Capitolo 12

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-Memories, Maroon 5                                                            

"Mi dispiace di averti mentito, ma avevo paura che se avessi saputo chi sono davvero mi avresti evitato, come fai con tutta la famiglia" Guardo Tom "Non sono arrabbiata. In fondo è tutta colpa mia". Faccio qualche passo verso la tomba di Lisa. "Dopo quel giorno ho evitato tutti, amici, compagni..non volevo stringere legami." Sospito "tutt'ora non voglio stringere legami". "Ti capisco, anche per me è stato un duro colpo...ma mi sono rialzato, ho perso quasi tutta la mia famiglia, una cugina e due zii ma mi sono rialzato per prendermi cura delle persone che mi erano rimaste, e dopo mia mamma non avrei sopportato di perdere anche te ".  Non ricordo cosa è successo, non sono mai stata legata ai miei parenti, il mio mondo iniziava e finiva con Lisa e i miei genitori. Non ricordo di aver mai conosciuto mia zia. Non ricordavo neanche di avere cugini. Faccio un respiro profondo.                                                            

"Tua mamma è ...ecco...morta?" Ride con una sfumatura di melanconia nella voce. "No no, non è morta" Subito diventa serio "Lidia, mia mamma, non ha retto il colpo. Anna era la sua unica sorella, era la sua famiglia..." Anna. Da quanto tempo non sentivo il suo nome pronunciato ad alta voce. Dal suo funerale. "...e ora è in un manicomio, non mi riconosce neanche più". Scoppia a piangere. Buffo come i ruoli si siano invertiti così in fretta. So che dovrei abbracciarlo a mia volta, ma non sono brava in queste cose, anche se quando ci vuole ci vuole. Ora ci vorrebbe proprio. Lo stringo goffamente a me e rimaniamo lì, seduti così per minuti, forse ore.
Suonano le 21.00.
"È tardissimo! Se non rientro subito manderanno qualcuno a cercarmi. Oppure Daniel viene per prendermi a pugni" "Perchè?"
"Lascia stare va, cupido non ci sta capendo molto ultimamente" Ride "bhe che dire, buon sangue non mente."" Alzo gli occhi al cielo e mi avvio verso l'uscita dal cimitero, lui mi segue. Raggiungiamo la villa. "Tu dove dormi?""Al manicomio qui di fianco..." I suoi occhi sono spenti e pieni di tristezza. "Perfetto la camera di Lisa è pronta per te..è proprio vicino alla mia". La sue espressione contiene già tutta la gioia che miserve per capire di aver preso la decisione giusta. Domani dovremo dirlo anche ai gem, altrimenti, visto l'andamento di oggi, qui ci scappa il morto.
Il bello di vivere in una villa è che possono stare nello stesso edificio con molte persone, la maggior parte delle volte, senza nemmeno incontrarsi.

In silenzio raggiungiamo le nostre rispettive camere. Faccio per chiudere la porta e Tom mi afferra per il polso. 
"Noa e grazie di tutto, davvero. Scusami per la storia della psicologia, ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente, ero nel panico. In questo periodo, quando standoti accanto non riuscivo a dirti del nostro legame, sono stato male, ma ora grazie a te ho di nuovo una famiglia." "Sai che sei ancora in tempo a iscriverti a psicologia?" "Chi lo sa, vedremo. Per ora vado dormire. Buona notte" "Si ok notte" dico in tono sbrigativo.  "Sei sempre stata una ragazza di poche parole" ride mentre entra nella sua nuova camera. Mi butto sul letto. Non ha ancora finito di ridere e io già dormo.

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"Abbassa la voce che sta dormendo" "Ti giuro che se le hai fatto qualcosa ti ammazzo". Apro gli occhi. Dalla camera comunicante con la mia sento discutere. Scendo dal letto ed entro. "Buongiorno bella addormentata" Scherza Tom "Giorno". Di fianco a lui c'è Theo. Cavolo avevo dimenticato che ci fosse anche lui in questa casa… penserà che gli ho dato buca per stare con Tom. Cose troppo complicate da gestire di prima mattina. "Vi avviso, se vi sento litigare ancora di prima mattina vi sbatto tutti fuori casa, intesi?" Annuiscono "Ore?" "6:30" La scuola.
"Veloci veloci dobbiamo andare a scuola". Mi guardano con occhi sgranati, non so se ridere o alzare gli occhi al cielo, si erano dimenticati anche loro.

Non sono in classe nè con Tom nè con Theo, in compenso loro due sono insieme. Ne prevedo delle belle. A metà della prima ora il prof non si sente bene. Chiamano l'ambulanza e il De Biagi finisce in ospedale. Ora di supplenza.
Perfetto uso il cellulare. Oltre alla sfilza di vecchi messaggi senza risposta da Isa, Andre e Fil, uno è da un numero sconosciuto.       

"Ti va un giro per riappacificarci oggi pomeriggio alle 15:00? fammi sapere" Brianna

Quella ragazza mi è sembrata un pochino troppo montata per abbassarsi a chiedere scusa. Sono proprio curiosa di vedere cose mi dirà. Poi oggi non ho niente da fare.

"Ok ci sta. Ci vediamo"                                                                                                           
Chissà come farà ad avere il mio numero. Mentre invio per sbaglio clicco su un nuovo messaggio.

"È da un pò che non ci sentiamo maglione macchiato ;), come te la passi a Firenze?
A quando il famoso chiarimento che mi devi da troppo tempo? Non essere timida, io e il tuo amico diventeremo besties, ne sono certo".
FDB

Sbianco, come sa che sono a Firenze. Un altro stalker? Non ho dubbi su chi mi abbia inviato il messaggio, anche se non conosco il suo cognome. DB,  chissà per cosa sta.

Fil's pov

Proprio a mio padre doveva capitare? Salgo sul primo taxi che passa, direzione ospedale. Peccato sia l'ospedale di un'altra regione per cui mi aspetta un lungo viaggio. Mi chiamano i medici. Posso parlare con lui. In realtà devo, serve che si impegni a comunicare per vedere il funzionamento del cervello. E se fosse lo stesso male che ha portato via Marta? Scaccio questo pensiero dalla mente.

"Ehi papà? Come stai?" " Ciao Filippo, bhe sono attaccato a macchine e tubi mi entrano in corpo…". Domanda stupida. Decido di cambiare argomento. "Come va a scuola? Novità?" " Tutto come al solito, ho avuto anche la fortuna di avere una discendente della più prestigiosa famiglia fiorentina" Sento l'eccitazione nella sua voce, alzo gli occhi al cielo. C'è chi si agita per davvero poco. "Non mi dire, chi sarebbe la fortunata?" "Sul cognome non ho dubbi, ma non ricordo il nome".  Sento che si sta sforzando e i medici mi ammoniscono. Probabilmente sarà un cognome che non ho mai sentito, ma fingerò di conoscerlo per non farlo sentire in colpa perchè che non ricorda il nome. "Se sono così conosciuti, il cognome basterà" "il suo cognome è Tretti".
Non c'era bisogno di fingere. Conoscevo eccome quel cognome. Se solo avessi fatto due ricerche in internet avrei scoperto tutto. È meglio così, le chiederò tutto di persona.  E così preso ci saremmo rivisiti, come è piccolo il mondo. Sempre che si tratti davvero di Noa e non di sua sorella o di una parente. Accendo il cellulare e decido di sondare il terreno.

Twins~ Un mondo per unaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora