Capitolo 21

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-Good times, Ghali

"Così però non vale. Non puoi pagare Marco per marcarmi a uomo!" "Sarebbe a donna in realtà". Fil sghignazza mentre mi accompagna dagli spogliatoi alle tribune.
"Evidentemente posso e l"ho fatto. Ma ricordami chi ha vinto che non me lo ricordo?"
"E tu ricordami perché sei ancora qui a darmi fastidio?" "Gioca pesante la signorina" "Sono seria perché sei ancora qui?" "Secondo te?" "L'ho fatta a te la domanda. Se lo sapessi non te lo chiederei"
Lo so perchè è ancora qua.
"Ovviamente sono rimasto per stare vicino al mio caro papà. Il preside mi ha permesso di finire l'anno qui. E poi perchè l'Ice ha i gelati più buoni che io abbia mai mangiato." Ovvio, rimane per i gelati, motivo più che valido a mio parere.
"Ma veniamo alle cose serie, mi devi un favore" Cavolo "Giusto, dimmi, cosa posso fare per te" "Direi che te lo farò sapere, aspettati un mio messaggio". Quanto può essere teatrale? Avendo giocato nel campo della scuola non posso bidonare il resto delle lezioni. Peccato.
"Ottimo se è tutto vado in classe che devo recuperare un 4 in matematica" "Ricordati che il denominatore non può mai essere uguale a zero" Alzo gli occhi al cielo "Grazie me ne ricorderò".
Mentre percorro il corridoio l'ansia sale; Almeno le interrogazioni sono meglio delle verifiche.

Quando suona finalmente la campanella. Sento odore di libertà. Seguo il fiume di gente che si riversa fuori dal cancello dell'istituto. Qualcuno mi tocca la spalla. Jen. "Ehi Noa sei stata grande!" "Grazie Ila, sono molto contenta." "Ammetto che ho avuto paura per te ahahahaha" "Ma comee!?!?" "Ho pensato che a un certo punto avresti iniziato a parlare in inglese." "Esagerata, è successo una sola volta e avevamo avuto l'ora di conversation subito prima della lezione di mate."
Sorrido, è bello avere un'amica così speciale. E non solo nel senso femmina, intendo unica.
"Sono molto felice che tu abbia accettato di entrare con me nella squadra" "Figurati Noa, ci divertiremo un sacco"
Lisa non ha mai voluto giocare a calcio, lei è sempre stata più femminile di me. Io sono sempre stata un maschiaccio.  Un maschiaccio che piange se guarda un film tragico. Ma direi che mi consolo, in confronto a Dan sono una signorina.
Parliamo del più e del meno mentre attraversiamo il cortile. "Allora, come va con Tom?" Arrossisce in un batter d'occhio. "Cosa intendi?" Balbetta "eddai, è chiaro come la luce del sole ormai. Da quando vi vedete?" "Dalla festa dei gemelli" "Ma è un botto! E non mi hai detto nulla?!" Subito si scusa imbarazzata, la capisco, in fondo stiamo parlando di mio cugino. La prendo a braccetto "raccontami tutto".
Finisce il racconto proprio davanti alla villa e fa per salutarmi. Io la blocco "che ne dici se facessimo un pigiama party?" Non so da dove mi sia uscito, non è da me. Ma le amiche fanno questo, credo.
Mi guarda quasi raggiante "Certo!".
Avviso i ragazzi di non usare l'ala est per una sera e non fanno domande. Pure Tom non avanza obiezioni. Sospetto che Ila gli abbia spiegato la situazione. Poco importa. Serata ragazza, film e gelato. Chiamo l'ICE e ordino una quantità di gelato impossibile da finire per sole due persone e vedo a prendere coperte in quantità.
Penso a Isa, a quanto si sarebbe divertita, a Giu che mi avrebbe rubato tutte le coperte e al fatto che non saremmo riuscite a deciderci su che film vedere. Sarebbe bello fare un piagiama party tutte insieme un giorno."Ehi Noa, ci sei?" Torno alla realtà. Loro non sono qui. "Sì certo Ila, arrivo". Ma almeno ho lei. Sorrido.

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