Caleb's Pov.
Floralie al telefono mi sembrò estremamente strana, ansiosa, assente. Non era la mia sorellina spensierata e che rideva ad ogni parolaccia o frase in dialetto che dicevo. Era successo qualcosa. Tante volte in passato le avevo chiesto di venire a stare qualche giorno a Parigi, ma mai prima di questa volta aveva accettato. C'era persino bisogno nella sua risposta, sentivo questa necessità che aveva di andarsene da Londra e venire da me. Perché?
Mai nella sua vita sarebbe andata via da Londra anche solo per pochi giorni, cos'era cambiato? Cos'era successo? Che non si trovasse bene lì? Cos'era sbagliato? Magari semplicemente le mancavo.. Sì, le mancavo, ma questo non le sarebbe bastato come motivazione per partire nel giro di poche ore e venire da me senza programmarlo giorni se non settimane prima. Tuttavia, ero felice che venisse.
Non ci vedevamo da quasi un anno, fisicamente parlando. Perché su Skype o su Whatsapp ci vedevamo e chiamavamo continuamente, ma mi mancava averla sotto gli occhi e fare lo stupido con lei. La mia sorellina, la più piccola, la più vulnerabile, quella da proteggere da tutto e tutti. La amavo, insomma. L'amavo tanto anche se forse non ero molto bravo a dimostrarlo, ma lei lo sapeva che non ero bravo con i gesti o le parole, sapeva trovare il mio affetto espresso nelle piccole cose che facevo. Ormai aveva capito com'ero ed io avevo capito com'era lei.
Mentre pensavo a tutte queste cose, ero ormai arrivato nel parcheggio dell'aeroporto. Parcheggiai a piano terra e poi mi diressi velocemente verso l'ascensore che mi avrebbe portato al primo piano, piano in cui avvenivano gli arrivi. Avrei riabbracciato Floralie in pochi minuti, non potevo essere più elettrizzato e felice di così. Aspettai che le porte automatiche si aprissero e mi precipitai verso il gate degli arrivi, vedendo alcune persone già uscire. Mi misi in punta di piedi, anche se in teoria non mi serviva a molto data la mia altezza, e cercai Floralie con lo sguardo.
E poi, dopo l'uscita di un ragazzo vestito da hipster, la vidi. La mia sorellina, una donna. La più bella che avessi mai visto. Un sorriso ampio si formò sul mio viso e la fissai, imbambolato e inchiodato lì dov'ero. Quando anche lei mi vide, rimase immobile proprio com'ero rimasto io, ma pochi istanti dopo mollò le valigie e corse a più non posso tra le mie braccia che avevo aperto inconsciamente.
Appena sentii il suo corpo scontrarsi con il mio, avvolsi le braccia attorno al suo esile corpicino che era un po' cambiato dall'ultima volta in cui l'avevo vista. La strinsi forte a me e la sollevai da terra di quasi dieci centimetri, affondando il viso tra i suoi capelli. More. Il suo odore, sempre alle more. Sì, era la mia Floralie. La mia dolce e innocente sorellina, ed era di nuovo tra le mie braccia, come una volta.
"Floralie." Sospirai, stringendola ancora di più, se almeno fosse stato possibile farlo. Temevo di spezzarle le costole se avessi continuato a stringerla così. Tuttavia, non sembrò dispiaciuta dal mio abbraccio così travolgente e improvviso. Quasi lei soffocava me, era andata in palestra per caso?
"Caleb." Sussurrò, mentre ormai mi era saltata in braccio e le sue gambe erano strette attorno al mio bacino, mentre le braccia erano attorno al mio collo. La mia sorellina passione facciamo la sanguisuga. Ridacchiai per il mio pensiero stupido e anche per il fatto che i capelli morbidi e sciolti di Floralie mi stavano solleticando il viso e il collo. "Ohw, scusa." Si scusò, mentre anche lei ridacchiava e poi scendeva da me, rimettendo i piedi per terra. Mi sorrise ed io non vidi mai sorriso più bello di quello su tutta la faccia della terra. Il sorriso di Floralie, quello era lo spettacolo più bello dell'Universo. "Non mi fissare." Protestò, mentre le sue guance si coloravano di rosso e si metteva le mani sul viso per coprirsi.
Scossi la testa e le presi i polsi, facendole abbassare le braccia. "Non coprirti, non ti vedo da tanto tempo. Mi è mancato guardarti mentre sorridi." Le confessai, ed era puramente vero. Le accarezzai lentamente la guancia e lei mi sorrise in modo timido, guardando ancora altrove. Sono sicuro che chiunque passasse ci stesse prendendo per una coppietta che non si rivedeva da tanto tempo, ma non era così. Eravamo solo una coppia di fratelli che erano stati divisi da qualche migliaio di chilometri, ed io non potevo essere più felice di così, in quel momento.

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Young Hearts. | zjm
Fanfiction🏅12° #onedirection ~ 11/06/19 "Le relazioni sono come la droga: o vi uccidono o vi danno la migliore sensazione della vostra vita." Perché l'amore può portare alla pazzia, all'irrazionalità nella sua forma più razionale. Ci sono ragioni del c...