Per quanto il mondo faccia schifo e spesso io abbia avuto periodi davvero difficili da vivere e da sopportare ho imparato e riflettuto molto su un semplice conceto.
"Never give up, keep going."
Espresso in inglese rende meglio l'idea, da quando ho sentito queste poche e semplici parole quando sento il cosidetto "richiamo del vuoto" per rendere la cosa meno diretta, mi fermo.
Stacco tutto, chiudo gli occhi pensando a denti stretti "Non mollare, vai avanti." e lo ripeto ancora "Non mollare, vai avanti, non farti schiacciare." ancora e ancora e ancora.
Lo ripeto finchè da lacrime di tristezza diventano lacrime di rabbia, finchè non riprendo il controllo di me.
Se sono qui cazzo è perchè mi è stata data una possibilità da madre natura e dal destino che hanno ritenuto che tra tutti i figli che mia madre potesse avere io fossi quello giusto, il più cazzuto o forse il meno peggio...non so dare una risposta al perchè io sia qui ma se ci sono ho un valore.
Così come molte delle persone come me, se sono qui c'è un motivo e non devo farmi schiacciare o arrendermi ne tanto meno darmi per vinto e farla finita.
Quelle parole che ripeto a me stesso servono per ricordarmi quello che sono o che almeno cerco di essere, un vincente, un guerriero; questo è quello che cerco di ricordare a me stesso nei momenti duri.
So che farla finita sarebbe la scelta più facile e molti scelgono di seguire quella strada ma io credo di riuscirci, finchè troverò un senso alle cose ce la farò e resterò.
Devo si ringraziare i miei genitori ma anche quest'altra coppia astratta e non terrena artefice della mia nascita, anche se spesso mi ritrovo a maledire quel giorno.
Ma poi dopo qualche istante passato a riflettere mi ricordo:
La vita è bella, il mondo è una merda.A quel punto maledico il mondo in cui sono nato ricordandomi che questo è quello che ho , devo viverlo al meglio dando e prendendo il massimo cercando di non aver alcun rimpianto anche se questa cosa per me è dura.
Questo dico io, è quello che tutti pensiamo o quasi.
Prima di pensarla cosi facevo parte di quel piccolo gruppo che si domandava come migliorare il mondo, anche se ormai ho deposto le armi e mi sono rifugiato nella mia isola circondata da mura per tenere fuori tutte le persone non gradite pronte a fare solo male.
Tanto ad'oggi le persone rimaste che si chiedono come fare stanno perdendo la guerra e non solo una semplice battaglia.
Ancora oggi nonostante lo sviluppo, la globalizzazione e tutte le altre stronzate che ci tirano dietro per farci capire che il mondo è interconnesso pensiamo in piccolo, a noi stessi e quello che concretamente ci circonda.
Come puoi pretendere di lottare ed essere giusto in un mondo dove la maggior parte del mondo è pronta a usarti o farti del male e pensa solo a se stessa.
Con il tempo si impara a conoscere se stessi e a diventare sempre più diffidenti per proteggersi, allontanandosi da tutti per proteggere se stessi.
Da altruisiti, buoni e estroversi si diventa rischia di diventare tutto l'opposto o di soccombere "all'umanità" delle persone.
Tanto vale diventare parte del gregge e quando qualcuno ha bisogno voltare la testa.
Potrà sembrare egoista come cosa? Si certo che lo è ma io lo definirei più preservare.
Io immagino un fiore, bellissimo, voluminoso di un rosso sgargiante con un lungo stelo verde piantato in un vaso di terracotta.
Continuando ad'esporre un fiore a temporali e intemperie seppur occasionali si rafforzerà o al contrario potrebbe appassire fino a morire a meno che qualcuno non si prenda cura di lui.
Se al contrario quel bellissimo fiore rosso venisse tenuto in casa o all'interno di una serra lontano dalle intemperie non avrebbe alcun problema.
Paragono il fiore a una persona, il temporale a tutte le delusioni che si posso ricevere o alla gente pronta ad'approffittarsi o fare del male e infine la serra che non è altro che quella piccola vena che le persone cieche definirebbero egoismo ma che personalmente ritengo la scelta migliore per salvare quello che di bello il mondo ha da offrire.
Io mi sono rotto il cazzo della gente che si approffitta di me o che mi usa perciò ho deciso di fare quello che ritengo giusto per me, sono diventato un insensibile patologico con il tempo e difficilmente provo rimorsi per quello che faccio.
Sono me stesso solo con le persone che davvero se lo meritano e che davvero sono interessate alla mia persona.
Non cambierò mai, mi adatterò per continuare ad andare avanti.
Non ho bisogno di circondarmi di persone per stare bene, con il tempo ho imparato ad'apprezzare la solitudine e a conoscere me stesso.
Meglio essere un lupo solitario che una pecora che si mischia al gregge.
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i miei pensieri
General FictionSemplicemente il diario di un ragazzo problematico, scriverò di me, delle mie emozioni e della mia vita privata. Momenti che non tutti conoscono o che nessuno sa, li scriverò cosi come li ho vissuti. Per sfogarmi, come se fosse un diario aperto a tu...