Charlie's Pov.
Sospirai, sentendo la porta della mia camera chiudersi, segno che Floralie era appena uscita. Mi strofinai gli occhi e la luce mi accecò, le tende erano spalancate e le serrande erano state tirate su. Tutta la luce del sole batteva nella stanza e mi irritava terribilmente. Tastai il comodino di fianco a letto, cercando il cellulare. Quando lo trovai, lo presi e riportai subito la mano sotto al caldo piumone che mi avvolgeva.
uardai la data e l'orario, e sospirai ricordandomi che l'indomani sarei dovuta partire insieme a Floralie, per lasciare il campus e tornare all'appartamento che occupavamo io e lei a Londra.
Avrei dovuto lasciare Harry qui, e non volevo, non lo volevo proprio. Volevo rimanere con lui, soprattutto ora che finalmente ci eravamo confessati i nostri sentimenti. Ma di certo non sarebbe stato un addio, distavamo più o meno un'ora e mezza di strada, quindi anche se raramente, di sicuro ci saremmo visti.
La cosa che più mi spaventava era che la lontananza potesse dividerci e che Harry potesse dimenticarmi per una qualche ragazza più grande e bella di questo campus, una che poteva vedere ogni giorno.
Sentii il telefono vibrare e sobbalzai leggermente, dato che ero immersa nei miei pensieri. Spostai gli occhi sul display e sbadigliai leggermente, portandomi la mano davanti alla bocca.
Nuovo messaggio ricevuto.
Harry:
Buongiorno piccola♡ Hai dormito bene stanotte? Io avrei dormito meglio se fossi stata qui con me nel letto. Dai, alzati, usciamo un po'.
Sorrisi alla vista di quel messaggio, Harry era di una dolcezza sconcertante a volte, e io lo amavo anche per questo. Perché era divertente, sexy, dolce, adorabile, stupido e così perfetto che era impossibile l'esistenza di un essere così meraviglioso. Ed era mio.
Mi alzai sorridendo, scompigliandomi un po' i capelli e aggiustandoli davanti allo specchio. Uscii dalla stanza stando nei comodi - e incredibilmente larghi - boxer di Harry e nella maglia che lui mi aveva dato il giorno prima.
Andai in cucina e subito mi illuminai vedendo Harry seduto al bancone della cucina, con un enorme sorriso sul volto. "Buongiorno piccola", ridacchiò, vedendo la mia espressione ancora stupita, assonnata e felice.
"Ciao", mormorai io, avvicinandomi a lui, camminando a piedi nudi sul freddo pavimento. Sorrisi e gli avvolsi le braccia attorno al collo, abbracciandolo forte, quasi con il timore che lui potesse sparire da un momento all'altro.
"Me lo dai un bacio del buongiorno?", sorrise, prendendomi il viso tra le mani e accarezzandomi le guance con le dita. Mi guardò negli occhi, e io guardai nei suoi. Mi persi in quel verde intenso e dalle sfumature indescrivibili. Mi allungai verso di lui e infilai le dita tra i suoi riccioli lunghi, baciandolo con un po' di timidezza. Lui subito ricambiò, posandomi le mani sui fianchi e tirandomi a sè.
M'infilai tra le sue gambe e in quel momento lo ringraziai per essere rimasto seduto, perché se si fosse messo in piedi non sarei arrivata tanto facilmente alle sue labbra, data la nostra notevole differenza di altezza.
"Mmh questo sì che è un buongiorno", mormorò Harry, stringendomi al suo corpo muscoloso e in cui mi sentivo al sicuro. Gli avvolsi le braccia attorno al collo e cominciai a passare le dita tra i suoi riccioli morbidi e profumati. Gli diedi un bacio sulla guancia e sorrisi felice, affondando il viso nel suo collo. "Ti va di fare colazione?", mi accarezzò leggermente il punto vita e poi mi diede un leggero bacio.
Sentimmo la porta della camera di Louis aprirsi, e Harry spalancò leggermente gli occhi, cercando di allontanarmi per non farci vedere da Louis. Feci un gemito di protesta e rimasi tra le braccia di Harry, mentre Louis varcava la soglia della cucina. Rimase qualche istante immobile a guardarci, poi ci sorrise e continuò a camminare verso il frigorifero. "Buongiorno", ci disse, con la voce un po' roca da appena sveglio.
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Young Hearts. | zjm
Fanfiction🏅12° #onedirection ~ 11/06/19 "Le relazioni sono come la droga: o vi uccidono o vi danno la migliore sensazione della vostra vita." Perché l'amore può portare alla pazzia, all'irrazionalità nella sua forma più razionale. Ci sono ragioni del c...