Capitolo 25.

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Floralie's Pov.

Fortunatamente la sera del mio arrivo a Parigi, nell'appartamento di mio fratello, non sentii nessun rumore molesto arrivare dalla camera sua e della sua fidanzatina. Angelique. Che nome. Non mi piaceva affatto.

Come se ti sia mai piaciuto uno dei nomi delle precedenti ragazze di Caleb.

Sbuffai profondamente a quel pensiero che m'invase la mente e sospirai, guardando il soffitto bianco, ornato sono da alcune cornici in cartongesso lungo tutto il bordo in cui il soffitto incontrava le pareti della stanza. Perché Caleb aveva comprato un appartamento con due camere da letto se ci viveva con la sua fidanzata? Insomma.. avrebbe pagato anche molto di più d'affitto, essendo il suo condominio vicino alla Torre Eiffel.

Magari hanno intenzione di sposarsi e mettere su famiglia.

Floralie ma perché pensi queste cose dannazione! Mio fratello sposato? Oddio no.. per favore proprio. Già il matrimonio 'fulmineo' di mia sorella Rose con il suo irritante e insopportabile marito Eddie mi mandava e mi aveva sempre mandata su tutte le furie. Lo odiavo, giuro su Dio che lo odiavo da morire. Io e mia sorella sin da piccole non eravamo mai state particolarmente unite, litigavamo in continuazione ma infondo infondo le volevo bene. Ora, invece, con quel bastardo del marito di fianco era peggiorata e anche di molto.

Una parola per descrivere entrambi al meglio? Immaturi. Un'altra? Infantili. Un'altra ancora? Coglioni.

Solo il pensiero di tutto quello che i miei genitori ed anche io avevamo passato prima e dopo il matrimonio di quei due, mi faceva arrabbiare. Mi alzai all'improvviso dal letto spingendo via con forza il lenzuolo di cotone verde menta e sbuffai sonoramente, infilandomi una canottiera - dormivo in reggiseno e pantaloncini, dato il caldo. L'estate stava arrivando e con essa anche i miei ultimi esami per raggiungere la maturità. Quel fine settimana che mi ero presa per raggiungere mio fratello lo avevo giustificato a scuola come problemi femminili e indisposizione a seguire con attenzione le lezioni. La preside Whibley non ebbe niente in contrario quando, prima di partire, le mandai un fax dalla cartoleria sotto l'appartamento mio e di Charlie.

Charlie.. già, chissà come aveva preso la cosa, ma potevo vagamente intuirlo. Di sicuro sarà stata arrabbiata e forse anche delusa dalla mia improvvisa sparizione. Di sicuro quando sarei tornata a Londra mi sarebbe toccato risolvere tutto anche con lei, ma me ne sarei assunta la responsabilità anche perché Charlie in tutta quella storia dello stalking non centrava niente e il modo in cui l'avevo trattata non aveva scusanti.

E Zayn.. Bè, ero sicura che Zayn avesse saputo della mia partenza. Per questo sin da quando ero salita in aereo avevo spento il telefono e non l'avevo più acceso. Avevo paura di ricevere dei messaggi da Charlie, Zayn, Harry, Liam, Louis o Niall. Ne avevo davvero paura, ma non perché avevo timore che fossero arrabbiati con me, ma perché non avrei davvero saputo cosa rispondere loro. Poi perché ero partita? Nemmeno la sapevo la ragione vera e propria. Per allontanarmi da Zayn, sì. Ma davvero speravo di poter scappare come se niente fosse? Dovevo pur tornare, dopo questi due giorni a Parigi. Dovevo tornare e finire il mio anno lì a Londra, con Charlie, con Luke, con il resto dei ragazzi e ragazze dell'ultimo anno di liceo. Non potevo pretendere di partire per Parigi e aspettarmi che al mio ritorno tutto fosse come prima delle mie due settimane di orientamento al campus.

Quando non avevo conosciuto - rincontrato - Zayn, e quando ero una tranquilla ragazza mezza italiana che frequentava il suo ultimo anno di liceo all'estero. Sarei stata una delle tante. La mia vita avrebbe continuato il suo normale percorso, io avrei finito il liceo, io e Charlie avremmo trascorso l'estate insieme nella casa al mare dei suoi genitori insieme a Louis e tutto quello che era accaduto non avrei nemmeno potuto immaginarlo con tutti gli sforzi del mondo. Tutto sarebbe andato come io avevo programmato prima della mia partenza dall'Italia, dove avevo lasciato la parte della mia adolescenza che non volevo più ricordare. E invece essa mi aveva seguita, Zayn mi aveva seguita. Nel vero senso della parola.

Young Hearts. | zjm Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora