D U E

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"Elliott, non sapevo avessi ospiti", la sua voce si rivelò essere molto più melodiosa di quanto avessi immaginato.

"Sì, ragazzi. Ho dimenticato di dirvi che la classe di mia sorella farà un corso qui nel nostro campus, quindi lei e la sua amica staranno qui per due settimane", spiegò Elliott, il fratello di Charlie, mentre io fissavo ancora la figura di fronte a me. Qualcosa di lui mi era fin troppo familiare, qualcosa mi diceva che forse l'avevo già incontrato da qualche altra parte.

"Bè, in questo caso..", cominciò a dire il bel moro, che intanto aveva fatto qualche passo avanti per entrare nell'appartamento. "..io sono Rafik Khan, molto lieto di conoscervi", sorrise a me e a Charlie, che però non gli rivolse nient'altro se non una veloce occhiata, essendo troppo impegnata a guardare il bel ragazzo dagli occhi di smeraldo. Lui doveva essere Sebastian Garrett. Charlie me ne aveva parlato molto negli ultimi mesi, ed era persino più bello di come me l'aveva descritto.

"Charlotte", si presentò lei, mentre ancora abbracciava Sebastian, il quale non sembrava affatto dispiaciuto di tutte quelle attenzioni che lei gli rivolgeva.

Rafik spostò lo sguardo verso di me, aspettando che mi presentassi, ma per mia sfortuna sembravo aver perso la capacità di aprire bocca.

"Amelia", dissi velocemente, quasi in modo impacciato.

"Benvenuta, Amelia", mi disse cortesemente mentre avanzava ancora di qualche passo.

Sono troppo familiari questi occhi.

Lui parve pensare la stessa cosa, poiché sulle sue labbra gli si formò un leggero sorriso. Non capivo dove l'avevo già visto. Me lo sarei ricordato, se avessi visto un ragazzo del genere.

Spostai lo sguardo un po' ovunque sul suo corpo, cercando di imprimere nella mia mente ogni suo piccolo particolare. Era da mozzare il fiato, e infatti mi parve quasi di perdere il respiro a mano a mano che quel sorriso si allargava sul suo bellissimo volto.

"Tutto bene?", qualcuno mi toccò la spalla, scuotendomi leggermente. Mi girai e guardai Elliott, annuii leggermente e gli feci un mezzo sorriso, riprendendomi. Lui mi sorrise di rimando e poi si girò dopo aver sentito una porta chiudersi.

"Amico, la mia prima lezione è tra due ore, ti va se scendiamo in caffetteria a fare colazione?", propose un altro ragazzo che uscì da una stanza alle nostre spalle. Appena notò la nostra presenza si bloccò. "Oh, salve. Vedo che tua sorella e la sua amica sono arrivate", sorrise in modo gentile a tutti quelli presenti in soggiorno, e per qualche strano motivo mi sentii rassicurata da quel bel sorriso. "Io sono Logan e sono molto felice di conoscervi. Elliott non faceva altro che dire quanto fosse felice del fatto che avrebbe passato due settimane con Charlie", mi porse la mano e me la strinse dopo essersi presentato sia a me che alla mia migliore amica, che finalmente si era staccata da Sebastian.

"Oh, sì, perdonami", disse quest'ultimo, facendo qualche passo verso di me. "Io sono Sebastian", mi strinse la mano nella sua e mi sorrise, mentre io me ne stavo lì circondata da quei quattro bellissimi ragazzi.

Se il campus è popolato da tutti questi bei ragazzi, sarei dovuta venirci prima.

"Sono così felice di rivederti", sentii mormorare la mia migliore amica, mentre abbracciava ancora Sebastian. Lui sorrise e sembrò quasi sciogliersi dopo aver sentito le sue parole, così la strinse tra le sue braccia muscolose e dall'aspetto rassicurante. Sorrisi a quella scena, non avevo mai visto Charlie così dolce e calma. Sembravano una coppia, ma sapevo che non lo erano, Charlie me l'avrebbe detto se fosse stato così.

"Comunque sì, per me va bene se andiamo a fare colazione. Voi venite?", chiese Elliott, riferendosi a me, Rafik, Sebastian e Charlie.

"Certo! Sto morendo di fame!", esclamò Charlie, provocando la risata di Sebastian. 

Young Hearts. | zjm Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora