-Il mondo prima di te, Annalisa
Un piede davanti all'altro. Solo così riesco a andare avanti.
Il muretto è largo il doppio del mio piede, nonostante questo basta un soffio di vento per cadere.
Stare sul pelo dell'acqua, a un passo dall'oblio, sulla porta tra due mondi. Basta però un attimo di distrazione, di debolezza e il vortice ti inghiotte facilmente.
Un bolide peloso arriva da dietro e mi fa perdere l'equilibrio.
"Stupido gatto".
Mi siedo su quei mattoni rossicci e guardo le nuvole. "Dai vieni qui bello, sai che non lo penso davvero".Continuo a accarezzare il pelo morbido di Alaska.
Non capirò mai le persone che danno nomi assurdi agli animali, Alaska, certo che il suo vecchio padrone doveva essere stato un escursionista sfegatato, oppure era solo fatto quando ti ha dato il nome."In ogni caso questo è quello che ti tocca, palla di pelo".
Non è colpa tua.
Mi sdraio sull'erba e Alaska si accoccola sul mio stomaco. Il sole del tardo pomeriggio filtra tra le foglie della maestosa quercia che ingombra il giardino.
Chissà da quanto tempo è lì.
Quando sono arrivata mi ha subito colpito.
Chissà come ci si sente ad avere radici così solide."E così domani si ritorna alle superiori eh?" sobbalzo e mi giro di scatto.
"Andre dillo, mi vuoi morta? Ho appena avuto un infarto".
Si passa imbarazzato la mano tra i suoi ricci neri "Scusa sis, ti ho solo visto pensierosa e ho pensato bene di romperti le scatole".Cosa avrei dato per avere i suoi capelli o anche solo i suoi occhi.
Quando li guardo penso al mare subito dopo una tempesta."Bene, ora che mi hai disturbato puoi andartene tranquillamente" aggrotta le sopracciglia
"ehi tutto ok?" mi fissa preoccupato.Ci conosciamo da relativamente poco, ma è sempre stato sorprendentemente bravo a decifrarmi.
"Tutto ok" mento.
Fa finta di credermi e si sdraia di fianco a me.
"Domani sarà un giorno importante anche per me, ho la riunione con il proprietario di quel locale che ti parlavo. Sembra intenzionato a vendere. "Mi alzo di scatto "ma è fantastico! Congratulazioni, te lo meriti".
Penso a cosa mi aspetta domani, visualizzo un foglio bianco, innocuo. Un nuovo inizio.
Come se fossi una pittrice in procinto di iniziare un nuovo quadro.
Cerco di visualizzare solo colori vivaci e brillanti sperando di avere esaurito quelli cupi con l'opera precedente.
Mi alzo e provo a darmi una sistemata."Guarda che hai i capelli pieni di foglie, vuoi per caso lanciare una nuova moda?" faccio spallucce e scuoto la testa.
"Grazie, non me ne ero accorta".Sta cercando di tirarmi su di morale e lo apprezzo, solo, oggi non sono in vena.
Si alza anche lui e mi raggiunge. "Ehi, non importa cosa diranno mamma e papà, se domani non starai bene dove sei basta farmi uno squillo e in un secondo sono lì. In fin dei conti, sono o non sono il tuo fratellone?"
"no, ma tralascerò volentieri questo aspetto della questione perchè ti trovo inspiegabilmente sopportabile".Sorrido, ma senza gli occhi. Lui se ne accorge e mi passa un braccio attorno alle spalle.
Rita si affaccia dalla finestra della cucina
"È pronta la cena"
"Arriviamo" rispondiamo in coro.
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Twins~ Un mondo per una
General FictionPerchè si nasce da soli se poi, da soli, non si è in grado di affrontare la vita? I problemi e le difficoltà di un' adolescente che deve fare i conti con un mondo molto più grande di lei, uscire dal guscio e imparare a camminare con le proprie gamb...