Vita stretta

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Non sono uno che parla molto, anzi tendo ad'ascoltare molto perché non amo parlare.
Ascolto le stronzate che dice la gente ma alle volte mi capita di sentire anche cose sensate e quelle parole mi fanno riflettere parecchio.
Spesso parlo con il portinaio di casa mia, un uomo che ha vissuto la vita, tanto da poterlo definire "saggio" e devo dire che sono felice di poterci parlare alle volte.
A modo suo mi fa ragionare su concetti e su cose alle quali non penso, ma un pò grazie a lui e un pò grazie a quello che ho vissuto e vivo mi rendo conto che la vita mi sta stretta.
Tutte quelle responsabilità, mille cose a cui pensare tra cui scelte sbagliate a cui dover rimediare in qualche modo; la vita da adulto è parecchio difficile.
Vivere sempre di corsa perché il tempo in una giornata sembra non bastare mai, pensare a cosa fare nella vita, dove orientarsi, che lavoro fare.
Nel frattempo però il tempo passa e non c'è niente da fare, devo prendere delle decisioni sperando che siano quelle giuste, quelle che mi rendono felice ora e mi renderanno felice in futuro.
Per me la vita è un continuo accontentarsi e cercare di vedere "il bicchiere mezzo pieno" come si dice e sarà anche per questo che mi stanco di tutti e di tutti; non so perché ma vedo la vita come una ripetizione continua e senza senso.
Perché dovrei alzarmi tutte la mattine e fare le stesse cose che ho fatto il giorno prima?
A che scopo? Perché devo accettare di sottostare a tutto questo? Perché devo accettare quello che la vita o il destino mi dà?
Io non vedo un senso in niente, perché dovrei continuare a impazzire per fare cose che non hanno alcun senso nella mia testa?
Quando Cicerone dice "Nulla ci è di più nemico di noi stessi."
Per meglio dire "il nostro peggior nemico siamo noi stessi" è fottutamente vero, ed'è quello che succede a chiunque sia come me, si distrugge con le sue stesse mani affogandosi in un mare di domande partorite dalla sua stessa mente.
Ed'è quello che mi accade, non riesco, ci provo ma non riesco a non farmi domande su domande è quasi un'ossessione farmi domande su tutto e autodistruggermi.
Sono come una vocina fastidiosa, inizialmente di passaggio che si fanno vive di rado quando poi le cose cominciano a prendere la piega giusta e senti di poter vivere la vita come una persona normale bussano alla porta sempre più di frequente.
Cominci a pensarci sempre più, cerchi di non farlo ma sono lì nella tua testa, sono solo in attesa che tu ti rilassi per saltare fuori; allora in quel momento ti fotti con la tua stessa testa.
Adesso mi sento meglio perché sto riuscendo a uscire da una situazione di merda ma fino a poco tempo fà sentivo d'impazzire, stavo avendo problemi con l'ansia e con lo stress.
Mi sentivo triste e sconsolato senza di lei.

Adesso le cose sembrano andare bene anche se alcune volte mi sento di merda, stressato, agitato e nervoso senza motivo.
Probabilmente tra qualche anno se vado avanti così ho paura che finirò per essere una di quelle persone esaurite o rischio il burnout, vorrei riuscire ad'essere ignorante e non farmi domande, non chiedermi il perché o magari riuscire ad'essere sempre positivo...ma non sono così.
Questa non è l'idea di vita che avevo in mente da bambino, un giorno parlerò anche di quello...almeno ora posso dire di non essere più solo, spero rimarrai.

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