Capitolo 20

19 11 0
                                    

-Testa tra le nuvole pt.2, Alfa e Yanomi

Dopo aver rischiato di far prendere un infarto a Tom ho giurato di essere più cauta, di avvisare e di rispondere sempre al cellulare. Ho promesso che avrei fatto la buona bambina insomma e che non avrei cercato guai. O per lo meno, ci avrei provato.

"Qual è l'emergenza?"chiede Theo preoccupato "Aspettiamo che arrivi anche Dan" "Eddai Noa che l'intervallo sta per finire e dopo ho il test con la Criffi" "Tom hai 9 in greco, un minuto di ritardo non ti rovinerà l'esistenza".
Un tornado si scaraventa sulla macchinetta. "Ci sono", alzo gli occhi al cielo, ma non riesco a non sorridere "Ila vuoi fare tu gli onori di casa?" "Ti lascio il posto volentieri" "In questo caso sono felice di annunciarvi che avrete un impegno improrogabile sabato prossimo".
Theo è sbiancato, Tom sembra pietrificato e Dan, beh lui è Dan e sembra ancora fatto. "E di che impegno si tratta?" Nessuno di loro ha parlato. Fil.

Quel tipo è come il prezzemolo. È rimasto per il padre e si è iscritto qui per finire l'anno. Mi aveva lasciato stranamente in pace, dopo capodanno. E io che speravo avesse capito che ragazza incasinata sono.
"Un invito solo per pochi eletti mi dispiace" "Lo so e mi dispiace per Marco che non potrà venire. Allora a che ora e dove?" Povero Marco, sembra bullizzato da tutti.
"Bhe peccato che Marco ci sarà, dato che giocheremo contro" "Cosa? aspetta hai ripreso a giocare a calcio?" Theo era l'unico a sapere di questa mia passione. "Abbiamo,e comunque sì, ed è tutto merito tuo". Ora è un peperone, mi fa tenerezza a volte. Spezza l'imbarazzo Ila. "Non potete assolutamente mancare anche se si tratta solo di un'amichevole". "Ma non è leggermente impari la sfida, insomma, maschi contro femmine mi sembra troppo semplice" alzo gli occhi al cielo. Fil perchè non te ne stai zitto? "Effettivamente hai ragione. E' ovvio che li asfalteremo senza problemi".
La campanella mi impedisce di fare uno spezzatino di Fil. Tom schizza via seguito da Ila. Io faccio per andarmene, ma poi ripenso alla faccia tosta di Fil. Torno sui miei passi. "Senti caro, dato che sei convinto che perderemo perchè non fare una scommessina?" "Sono tutt'orecchi" "Ottimo, cosa scommettiamo?" "Un bacio" Prevedibile, ma almeno ci ha provato. "Scommettiamo un favore." "Ci sto" anche se mi sa che questo è pure peggio. Ma mai come avere due ore di matematica di fila.

Le ore di listening sono la cosa più inutile sulla faccia della terra. Insomma, normalmente le persone parlano per farsi capire, non per testare la tua capacità di districarti in un mare di tranelli. Non che mi importi granchè, in inglese me la cavo. Anche se la pronuncia con il tempo ne risente il mio recchio è ancora ottimo e stando ai giudizi della prof ci so ancora fare, almeno in inglese. Valuto attentamente le alternative alla lezione. Credo che mi farò un pisolino. Dove ho messo l'astuccio? Mi serve un cuscino! Forse sotto il banco.

La mia mano urta uno schermo freddo. Ecco dove avevo lasciato il telefono. Lo sblocco, tutto bene per fortuna, almeno non è esploso. Decido di scrivere ancora qualche messaggio a Isa e Andre. Trovo un vocale nuovo di Giu, ma non mi fido ad ascoltarlo senza cuffie. Scorro tra la email e trovo una cortese sollecitazione a tornare a casa, vedo che è da parte dei servizi sociali. Non rispondo nemmeno. Ho chiuso con tutta quella merda. Sorrido, non mi avranno più. Se solo mi fossi decisa a andarmene appena compiuti 18 anni mi sarei risparmiata tanta sofferenza e incomprensione. Ma forse è stato meglio così, forse tornare in villa così presto mi avrebbe distrutto. Forse le relazioni che ho costruito in questi anni mi tengono insieme.
Ma ora direi di pensare a cose serie, tipo dormire.

Twins~ Un mondo per unaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora