"Quindi tuo fratello può ospitarci nel suo appartamento?", domandai a Charlie, la mia migliore amica, seduta di fronte a me. Lei mi sorrise mentre prendeva l'ultimo sorso del suo the caldo e si sistemava sulla poltroncina scomoda ed un po' malandata del cafè.
"Certo, non vede l'ora di ospitarci", affermò, ed io annuii. Mi guardai intorno e mi venne da pensare a quanto la mia vita fosse cambiata in quell'ultimo periodo. Dal mio arrivo in quella nuova città molte cose erano cambiate, io ero cambiata. Era la mia opportunità, l'opportunità di ricominciare ogni cosa dal principio. Lasciarmi gli avvenimenti precedenti alle spalle sembrava - ed in effetti era - una cosa difficile da fare, eppure le cose sembravano andare lisce come l'olio.
Tornai a guardare la ragazza con gli occhi grandi che se ne stava di fronte a me, impegnata a scrivere freneticamente al telefono. "Mio fratello mi ha appena scritto", mi informò, mordicchiando la punta della matita con cui stava scarabocchiando distrattamente su un blocchetto per gli appunti.
"E cosa ti ha scritto?", le chiesi, mentre mi gustavo il mio pasticcino alla crema. Mi leccai le dita sporche di zucchero a velo, ed a quel mio gesto potei quasi giurare di aver visto il ragazzo biondo al bancone guardarmi con un luccichio malizioso negli occhi. Mi sorrise, ammiccando, mentre io arrossivo irrimediabilmente davanti a quegli occhi azzurri come il cielo che mi squadravano da capo a piedi.
"Mi ha detto che avremo un letto per ognuna, ma dovremo dividere la stanza, spero che non ti dispiaccia. Purtroppo l'appartamento non è fatto per ospitare così tante persone, quindi dovremo arrangiarci", mi spiegò, ed io quasi mi misi a ridere.
"Dispiacermi? Charlie, condividiamo praticamente tutto, pensi che mi farei problemi perché ci tocca dormire nella stessa stanza?", la rassicurai, rivolgendole un sorriso. Lei lo ricambiò, ma poi mi fece una domanda che mi provocò un brivido su per la schiena.
"Perché sei diventata rossa?", mi chiese guardandomi con sospetto, e io, ovviamente incapace di nascondere le mie emozioni, guardai in direzione del ragazzo al bancone. Lei cercò di trattenere una risata mentre spostava velocemente gli occhi su di lui e poi di nuovo su di me. "È figo, dovresti andare a parlargli", mi consigliò, dandomi una leggera pacca sul braccio.
Io alzai gli occhi al cielo e la guardai, trattenendo a stento un risolino nervoso. "Scordatelo, Charlie. Non esiste che vada a provarci con quello lì, e poi non penso di essere il suo tipo", dissi, un po' scoraggiata. Guardai nella direzione del ragazzo appoggiato al bancone, che intanto mi dava le spalle e controllava la macchinetta del caffè. Lui, quasi come se sentisse i miei occhi che lo scrutavano, si girò a guardarmi. Trattenni il respiro quando mi fece un sorrisetto e mi ci vollero un po' di secondi per rendermi conto che lo stavo fissando imbambolata come una perfetta idiota.
"Oddio sta vedendo qui", piagnucolai, mentre guardavo Charlie imbarazzata, scivolando giù per la sedia quasi a volermi nascondere sotto al tavolo. Lei ridacchiò in modo perfido e mi fece capire che non aveva intenzione di muoversi da lì né di salvarmi da quella situazione. Cercai disperatamente un modo per potermi alzare dalla poltroncina senza far capire al bel ragazzo che volevo andarmene proprio per evitarlo, ma lui arrivò al nostro tavolino prima che potessi riuscirci. Chiusi per un momento gli occhi quando lo sentii rivolgersi a noi.
"Ehi", salutò semplicemente.
Charlie gli sorrise in modo gentile ma anche sfacciato e poi guardò me come per dirmi di non essere sciocca e di girarmi verso di lui, o almeno di alzare lo sguardo per fargli capire che non ero sorda o stupida.
Mi girai e cavolo, che occhi.
Deglutii e dalla mia bocca uscì un piccolo e flebile suono. "Ciao". Lui sorrise ancora di più notando quanto fossi impacciata e nervosa e si sedette di fianco a me senza che nessuno lo invitasse ad unirsi a noi. Ma poi, non aveva dei clienti da servire?
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Young Hearts. | zjm
Fiksi Penggemar🏅12° #onedirection ~ 11/06/19 "Le relazioni sono come la droga: o vi uccidono o vi danno la migliore sensazione della vostra vita." Perché l'amore può portare alla pazzia, all'irrazionalità nella sua forma più razionale. Ci sono ragioni del c...