Young Hearts. | zjm

Capitolo 12 - parte seconda.

Floralie's Pov.

Quando mi svegliai, subito notai che non ero nella mia stanza, ma quella in cui ero la conoscevo già. Mi morsi il labbro quando sollevai il viso dal petto tonico di Zayn, che si abbassava e alzava regolarmente. Posai una mano sul letto e mi sollevai leggermente, per poterlo osservare bene. Era così bello mentre dormiva, in realtà era bello sempre. Gli accarezzai lentamente gli addominali nudi con le dita, facendo attenzione a non svegliarlo dal suo sonno profondo.

Feci un lungo respiro, cercando di trattenermi dal saltargli addosso e di fare l'amore con lui in quel preciso istante, malgrado ne avessi una voglia smisurata. Ce l'avevo sin dal primo istante in cui l'avevo rivisto, e il mio desiderio non era calato nemmeno un po' durante quelle due settimane. Anzi, era aumentato sempre più.

Accarezzai i contorni dei suoi numerosi tatuaggi, e poi una strana voglia mi assalì. Cominciai a baciargli lentamente le macchie di inchiostro che decoravano il suo bellissimo corpo, senza tralasciarne nemmeno una.

"Zayn.. perché devi essere così bello..", sospirai, chiudendo gli occhi e cominciando a baciargli il collo e le clavicole. La sua pelle profumava di tabacco e vaniglia, come sempre. Quelli erano diventati i miei odori preferiti da quando l'avevo conosciuto. "Sei mio", mormorai, posando le labbra al centro del suo petto. Ridacchiai quando notai di avergli lasciato una stampa rossa del rossetto che la sera prima avevo dimenticato di togliere, e che per fortuna non aveva sbavato sulla federa bianca del cuscino.

"Mmh", all'improvviso le mani di Zayn si posarono sui miei fianchi, facendomi sobbalzare. Lui rise della mia reazione e mi tirò giù, afferrando un lembo del piumone e coprendoci del tutto. "Buongiorno", ridacchiò, mettendosi su di me e baciandomi con trasporto. Io sorrisi contro le sue labbra e infilai le dita tra i suoi capelli già scompigliati.

"Da quanto eri sveglio?", domandai, continuando a baciarlo e permettendogli di accarezzarmi.

"Mmh più o meno da quando hai cominciato a dire quanto fossi bello", continuò a ridere, prendendosi gioco di me. Mi imbronciai e lo guardai con le sopracciglia aggrottate. "Oh, amore. Non fare questo faccino offeso, lo sai che scherzo". Amore?

Il mio cuore si fermò per qualche istante, e io mi limitai a fissare Zayn negli occhi. Sicuramente gli era scappato per sbaglio, oppure lo usava senza dargli troppa importanza.

"Dai, bimba. Non offenderti", sorrise, facendomi completamente sciogliere. Mi morsi le labbra e lo guardai, memorizzando nella mia mente ogni suo piccolo particolare. "Ora dammi un bel bacio", comandò, sfiorando le labbra con le mie. Sorrisi e subito lo baciai, senza perdere tempo.

Le mie braccia si avvolsero attorno al suo collo e lui mi fece allacciare le gambe attorno al suo bacino. Feci un sospiro di piacere quando sentii il suo petto nudo a contatto con il mio, coperto solo dal sottile strato della sua canottiera. "Mmh niente reggiseno, brava bimba", mormorò al mio orecchio, facendo salire la mano fino alle mie costole. Salì ancora più sopra e ben presto la sua mano strinse il mio seno.

Mi lasciai sfuggire un gemito e mi morsi le labbra, cercando di ignorare i brividi di piacere che stavano cominciando ad attraversarmi il corpo. "Qualcuno qui è cresciuto", sussurrò compiaciuto, stringendomi anche l'altro seno con le sue mani forti e calde. Un altro gemito lasciò le mie labbra e chiusi gli occhi, abbandonandomi alle sensazioni che Zayn mi stava facendo provare.

"L'ultima volta non erano così piene e morbide", commentò, in approvazione. Feci un mugolio quando le sue labbra furono sulle mie. "Ti piace quando ti tocco, bimba?", mi chiese, strofinando il naso contro la mia guancia e continuando a massaggiarmi i seni in modo piacevole.

Quello che ricevette da me fu solo un breve cenno di assenso con la testa, ma non gli bastò. "Dillo", mi ordinò, facendo scivolare le mani sotto la canottiera, accarezzandomi prima i fianchi e poi la schiena. Diventò una dolce tortura, e tutto quello che volevo era che continuasse a fare quello che stava facendo prima.