Capitolo 8.

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Floralie's Pov.

La luce che filtrava attraverso le tende socchiuse mi destò dal mio sonno. Aprii lentamente gli occhi e mi passai una mano tra i capelli leggermente scompigliati. Sbadigliai mettendomi una mano davanti alle labbra e quando ebbi aperto bene gli occhi, capii di non essere nella stanza mia e di Charlie.

Aggrottai le sopracciglia e sollevai il busto dal materasso morbido su cui ero, mi guardai e vidi che addosso avevo una camicia bianca e l'intimo nero della sera prima. Mi guardai intorno e niente di quel posto mi era familiare. Ma dove diavolo ero finita?

La stanza era abbastanza grande, i colori dei mobili e delle mura erano perlopiù blu scuro e bianco. Era elegante e abbastanza ordinata. C'era una scrivania in legno scuro poggiata ad un muro colorato di blu con tanti schizzi di pittura bianca; di fronte al letto dov'ero distesa c'era un enorme armadio bianco, con alcune ante provviste di specchio; alla sinistra del letto c'era una finestra mediamente grande, e le tendine bianche erano chiuse. Mi piaceva quella stanza, mi faceva sentire.. tranquilla.

"Buongiorno, bimba", disse qualcuno alle mie spalle. Mi girai e vidi Zayn appoggiato allo stipite della porta, con addosso solo i pantaloni del pigiama che gli cadevano perfettamente sui fianchi magri, lasciando intravedere la linea a V del suo bacino che poi scompariva in essi. Mi morsi il labbro facendo vagare lo sguardo lungo il suo corpo e i suoi molteplici tatuaggi. "Mmh ti piace guardarmi?", sorrise, ammiccando, e si sedette sul bordo del letto, vicino a dov'ero io.

Da vicino era ancora più sexy.

"Buongiorno", mormorai io, stringendomi nella camicia che immaginavo fosse sua. Lo guardai e notai che una piccola ciocca di capelli neri gli ricadeva sulla fronte. Allungai la mano e gliela sistemai con dolcezza, e quando feci per rimuovere la mano lui mi trattenne.

"Continua..", sussurrò, mentre dischiudeva le labbra. Arrossii imbarazzata e cominciai a passare le dita nei suoi capelli morbidi e scompigliati. "Ricordi qualcosa di ieri sera?", mi guardò negli occhi, mentre si avvicinava e mi posava un bacio sul naso, facendomi salire un brivido di piacere lungo la schiena.

Scossi la testa e gli grattai leggermente la nuca, provocandogli un dolce gemito che mi fece dischiudere le labbra dal piacere. "Abbiamo parlato", mi disse, sorridendomi pigramente, lasciandosi accarezzare la cute. Sorrisi alla sua reazione, sembrava un micetto che faceva le fusa.

"Di cos'abbiamo parlato?", presi un profondo respiro, sentendo il suo odore addosso. Mi morsi forte il labbro e mi avvicinai di più a lui, affondando il viso nel suo collo e lasciandomi avvolgere le braccia attorno al corpo.

"Di quella sera. Non solo di quello che abbiamo fatto, abbiamo cominciato a ridere e scherzare sulle persone idiote che c'erano, e poi abbiamo parlato di tantissime altre cose", mi mormorò all'orecchio, sfiorandomi la pelle con le labbra e il respiro caldo. Avevo così tanta voglia di assaggiare le sue labbra, morivo dal desiderio di farlo.

"Non abbiamo fatto sesso", mi disse lui prima che io potessi chiederglielo. In effetti quella domanda mi stava ronzando in mente da quando mi ero svegliata. "Ti stavo riportando qui al dormitorio in auto, ma quando siamo arrivati ti eri addormentata sul sedile", spiegò, accarezzandomi lentamente il braccio con la mano ruvida e calda.

"Ci siamo baciati?", mormorai, fissandolo negli occhi. Iridi castane in iridi color miele. "No", scosse la testa e si avvicinò a me, baciandomi la guancia, per poi scendere verso l'angolo delle labbra. Feci un mugolio di frustrazione, perché volevo terribilmente le sue labbra, e quella dolce tortura mi stava uccidendo. Gli avvolsi le braccia attorno al collo e sorrisi quando lui posò le labbra sulle mie.

Mossi leggermente le mie labbra contro le sue, ma lui ancora sorrideva. "Smettila di sorridere e baciami", dissi imbronciata, mentre passavo ancora le dita tra i suoi morbidi capelli che profumavano proprio come lui. Lui rise alla mia frase e poi posò le mani sui miei fianchi, stringendomi al suo corpo mezzo nudo, facendomi distendere e distendendosi su di me. Mi baciò in modo dolce, ma era talmente intenso che non potei trattenermi dallo stringere le cosce attorno al suo bacino. Lui mugolò contro le mie labbra e mi morse leggermente il labbro inferiore, per permettergli di insinuare la lingua nella mia bocca.

Young Hearts. | zjm Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora