Capitolo 10.

1.2K 62 17
                                    

Floralie's Pov.

Mi svegliai e sbadigliai leggermente, mettendomi la mano davanti alla bocca. Aprii lentamente gli occhi e mi guardai cautamente intorno. Ero nella stanza mia e di Charlie, e tutto era uguale. La sera prima avevamo messo tutti i problemi e i litigi da parte, ma stamattina sarebbe tornato tutto com'era.

Sospirai, tirandomi le coperte fin sopra la testa. Non volevo alzarmi, non volevo vedere quello che mi aspettava fuori dalla porta della mia stanza. Affondai la testa nel cuscino morbido e fresco, lo amavo. Abbracciai l'altro cuscino e ci avvolsi le gambe attorno, stringendolo a me quasi come se fosse un'altra persona. Avrei voluto che lo fosse davvero.

A malincuore, sentii la sveglia del cellulare che mi diceva di alzarmi. Feci un gemito di frustrazione e scesi dal letto, aprendo le tende e guardando fuori per vedere che giornata fosse. Cielo sereno, sole alto e splendente, nemmeno una nuvola e almeno ventisei gradi.

Sbuffai, a me piaceva la pioggia, non il sole. Aprii l'armadio e scelsi i vestiti da mettere per andare alla lezione di disegno. Non era inserita nel programma abituale di chi frequentava il campus, ma a me piaceva dipingere e quindi volevo seguirlo per vedere che facevano durante quelle due ore. L'idea di pennelli e pittura mi fece riacquistare il buon umore e la voglia di uscire.

Presi dall'armadio dei jeans neri molto stretti, una maglia nera leggera e a bretelle e un cardigan grigio di un tessuto molto morbido e confortante. Afferrai dal fondo dell'armadio un paio di converse bianche e poi mi diressi verso il bagno personale che avevamo io e Charlie.

Aprii l'acqua della doccia per far riscaldare l'ambiente e poi mi tolsi la T-shirt bianca di Zayn che avevo addosso insieme agli slip e al reggiseno neri. M'infilai sotto il getto d'acqua calda e mi beai di quella meravigliosa sensazione di calore sulla pelle. Mi bagnai i capelli e presi lo shampoo all'henné che usavo sempre per lavarli, me ne misi qualche goccia sulle mani e poi cominciai a strofinare sui capelli.

Mi morsi le labbra al pensiero di Zayn che mi massaggiava i capelli in quel modo, sarebbe stato paradisiaco e meraviglioso. All'idea di lui nella doccia con me feci un sospiro di piacere, sarei morta dalla voglia di averlo lì assieme a me. Sciacquai i capelli e lavai il corpo con il bagnoschiuma, ma nulla riusciva a distogliere i miei pensieri da Zayn e dalle sue mani su di me. Improvvisamente mi sfuggì un gemito dalle labbra quando la mia mano scivolò a strofinare la spugna contro le cosce.

Sentivo così tanto bisogno di avere le sue mani addosso che quasi mi opprimeva il pensiero di non poterle avere in quel preciso istante. "Maledetto Malik..", mormorai frustrata, sentendo del calore nel basso ventre. La mia mano scivolò giù in mezzo alle cosce e deglutii quando vidi quanto fossi eccitata per lui. "Cazzo", sospirai, sciacquandomi dalla schiuma e uscendo dalla doccia.

Come potevo sperare di resistere a Zayn e alle sue maledette mani se mi eccitavo per lui anche quando era lontano da me? Non avevo speranze di riuscirci. Forse non volevo nemmeno riuscirci.

Velocemente mi asciugai e mi vestii, non volevo arrivare in ritardo alla lezione. Mi asciugai i capelli e dato che uscirono lisci, li legai in una lunga treccia posata su una spalla. Mi sistemai il ciuffo corto e mi tracciai una sottile linea di eyeliner lungo la palpebra. Misi un po' di mascara sia sulle ciglia e poi mi passai sulle labbra il burro di cacao. Infilai le mie scarpe e mi spruzzai qualche goccia di profumo.

Ma il mio preferito era solo uno, il profumo di Zayn. Ormai aveva invaso tutti i miei sensi, ma sperai che fosse solo infatuazione momentanea.

Presi la borsa in pelle bianca da sopra al letto e uscii dalla stanza, camminando verso la cucina dove Liam, Louis, Harry e Charlie stavano facendo colazione. Mi schiarii leggermente la voce e subito Charlie si girò, rivolgendomi un ampio sorriso. Le sorrisi anche io, un po' sorpresa. Mi aspettavo che fosse arrabbiata con me e che non mi rivolgesse la parola, ma non fu così.

Young Hearts. | zjm Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora