capitolo 35

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indecisioni e (non)decisioni

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T/N

Che bastardo, non riesco a credere a quello che è appena successo e soprattutto non riesco a rendermi conto di essere caduta così in basso.

''Senti io me ne vado, fanculo a tutta sta stronzata, trovati qualcuno che non sia io per questo stupido ballo.'' Dico questo prima di uscire dalla stanza, ancora arrabbiata.

Decido di tornare nel mio dormitorio, anche se il pensiero di rivedere Mattheo non mi aiuta..

Appeno entro un forte odore di fumo entra nelle mie narici. Tossisco infastidita e silenziosamente entro in camera mia.

Mi spoglio lentamente rivivendo la sensazione del contatto avuto prima con Tate. Sento la mancanza della sua presenza e accendo il getto dell'acqua fredda come per lavarmi via da queste emozioni che mi sembrano così sbagliate.

Esco dalla doccia, mi asciugo il corpo e lascio che i capelli si asciughino con l'aria. Mi sdraio sul mio letto, pronta a immergermi nella lettura per non pensare a tutti questi problemi che mi fanno sentire la testa pesante. Purtroppo la mia tranquillità svanisce quasi subito, interrotta da una risata acuta e dai rumori pesanti che lasciano dei piedi trascinandosi. Immagino sia Mattheo ed una delle sue nuove , inutili e ingenue conquiste. Un senso di fastidio mi pervade, ma lo allontano il prima possibile.

Possibile che non riesca a mettere la testa a posto?

per la seconda volta nell'arco di 10 minuti i miei pensieri vengono nuovamente disturbati. Sento un grande rumore e infine una ragazza piangere. Apro appena la porta e vedo l'ochetta correre fuori piangendo. 

ben le sta!

Purtroppo non riesco a levare il mio sorrisetto compiaciuto e Theo che fin ora se ne era rimasto in un angolo ghigna.

''La cosa ti diverte?'' mi chiede.

''Nah, mi dispiace solo che quella poveretta se doveva stare male per qualcuno poteva scergliere qualcuno per qui ne valesse la pena.'' Sputo acida.

Lo guardo cercando una qualsiasi reazione ma i suoi occhi sono scuri come non mai.

''Se ti faccio così schifo puoi anche andartene. E oggi non è decisamente giornata, quindi non rompermi il cazzo.'' Per qualche secondo non so che dire. Sono completamente in silenzio a disagio anche solo per la mia stronzaggine.

''Senti, so che probabilmente sono l'ultima persona con cui vuoi parlare ma se c'è qualcosa che non va, se proprio non hai nessun'altro puoi confidarti con me.'' Dico sedendomi contro la parete accanto a lui. Sono di nuovo persa tra i miei pensieri fiera di essere stata una buona samaritana quando vedo che il ragazzo cerca velocemente di nascondere una lacrima che gli riga il viso. Non sapendo come comportarmi mi limito ad abbracciarlo. Nonostante tutto il mio piccolo re degli acidi mi era mancato.

''Vuoi venire al ballo con me?'' Gli chiedo.

''Mica ci vai con Langdon?''

''Dovevo, ma i piani a volte cambiano.'' Dico abbozzando un sorriso tirato.

Annuisce triste e infine si alza per andare in camera.

Decido di andare in biblioteca e finalmente riesco a passare delle ore tranquille. Come ormai Tate Langdon ha imparato a fare nel poco tempo che ci conosciamo scombussola la mia tranquillità.

''Sparisci.'' Gli dico con tono piatto cercando di sembrare il più tranquilla possibile.

''Che ti ho fatto?'' Domanda irritato, come se fosse lui quello innocente e tranquillo.

" 𝕸𝖆𝖙𝖙𝖍𝖊𝖔 𝖔𝖗 𝕿𝖆𝖙𝖊 - 𝟮 𝗰𝗵𝗮𝗻𝗰𝗲 "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora