Killian POV
Questa mattina mi svegliai e, con mia grande sorpresa, non sentii nulla
nessun schiamazzo degli sperduti che volevano la libertà, nessuna litigata tra la mia ciurma e neppure la voce squillante di Dinasty che gridava qualcosa contro Spugna.< Qui c'è qualcosa che non va > pensai e come d'istinto mi diressi velocemente verso la sua stanza. Vuota. Corsi fuori all'armato, completamente deserto. < Non è possibile! > pensai < Questo è un sogno non può essere la realtà >
Percorsi tutta la nave, le cabine della mia ciurma e la gattabuia ma niente, tutte completamente vuote. Quando fui di nuovo a poppa della nave guardai verso l'alto e trovai tutta la mia ciurma legata contro l'albero maestro con due P incise sotto l'ultimo pirata.
"RAZZA DI MARMAGLIA SVEGLIATEVI" tuonai verso di loro "UN GIORNO TI TROVERO' E TI DARO' IN PASTO AGLI SQUALI PETER PAN" urlai questa volta verso l'isola. Intanto i miei pirati si erano svegliati ed alcuni si erano già anche slegati e si prestavano ad aiutare gli altri. Solo Spugna era sceso subito giù da me essendo il mio nostromo.
"Capitano che facciamo adesso?"
"Aspettiamo che quegli scansa fatiche lassù si sbrighino e poi andiamo in ricognizione per l'isola" dissi prima di andare verso la mia stanza per prepararmi.Per l'occasione, se possiamo considerarla così, indossai il mio uncino più appuntito, la mia spada più tagliente e i miei vestiti più comodi per la ronda. Poi pensai alla divisione dell'isola ed, di conseguenza, alla divisione in "squadre" dei miei marinai.
Una volta completato il tutto uscii dalla mia cabina e feci adunare la mia ciurma per dividerla ed assegnare le parti dell'isola. Dopo un po' parecchia incomprensione da parte di tutti partimmo ad esplorare l'isola. Quelli rimasti a controllare la Jolly Roger, compreso Spugna, erano leggermente demoralizzati ma come potevo non far controllare la mia nave?
Cominciammo ad esplorare la nostra parte di isola senza successo e verso sera tornammo sulla nave. Anche agli altri gruppi era andata male. I giorni passarono ma il risultato era sempre quello, il fallimento. Avevo provato anche a scambiare le parti dell'isola ai gruppi ma, anche in quel caso, nessuno sforzo era andato a buon fine. Non capivo cosa c'era di sbagliato in quello che facevamo. Stavamo setacciando l'isola da cima a fondo, possibile che non abbiamo trovato nulla. Nessun minimo particolare, nessun indizio, non un suono o un rumore che ci conducesse a lui.
"La cena capitano" disse Spugna entrando nella mia cabina.
"Ti ringrazio Spugna ma per oggi salto, devo capire in che modo sbagliamo"
"Ma capitano non può saltare la cena il cuoco a preparato il suo piatto preferito. Suvvia prenda un pezzetto"
"E va bene, ora fuori dalla mia cabina e bussa quando devi entrare se non vuoi finire a fare il bagno con gli squali"
"Si signor capitano" finì la conversazione quando ebbe chiuso la porta. Dopo ore passate a studiare la mappa dell'isola finii per addormentarmi. Mi svegliò la luce mattiniera che dovrebbe portare, solitamente, un buon auspicio. Usci di cattivo umore come gli ultimi 3 giorni, feci una breve e veloce colazione e poi divisi di nuovo la mia ciurma.
< Uff è tutto così monotono > pensai < ci vuole qualcosa di nuovo, un nuovo approccio. Qualcosa tipo >Peter POV
Da quando Dinasty era tornata al campo le cose erano tornate normali. Gli sperduti avevano ripreso i loro ruoli, eccetto alcuni che ora erano di guardia, e tutto sembrava andare per il verso giusto. Purtroppo la calma non durò a lungo. Gli esploratori dicevano che Uncino era tornato all'attacco e, da ormai tre giorni, setacciava tutta l'isola. Io ero troppo debole per fare qualcosa. Passavo praticamente tutta la giornata nella mia capanna, ricevendo visite dagli esploratori e da Dinasty per nascondersi e fuggire ai pirati. Il comando lo avevo lasciato sia alla mia ragazza, che si occupava di allenare gli sperduti, sia a Felix, che si occupava dell'organizzazione. Ovviamente dopo riferivano tutto a me. Nulla mi sfuggiva a parte il SUO comportamento. C'era qualcosa che la turbava, preoccupava costantemente ed io ero incapace di capirla. Fortunatamente degli indiani non si avevano più notizie. Nessuno li aveva più visti, nemmeno i pirati a detta degli esploratori. Anche le fate si erano fatte da parte, il che voleva dire che qualcosa non andava. Beh non tutte le fate si erano nascoste, solo una era rimasta allo scoperto. Trilli, la fata che era stata affidata a me e che aveva perso le sue ali per un mio mutevole capriccio durante un mio attacco d'ira. Lei non era cambiata per nulla. Era sempre vivace e fedele sola a me ma, per il resto, non si sapeva più dove fosse.
"Ciao tato è pronta la cena. La porto qui o vuoi provare a venire tu?" ed eccola qui. La più bella delle Darling fino ad ora ed era mia, solo mia.
"Se mi aiuti forse oggi riesco a venire" mi sentivo un malato. Non ero mai stato così a lungo senza dare ordini e senza essere cattivo ma ora, con lei al mio fianco, era tutto diverso. Io ero diverso.
"Pronto Peter. Al mio tre 1-2 e 3" con il suo aiuto riuscii ad alzarmi. Mi dovetti però tenere a lei per riuscire a scendere dall'albero. Fuori l'aria era fresca e pulita. Tutti gli sperduti erano sorpresi e felici di vedermi li con loro per cenare. Anche con loro ero diverso. Prima se qualcuno sbagliava o non eseguiva un ordine io mi arrabbiavo subito e lo punivo violentemente. Adesso le punizioni sono leggermente diverse ma ci sono ancora per intimorire chiunque avesse voglia di sgarrare. La cena all'aperto fu veramente perfetta fino a quando non ci fu un intrusione, un'aspettata intrusione.Spazio AuTrIcE
Bene
avevo proprio voglia di lasciarvi un po' sulle spine. Se ci sono riuscita bene se no amen. Avevo anche molta voglia di scrivere e spero vivamente che questo 26esimo capitolo vi piaccia e che non troviate errori.
Detto questo ci terrei davvero tanto che andaste a leggere l'altre storia che sto scrivendo (si ci tengo molto e si ve lo ricorderò fino alla morte).
L'altra storia la trovate sul mio profilo e si intitola: "Vacanze spartane"
Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Nullaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Al prossimo capitolo.
La vostra scema (almeno stasera)Elena
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Noi //Peter Pan//
RomanceQuesta storia è ambientata a Londra nel ventunesimo secolo. Ormai i bambini sono presi dai giochi sui telefonini dei loro genitori, non ascoltano più le storie e non credono più nei personaggi immaginari. Stando sui telefonini e davanti alla televi...