Capitolo 31

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-Wier waren here, CRO

Mi alzo in punta di piedi, la mia statura non aiuta.
Fil sorride. "Ho sempre voluto farlo". Mi prende per i fianchi e mi alza fino a quando non ho le gambe avvolte attorno ai suoi fianchi. Poi si china verso di me e mi bacia. Un bacio delicato. Non c'è fretta.

Rimaniamo così, fronte contro fronte, per un periodo infinito, eppure non era abbastanza, non lo sarebbe mai stato.

Sento un libro cadere, mi giro e vedo Theo immobile nel corridoio. Cavolo Dan, ti avevo detto di chiudere quella dannata porta.

"Theo aspetta."
Mi fiondo giù per le scale dietro di lui. Non poteva seriamente sperare ancora in noi due, mi sembrava di averglielo fatto capire. Ma al cuore non si comanda e i sentimenti non scompaiono da un giorno all'altro, nemmeno se scappi in un'altra regione a quanto pare. 

Lo trovo seduto in giardino. Faccio un respiro profondo, ho il cuore agitato, non ho idea di cosa fare.
"La panchina vicino al cipresso è sempre stata anche la mia preferita. Ti va di parlare?" "Non credo sia il caso." Alzo gli occhi al cielo e inaspettatamente sorridiamo. "Potrei dire lo stesso, non ho idea di cosa dirti, davvero. Non ho la cura nella borsetta, anche perché non ne ho una. Sono qui semplicemente per te, non credo di avere il diritto di dirti che fare nè tantomeno cosa provare, voglio solo essere un'amica, esserci. Perchè a volte le parole non servono." Appoggio la testa sulla sua spalla e lo sento sospirare.
"Io sono come quel cipresso: lì fermo a guardare gli altri, immobile e muto." Indica l'albero sopra di noi.  "Senza quel cipresso questa non sarebbe più la mia panchina preferita""Quindi cosa sarei io, una decorazione?" Scoppio a ridere, se solo sapesse il significato profondo di quel cipresso per me.

È l'albero che tiene insieme le anime della nostra famiglia. L'ho piantato con Lisa il giorno dopo il divorzio dei miei genitori. Una certezza in tutta questa confusione. Forse un giorno gli racconterò tutta la storia.

"Stare nella mia stessa casa ti ha fatto molto male, parli come me adesso. Fidati, puoi cercare di sminuirti quanto ti pare e piace, ma i fatti non cambiano: tu sei stato il primo al quale ho raccontato tutta la storia di Gio e della mia famiglia, tu mi hai fatto capire l'importanza di seguire le mie passioni nella mia vita e per merito tuo ho ripreso a giocare a calcio. Inoltre ora sono qui con te e per te. Mi hai cambiato la vita, decisamente, come solo una vera amicizia riesce a fare. E per questo non lascerò una persona così importante per me sola."
"Quindi è merito mio se indossi un vestito?" Alzo gli occhi al cielo. "Scusami eh, ti ho fatto un discorso favoloso sui massimi sistemi dell'universo e tu pensi al vestito. Comunque sì, senza di te non ci sarebbe stata nessuna festa di fine campionato e non avrei mai indossato questo straccetto".
"Sono davvero onnipotente allora" Ridiamo. "Usa saggiamente questo potere caro, perché guarda che mi vendicherò prima o poi."
"Apprezzo le belle parole, ma io non sono come Dan, io non so fare nulla di particolare e non ho idea di cosa voglio fare. Non ho nulla di particolare, sono normale."
"Chi non è a suo modo normale? La normalità che io conosco sta in me stessa, così è lo stesso per Isa, Dan e chiunque in questo mondo. Chiunque è normale per sé stesso, è speciale però in maniera diversa per ogni persona che incontra. Poi che dire, chi sa cosa farà nel futuro? Non sai nemmeno se avrai questo tanto agognato futuro, Lisa non l'ha avuto. Per questo non ha senso rincorrere il futuro nel tempo presente, come non ha senso rincorrere una folata di vento. 
Si può decidere chi essere, vivendo fino in fondo il tempo che ci è dato da vivere. Ho finalmente capito che non ha senso farsi paralizzare dalle insicurezze e dalle paure. Ma ogni vita è un'opera a sé stante e tu solo hai il pennello per colorare". 

"Basta che usi poco giallo, mi raccomando". Ci giriamo di scatto mentre Fil sorride. In un attimo siamo tutti e tre abbracciati sulla panchina all'ombra del cipresso. Mi bruciano gli occhi, la mia nuova famiglia. Sento dei passi, non capisco le parole urlate da Dan, cavolate sicuro e sento altre braccia che mi avvolgono. Dopo troppo poco tempo sciogliamo l'abbraccio. Tom è il primo a parlare :"Ho un"idea e se facessimo una mega festa in villa per festeggiare ?" Dan salta e aggiunge:"non possiamo perdere questa occasione, non credo Noa riuscirà a sopravvivere a un altro anno simile, potrebbe essere la nostra ultima occasione." Fil gli tira una spallata :"Stronzo" "guardalo, in difesa della principessa, che carino" Alzo gli occhi al cielo.

"Per quanto non sopporti le feste, direi che dopo tutto quello che abbiamo passato vi lascio il permesso di organizzare qualcosina in villa, ma state attenti alle ceramiche di nonna Emy, lo dico per voi più che altro.  E non fate nulla di esagerato, Dan dico proprio a te, niente fumo in casa." Sbuffa : "Va bene mamma Noa".
"Andiamo, Dan, Tom, abbiamo una festa da organizzare, Fil? Non vieni?" Dan ride" Theo, caro fratello mio, hai ancora molto da imparare. Noi andiamo, voi piccioncini sentitevi liberi di rimanere". "Ti odio Dan e grazie. Ma ricordatevi che ora si va al campo, la festa di fine campionato è pur sempre questa sera. Andate a preparavi, veloci che siamo già in ritardo." ." Non mettetevi troppo comodi, torniamo tra poco". Mi dà un bacio sulla testa. Manco mi stesse salutando per sempre. Ma forse sta salutando una versione di me, una vecchia Noa che non tornerà.

"Finalmente, tranquillità" Sorrido e mi accoccolo tra le sue braccia. "Ne abbiamo tutti bisogno, dopo quanto abbiamo passato meritiamo una pausa". Mi guarda negli occhi "Dopo tutto quello che tu hai passato meriti molto di più di una semplice pausa." Si avvicina fino a quando i nostri nasi si toccano. Sorrido. Gli dò un bacio gentile. Voglio che senta la mia felicità,che la assapori. Quando ci stacchiamo entrambi abbiamo un sorriso sulla bocca. Negli occhi.
Lo abbraccio. Voglio stringerlo forte per ricordare questo momento, per imprimerlo nella mente e sentire questa sensazione anche quando sarà svanita.

Ripensandoci, adoro gli abbracci. Non mi sono mai piaciuti, ma quando sei tra le braccia di chi ti vuole bene è come se la sua anima prendesse per mano la tua e dicesse " Non sei sola, cammino io con te."  Nell'anatomia di un abbraccio i cuori si toccano, comunicano segreti e sussurrano verità nascoste. Un abbraccio è più di un semplice bacio, è un bacio del cuore.
Ripenso a quest'anno, le paure, le amicizie, le scelte. Ripenso ad ogni singola persona che ha aperto il suo cuore a me. Che mi ha cambiata. La nuova Noa ha ripreso in mano la sua vita, infinite possibilità.

A furia di sorridere mi fanno male le guance. In questo momento mi sento come se nelle mie viene scorresse felicità. 

Sono questi gli attimi per cui vale la pena lottare tutta una vita, sono questi i momenti in cui tutte le lacrime trovano un senso. Attimi brevi, troppo fugaci, ma la felicità di ciascuno dipende dalla determinazione con cui si rincorrono i sogni. Sorriso dopo sorriso, sguardo dopo sguardo e parola dopo parola. Lasciare entrare la luce dalle crepe di un'anima rotta. Allargare il tuo mondo per una.
La verità è che non si nasce mai soli, al massimo lo si decide di diventare.

Twins~ Un mondo per unaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora