Capitolo 11

53 11 0
                                    

                                                                                                                                                                                                             
-Classic, MKTO                                                                         

Triplice fischio e l'arbitro manda tutti sotto la doccia. 4-2. Theo è distrutto e provo a consolarlo. "Dai, non è andata così male...". Daniel è semplicemente infuriato. "Sono stato espulso e abbiamo preso quattro reti da quei coglioni" Si gira di scatto"Parli del diavolo e spuntano le corna".
Il ragazzo della doppietta si avvicina a noi. "Ciao, sono Marco" "Piacere sono ..." "In ritardo per il film al cinema, se non ci muoviamo possiamo dire addio alla nostra serata ...". Guardo Daniel confusa. "Veramente io non.." "Sentito la signorina? Non vuole venire con te al cinema, ma forse le andrebbe di fare qualcosa di meno noioso."

Tra i due non scorre buon sangue e si vede. Proprio in quel momento il mio stomaco brontola. Tempismo perfetto. "Hai fame? ti andrebbe una pizza?"Marco mi fissa e io non so che cosa rispondere. Daniel mi passa un braccio sulle spalle."Se con cattiva compagnia la pizza è indigesta...." Si fissano. Marco si avvicina e tira un pugno a Dan."Se rispondi al colpo giuro che non ti parlo più" sussuro al suo orecchio.

Niente da fare. Iniziano le botte. Per fortuna arrivano i fan club. Oppure Marco sarebbe sicuro finito al pronto soccorso. Due contro uno, non era troppo leale, ma se te la prendi con un gemello te la prendi con entrambi.
Una ragazza alta e bionda con il fisico da cheerleader è alla testa del gruppo."Che succede ragazzi?"I due si stoppano di colpo. Deve essere qualcuno di importante."Così va meglio. Ripeto, che sta succedendo?".  Theo sembra avere la faccia della persona più innocente sulla terra, mentre Daniel è sul punto di esplodere. "Niente di che, solo gente che non riesce a stare al proprio posto..."risponde Marco con già il pugno pronto, ma la ragazza lo ferma.
"Marco vieni a festeggiare la vittoria con la squadra e ovviamente con noi, non vale la pena sprecare del tempo con questa gente". Mi squadra e io scoppio a ridere."Carina non ti disturbare me ne vado io".  Mi fissa a bocca aperta. "Carina lo dici a tua nonna. E comunque tu saresti? "" Piacere Noa ""Ecco Noa io sono Brianna, vedo che sei nuova qui. Tranquilla non ci impiegherai molto a capire come funzionano le cose qui."
Theo arriva in mio soccorso. "Da quando sei arrivata la vita è decisamente troppo movimentata."" Scusami se ti ho sconvolto la vita ragazzino. " Dico ridendo "La biondina qua mi sta facendo una rapida lezione di gerarchia, a quanto pare le cose sono cambiate molto da quando me ne sono andata" Theo ride "eddai Tretti, non spaventare i poveri plebei".
La faccia di Brianna adesso è un misto di terrore, rimorso e adorazione." Per farla arrabbiare dò un bacio sulla guancia a Marco, saluto Theo e Dan e faccio per andarmene. Il mio stomaco brontola ancora. Theo si alza e mi prende per mano."Che ne dici se andiamo a prendere un gelato e poi.." "Perfetto mi basta il gelato" "Ehi Noa te ne vai cosi?" "Cosa c'è Marco?" "Tieni questo è il mio numero, non avere paura di usarlo". Prendo il  foglietto e mi allontano. Ora mi chiedo seriamente se ho un cartello luminoso in faccia con su scritto "Sono single sentitevi liberi di provarci con me" magari di un bel verde neon. Ma probabilmente non ho bisogno di quello, bastano i miei soldi.

Andiamo in centro all'ICE, la mia gelateria preferita. Quando mangio il gelato mi dimentico di tutti i problemi. Mi avvio verso casa. "Si sta facendo tardi, io vado, grazie per il gelato" "Te ne vai di già?". La speranza di prolungare l'appuntamento è evidente nella sua voce. Si avvicina. Ti prego no. "Senti, ci vediamo alla villa, io ora ho una cosa molto urgente da fare, da sola".
Devo calmarmi. Sono solo le 18.00 e Firenze è deserta. Decido di fare una cosa che avrei dovuto fare da tempo: corro verso il cimitero. Davanti alle tre tombe ci sono pochi fiori quasi appassiti. Mi inginocchio e piango."Mamma aiutami,  non riesco ad andare avanti...".                                                                                 

Fisso le lapidi. Una mano mi tocca la spalla. "Noa sei tu?". Mi giro. Tom. "Sei pazza? Cosa ci fai sola al cimitero in questo stato?".  Come risposta il mio pianto diventa più forte e i singhiozzi aumentano. Lo ignoro e mi trascino sulla tomba di Lisa."Senza di te come faccio ad andare avanti? Tu mi proteggevi, mi spronavi e mi volevi davvero bene...ora sono circondata da persone di cui non mi posso fidare. Sono sola". Se continuo a piangere così nel giro di un'ora avrò riempito 3 piscine olimpioniche. "No, non sei sola" "Certo Tom, chi sei tu? non sei diverso dagli altri".

Si china su di me, ma non per baciarmi. Mi abbraccia in una stretta rassicurante. È buio ormai e inizio a dubitare che precipitarmi qui sia stata una buona idea. Mi drizzo a sedere di colpo, sciogliendomi dall'abbraccio. Giuro che se Tom mi stava seguendo per psicanalizzarmi è la volta buona che mi mettono dentro per omicidio, o meglio, stalkercidio. 
"Cosa facevi qui al cimitero Tom?""Li vedi quei fiori?" Indica le tombe di fronte. Annuisco. "Li porto io ogni settimana" "commuovente, ma non hai risposto alla mia domanda. Perchè sei qui?". I suoi occhi sono colmi di tristezza. "Ogni settimana vengo qui per rendere omaggio al ricordo dalla mia famiglia, o a parte di essa almeno". Lo guardo persa. Cosa sta dicendo?" "Loro erano come una seconda famiglia per me e mi sono promesso di rendergli omaggio finché la loro vera figlia non fosse abbastanza forte per farlo.""Cosa significa Tom?" "Noa, io sono tuo cugino".

Twins~ Un mondo per unaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora