Q U A T T R O

1K 63 17
                                    

Amelia's Pov.

"Dimenticavo quanto tu ci mettessi per prepararti", sbuffò Elliott, sbattendo lievemente la testa contro la porta del bagno. Era chiaramente scocciato dall'eccessivo tempo che impiegava la mia amica Charlie per prepararsi. Risi leggermente a quella scena che mi si era presentata davanti non appena fui fuori dalla stanza dove io e Charlie avevamo dormito.

La prima notte al campus non era stata male, dovevo ammetterlo.

☆☆☆

La sera prima.

"Oh, andiamo. Non ditemi che la vostra prima sera nel campus la passerete in casa a guardare la tv!", esclamò Elliott, cercando di tirarci per le braccia per condurci fuori dal suo appartamento.

Io e Charlie piantammo i piedi per terra, senza dare segni di volerci muovere da lì. "Eddai Ellie, siamo stanche morte", cantilenò Charlie mentre guardava il fratello con un paio di occhioni da cucciolo bastonato.

"E poi fuori piove", aggiunsi io, guardandolo in modo supplichevole. Sebastian osservava la scena divertito, ma poi venne in nostro soccorso. "Dai, amico. Staranno qui per due settimane, sono arrivate oggi. Lasciale riposare un po'".

Guardai Sebastian come per ringraziarlo e gli sorrisi, mentre Elliott ci lasciava finalmente andare. "Dio, come siete noiosi", sbuffò, buttandosi a peso morto sul divano, visibilmente annoiato e scocciato.

Charlie rise, abbracciando forte Sebastian e riempiendo la sua guancia di baci per ringraziarlo. Sorrisi a quella scena, ma dopo osservai Elliott che li guardava. Era molto geloso e terribilmente protettivo nei confronti di Charlie. Quasi mi sentivo soffocare io per lei. Ma immagino che Elliott volesse solo il meglio per la sua sorellina, e non voleva che lei soffrisse.

"Dai Elliott, fammi vedere che film hai", dissi io, distogliendolo dai suoi pensieri. Lui annuì e sembrò grato della mia richiesta, facendomi segno di seguirlo fino alla sua camera. Lo seguii senza farmelo ripetere due volte. La sua stanza era.. la stanza di un ragazzo della sua età. Esattamente quello che ci si aspetta. Disordine, vestiti sia sporchi che puliti sparsi ovunque, giochi della playstation ammassati sul mobiletto sotto la tv, tante, forse troppe, bustine di preservativi strappate nel cestino dei rifiuti tra cui intravidi anche tante confezioni vuote di merendine e patatine.

"Di qua ci sono i film", mi indicò una libreria su cui aveva disposto tanti libri, di università e non, e tanti film. "Scegli quello che più ti piace", mi sorrise.

"Ho visto che sei molto protettivo con Charlie", gli dissi, senza fare troppi giri di parole. Lo guardai con la coda dell'occhio per studiare la sua reazione. Cominciai a far scorrere le dita lungo i numerosi dvd che possedeva. Non ne conoscevo davvero molti. I film horror nemmeno li presi in considerazione, li odiavo.

O forse non li odiavo, non ne avevo mai visto uno, quindi magari dire che li odiavo non era molto intelligente. Diciamo che non avevo mai avuto nessuno che mi stringesse e che durante le scene spaventose mi sussurrasse: "tranquilla", "ci sono io con te", "non avere paura". E cose del genere.

"Voglio solo il meglio per lei, ma essendo suo fratello penso che mai nessuno sarà alla sua altezza", mi rispose gentilmente, mentre si avvicinava a me e osservava i vari film scaricati da internet che poi successivamente aveva passato su dei dvd. Un pirata, praticamente.

"Capisco. Sì, anch'io spesso sono protettiva con lei. Una volta mi ha detto che le ricordo sua madre", risi leggermente, osservando il bel profilo di Elliott. Era bellissimo, esattamente come Charlie. Si assomigliavano poco, avevano solo qualche lineamento in comune.

Young Hearts. | zjm Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora