un contrattempo mentre cerco una sistemazione definitiva.

"Usciamo sta sera?" Isa rischia quasi di strozzarsi con l'acqua "Sai, non ti ho mai vista così propositiva Noa, come dirti di no". Ottimo, eviteremo accuratamente il parco di Via Verdi, non vogliamo incontrare per sbaglio Fil vero? Esatto. Anche se una lezioncina sul mantenere la bocca chiusa se la meriterebbe. Non sono passati nemmeno 20 min che già mi sono pentita della proposta. Fisso il letto ingombro di vestitini e la scrivania sommersa da profumi e trucchi.

"Io avevo proposto di uscire, ma era scontato uscissimo praticamente in pigiama" "Eh no mia cara, o si fanno le cose bene o non si fanno" "Ascolta volevo giusto dirti che ho cambiato idea, sono stanca e ho sonno e.." "E queste sono tutte scuse, non capirò mai la tua avversione nei confronti di tutti i vestiti carini" "Devi riveder il tuo concetto di carini..." "Non fare la melodrammatica, vestiti che sta sera ti porto per locali". Iniziamo bene, magari questa volta evitiamo la vodka.

Con Isa è una lotta persa, mi metto il primo vestito che riesco a capire come indossare e usciamo.

Al secondo Margarita esce già il nome di Fil. "Ho visto come ti guarda" "Ma cosa? Tu nemmeno lo conosci. E poi direi che ti stai sbagliano, non riusciamo a stare nella stessa stanza per più di cinque minuti. E poi lui non mi interessa" Isa si drizza a sedere "vi ho visti al bar ieri, sembrava ci fosse qualcosa nell'aria" "fumo, probabilmente. Andre da solo ha fatto fuori due pacchetti." "Sputa il rospo, o dovrei dire, versa il the" alzo gli occhi al cielo "Queste battute non mi piacciono particolarmente e sai che odio i gossip". L'aria del locale all'improvviso si fa calda e soffocante. "Ci facciamo due passi?" "ok".

Usciamo dal locale in direzione del parco e dopo circa 30 minuti decidiamo di sederci su una panchina."Vediamo se ho capito bene, il tizio di ieri è l'ex di tua sorella e ti ha cercato perchè gli manca uscire in discoteca a sbronzarsi con te". Rido, anche se non c'è assolutamente nulla da ridere. L'alcol si fa sentire. "Come riassumere 18 anni di vita in una frase, ma dubito che Gio si sia dato tanto da fare per trovarmi solo perché sente la mancanza dei vecchi tempi. Anzi ne sono certa. Non so ancora cosa vuole, ma sicuramente so che non lo otterrà da me, per questo devo trovare una soluzione".

So benissimo quale sia la scelta migliore, peccato non sia facile. Vedo una figura familiare in lontananza, non può essere lui. Inizio a tremare, i brividi si propagano in tutto il corpo. Non posso continuare a vivere così, sempre che queste montagne russe si possano chiamare vita. La figura si allontana, sarà stata solo la mia immaginazione. E l'alcol gioca brutti scherzi. Mi alzo di scatto. Per un secondo il mondo attorno a me inizia a girare e mi ritrovo per terra. Quando riprendo conoscenza sono consapevole di una sola cosa, non posso più continuare questa vita.

"Per favore Isa, portami a casa" Mi guarda con uno sguardo preoccupato, ma nei suoi occhi c'è una luce strana, sollievo forse. Starà pensando che io voglia far pace con la mia famiglia, sarà doloroso per lei scoprire quanto si è sbagliata. "Posso stare da te ancora per questa notte?" In tutta risposta mi tiene aperta la porta e mi fa cenno di entrare. All'alba sgattaiolo fuori dalla camera con le mie poche cose in una borsa, esco senza girarmi, non mi sono mai piaciuti gli addii. Arrivo davanti a casa e alzo il posacenere sul davanzale della finestra, le chiavi sono ancora lì. Entro nella penombra in punta di piedi e mi dirigo in camera mia, recupero da sotto il letto la scatola di latta, l'unica cosa che ho conservato della Noa prima dell'incidente. Quando la apro mi fa male il cuore un pò di più. Trovo la mia vecchia carta di credito collegata al conto Tretti. Scosto qualche doloroso ricordo su sfondo bianco e la trovo. Apro la busta bianca e recupero le chiavi della villa. Chissà come sarà ora, dopo aver cancellato i segni del fuoco e le ceneri. Ringrazio il cielo che, nonostante i miei continui rifiuti e la mia maleducazione, mi abbiano spedito una copia della nuova chiave, "per evenienza", c'è scritto sul pezzo di cartone legato come portachiavi. Lo strappo, direi che ora è proprio il momento.

Twins~ Un mondo per unaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora