"Good girls do bad things sometimes."
Floralie's Pov.
Feci un mugolio infastidito quando sentii una pesante e calda presenza sul mio corpo. Dove diavolo ero? Con chi diavolo ero?
Aprii lentamente gli occhi e sbattei un paio di volte le palpebre per abituarmi alla luce che filtrava nella stanza attraverso le tende. Aggrottai le sopracciglia quando vidi un braccio avvolgermi la vita, così, incuriosita, mi girai per vedere a chi appartenesse il braccio in questione.
I miei occhi si spalancarono quando vidi un ciuffo biondo al mio fianco ed io immediatamente mi allontanai da quel corpo ancora addormentato. Che cazzo era successo? Che ci facevo in quel letto? Come ci ero arrivata?
"Mmh.. no, rimani qui." Mugola il ragazzo ora in dormiveglia, allungando il braccio verso di me per avvicinarmi nuovamente a lui. Ero immobile, incapace di parlare o di fare qualcosa. Pietrificata. "Floralie.." Sbuffa il ragazzo ancora vicino a me, sollevandosi su un gomito per guardarmi in viso una volta aperti i suoi bellissimi occhi.
Perché non ricordavo niente? Perché ero a letto con Devon? Come ci ero arrivata? E.. perché avevo la sua maglia addosso? E perché lui invece non ce l'aveva?
"Ehi.. stai bene?" Mi domandò Devon, avvicinandosi a me e accarezzandomi la guancia con la sua mano calda. Mi allontanai istintivamente e cominciai a guardarmi intorno. No, quella di certo non era la mia camera, e di certo quello non era il mio letto.
"Io.. come ci sono finita qui?" Gli domandai con un filo di voce, sbirciando sotto le lenzuola per constatare se avessi le mutandine addosso o no.
Devon mi sorrise con uno dei suoi sorrisi da mozzare il fiato e si mise disteso a pancia in su, guardando il soffitto bianco della sua stanza. "Ieri sera mi hai chiamato, saranno state le otto o le otto e mezza." Mi spiegò, incrociando le braccia dietro alla testa mentre spostava il suo sguardo dal soffitto a me. Istintivamente strinsi le lenzuola tra le dita e continuai a guardarlo con sguardo confuso e disorientato. Perché l'avevo chiamato? "Sembravi seriamente sconvolta, farfugliavi roba senza senso su Zayn. Ho cercato di calmarti, ma all'improvviso sei scoppiata a piangere e mi hai chiesto se potevo venirti a prendere. A dire il vero, sono rimasto un po' stupito del fatto che tu abbia chiamato me."
Abbassai lo sguardo su di lui mentre se ne stava ancora disteso e deglutii nervosamente. Perché diavolo non riuscivo a ricordare? "Non ricordi nulla?" Mi chiese, sollevandosi e mettendosi seduto di fianco a me mentre ancora mi scrutava e mi osservava.
"Uhm.. no, perché non riesco a ricordare?" Gli chiesi, incrociando le braccia al petto e notando fortunatamente che avevo anche il reggiseno addosso. In fondo, forse, non avevamo fatto nulla.
Lui scoppiò a ridere all'improvviso e afferrò un oggetto dal pavimento. Mi mostrò due bottiglie di alcolico, vuote. "Ci siamo presi una bella sbronza. O meglio, tu ti sei presa una bella sbronza." Rise ancora e lasciò di nuovo le bottiglie di alcolico per terra, ritornando con gli occhi su di me.
Mi portai una mano alla tempia e gemetti di dolore. Ecco perché avevo questo tremendo mal di testa, colpa dell'alcol. Mi morsi nervosamente le labbra e osservai Devon, provando a porgli la domanda che ormai mi ronzava in testa da quando mi ero svegliata.
"No, non abbiamo fatto sesso." Mi disse lui, chiarendo subito il mio dubbio. "Puoi stare tranquilla." Mi sorrise in modo rassicurante. Ah, quel sorriso. Mi rassicurava davvero. "Vado a fare la doccia perché dopo devo andare a lavorare, tesoro." Mi informò, alzandosi dal letto con addosso solo il pantaloncino di una tuta. Merda, aveva un corpo perfetto. Non per niente era un personal trainer, mi sembrava ovvio che avesse quella schiena, quelle spalle, quegli addominali.. "Asciugati la bava." Rise Devon, prendendo una maglia dal cassettone in legno davanti al letto. Arrossii all'improvviso e distolsi lo sguardo. Beccata.
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Young Hearts. | zjm
Fanfiction🏅12° #onedirection ~ 11/06/19 "Le relazioni sono come la droga: o vi uccidono o vi danno la migliore sensazione della vostra vita." Perché l'amore può portare alla pazzia, all'irrazionalità nella sua forma più razionale. Ci sono ragioni del c...