"Charlie, ti prego", supplicai per la ventesima volta, stando seduta per terra con la schiena appoggiata alla porta della camera mia e di Charlie.
"Floralie, è inutile", mormorò Louis, mettendosi in ginocchio davanti a me, prendendomi le mani tra le sue. "Quando le passerà sarà lei a venire da te", si portò la mia mano alle sue labbra e la cosparse di baci dolcemente. "Ora mi dici che ci facevi abbracciata ad Harry?".
Sospirai, guardandolo. Cos'avrei dovuto dirgli? La verità non potevo di certo raccontargliela. "Lo stavo consolando", che poi in un certo senso era vero. Guardai Louis nelle sue iridi azzurre e lo abbracciai all'improvviso, affondando il viso nel suo collo. "Era solo un abbraccio, Louis. Non era nient'altro se non quello".
"Lo so, Floralie", mi diede un bacio sulla fronte e mi accarezzò lentamente i capelli.
Harry aveva da subito provato a parlare con Charlie, ma dopo svariati tentativi decise di lasciar stare e di darle del tempo per farle passare la rabbia o qualsiasi emozione la stesse divorando. "Lo so che Harry ama Charlie, e che Charlie ama Harry", mormorò Louis, trattenendo un sospiro di rassegnazione. Alzai lo sguardo verso di lui e cercai di capire a cosa stesse pensando. "Io non voglio che soffra, Floralie. Sono iperprotettivo con lei e sono consapevole del fatto che a volte sono soffocante e insopportabile, ma non posso assolutamente permettere che lei soffra a causa di qualche stronzo. Soprattutto se si tratta di un mio amico. Conosco Harry da tanti anni, so che se dice una cosa la mantiene, ma se la facesse soffrire non potrei mai perdonarmi il fatto di aver permesso che lui lo facesse", le sue parole mi arrivarono dritte al cuore. In quei giorni ormai me l'aveva ripetuto svariate volte che non voleva che Charlie soffrisse.
Ma il dolore serve a crescere. "Se non le permetti di fare le sue esperienze non farà altro che crescere sotto la campana di vetro che tu le hai costruito attorno", risposi, accarezzando leggermente le ciocche dei suoi capelli castani e un po' lunghi. "Tutti nella vita raccolgono batoste e bei momenti. È inevitabile, tu da buon fratello dovresti solo darle dei consigli, ma non dovresti prendere le decisioni per lei. Perché Charlie è grande, intelligente, e soprattutto sa cavarsela benissimo da sola. Queste cose le ho capite sin dal primo istante in cui l'ho vista". Sorrisi lievemente, al ricordo di quel giorno.
Flashback.
Guardai la piantina della scuola, cercando di capire dove dovessi andare per trovare la segreteria.
Frequentare l'ultimo anno di liceo in Inghilterra era eccitante come idea, peccato che quando scelsero gli alunni con i voti più alti per fargli affrontare questo progetto non ci avevano detto che ognuno di noi sarebbe finito in un liceo diverso. Ero sola in una nuova scuola, in un paese straniero, e non sapevo cosa fare.
Ma, data la cattiva organizzazione del liceo italiano che frequentavo, avrei dovuto aspettarmelo. Probabilmente era già molto che avessero messo in atto questo progetto.
Mi morsi le labbra mentre ancora osservavo la piantina e camminavo per il corridoio, cercando la porta con su scritto Segreteria. Finalmente la vidi ed entrai, cercando nella borsa il pezzo di carta con su scritto il permesso che avevo ottenuto dalla mia scuola. Andai verso il signore seduto dietro la scrivania che era impegnato a leggere dei fogli. "Uhm..", mi schiarii la voce per farmi notare e in mente mi preparai il discorso in lingua inglese. Anche se lo conoscevo abbastanza bene, non mi venivano in automatico le frasi inglesi in testa, e non volevo rischiare di sbagliare qualche verbo o parola.
"Sì?", mi rispose l'uomo, alzando gli occhi su di me. "Devi essere la studentessa italiana", disse poi, e lo capii subito visto che per mia fortuna aveva parlato non molto velocemente. Annuii leggermente e gli porsi il foglio che conteneva tutte le mie informazioni.

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Young Hearts. | zjm
أدب الهواة🏅12° #onedirection ~ 11/06/19 "Le relazioni sono come la droga: o vi uccidono o vi danno la migliore sensazione della vostra vita." Perché l'amore può portare alla pazzia, all'irrazionalità nella sua forma più razionale. Ci sono ragioni del c...