Young Hearts. | zjm

Capitolo 26.

"Take me into your loving arms. Kiss me under the light of a thousand stars. Place your head on my beating heart."

Charlie's Pov.

Harry era diventato molto protettivo, lo era anche prima in realtà. Ma dopo l'episodio nell'appartamento di Liam e Louis, lo era diventato ancora di più.

Aveva quasi rischiato di fare a botte con uno dei suoi migliori amici, con il suo coinquilino, la persona con cui fino ad allora aveva diviso buona parte degli ultimi anni: Zayn. Non potevo sapere come Harry si sentisse, non sapevo se potevo immaginarlo. Come avrei reagito, io, se avessi scoperto che Floralie aveva spiato tutti noi per anni? Che mi aveva usata solo per uno scopo finale?

Non sapevo se Zayn avesse usato Harry, se molte cose che gli raccontava o chiedeva servissero ad alimentare quella sua ossessione per Floralie. Era qualcosa di estremamente malato. Non aveva alcun senso, che lui fosse ossessionato da lei.

Floralie mi aveva raccontato di quella notte, a quella festa in cui aveva perso la verginità. Mi aveva raccontato di come all'inizio ne soffrisse, di come si sentisse male, di come fosse pentita di quello che aveva fatto. Non voleva che la prima volta fosse così, non penso che qualcuno lo vorrebbe, io non lo vorrei. Ma mi aveva detto anche di quando, un anno dopo, ormai per lei era tutta acqua passata e che non pensava più a quell'episodio come qualcosa di doloroso o come qualcosa di cui vergognarsi o per cui piangere o fare la vittima.

Mi aveva detto di come aveva preso coscienza, di come ormai le sembrava che quella roba di dieci minuti in macchina, con Zayn, in realtà non significasse niente per lei. E infondo, era proprio quello. Non era niente, non c'era sentimento tra loro, non c'era alcun legame tra di loro e Floralie non aveva alcuna ragione per cui piangere. Piangere per un ragazzo di cui non sapeva il nome, piangere per qualcosa di cui si sarebbe anche potuta rifiutare.

E quando eravamo arrivate al campus, da mio fratello e i suoi amici, quella stessa notte, non riusciva a dormire. L'avevo sorpresa sul davanzale della finestra a fissare il nulla, a fissare l'edificio accanto a quello in cui alloggiavamo senza davvero vederlo. Sapevo che qualcosa non quadrava, sapevo che le era successo qualcosa, e lei mi aveva guardata come se fosse sconvolta, come se le avesse fatto visita il fantasma di qualcuno che mai più avrebbe voluto vedere. E mi aveva detto dei suoi sospetti, ma entrambe pensavamo che fosse una cosa impossibile. Che senso aveva? "E' lui." Mi aveva detto, e da lì capii ogni cosa.

Quante possibilità c'erano che quello fosse per davvero il ragazzo con cui lei aveva avuto dieci minuti di 'passione' nel retro della macchina di lui? Anche a Floralie sembrava assurdo, ma, quella sera, mentre entrambe eravamo sedute sul davanzale rientrato e imbottito della finestra, sapevamo che qualcosa non quadrava e che forse Zayn era davvero quel ragazzo. Sia io che lei non ci volevamo credere, quelle erano cose da film, una coincidenza troppo.. coincidenza. Ma Floralie mi aveva chiaramente detto che la somiglianza era troppa, davvero troppa. "Quegli occhi non me li sarei dimenticati nemmeno dopo la peggiore delle sbronze." Mi aveva confessato, guardando fuori dalla finestra semiaperta da cui entrava una leggera brezza fresca di notte fonda di inizio Aprile.

Io le avevo raccontato dei sette sosia che abbiamo in giro per il mondo e che forse Zayn poteva essere un sosia del ragazzo che lei aveva visto quella notte, ma lei non sembrava molto convinta, non più di tanto almeno. E anche per questo fui molto, ma molto, stupita quando scoprii che tra Floralie e Zayn stava crescendo del tenero dopo qualche giorno passato al campus. E poi lei mi aveva rivelato che in effetti, quel ragazzo di quella notte, in Italia, era proprio Zayn - perché lui aveva chiaramente confessato di essere quel ragazzo - e che come allora aveva riprovato la stessa opprimente e irrimediabile attrazione per lui e per ciò che lo componeva.