Questa la ricorderò per il resto della mia vita, ho ceduto, come mi ha detto il medico alla fine il mio corpo è arrivato a non sopportare più.
E come me lo ha fatto capire?
Con un gesto che non saprei neanche come definire...sta di fatto che tutto è successo durante una discussione con lei.
Stava per fare un gesto, aveva una tazza in mano credo volesse tirarla in terra o me la volesse lanciare...non avevo idea di cosa volesse fare.
Per evitare che la tazza si rompesse gliel'ho sfilata di mano, insomma di metterla da parte.
Ma...non appena ho avuto la tazza in mano blackout totale, mi sono voltato e in un attimo mi sono spaccato la tazza in testa.
Non ho pensato letteralmente a nulla, l'ho fatto e basta.
E ancora oggi, a distanza di un mese ormai mentre sto scrivendo di quello che mi è successo; ancora non capisco la motivazione per cui io abbia dovuto fare una cosa simile.
Inutile dire che mi sono fatto male e subito dopo ho cominciato a piangere, ho pianto come non facevo da anni; un pò per il fatto che fossi incredulo ed'ero io stesso scioccato di quello che avevo fatto.
Non ero mai arrivato a fare una cosa del genere...o meglio si ma per scherzare quando io e miei amici ci prendevamo a testate o facevamo a gara a chi tirava la testa più forte, insomma gare di stupidità tra amici oserei dire.
Forse molto del pianto che ho fatto è stato non è stato per il gesto, ma per liberare tutto quello che avevo accumulato nel corso degli anni o dei mesi passati, immagino che pochi possano capire.
Alla fine sono esploso in questo modo e direi anche "fortunatamente" in un certo senso.
Come ogni bravo guerriero non ho ammesso la sconfitta, ho perso una battaglia che stavo cercando di combattere da solo e, dopo essermi reso conto che da solo non sarei arrivato a nulla se non all'autodistruzione e a fottere tutto in modo piuttosto grave, ho deciso che era arrivato il momento di farmi aiutare da chi mi poteva veramente aiutare.
Ho spiegato tutto alla mia dottoressa di base o per alcuni medico di famiglia e lei mi ha indirizzato dagli psi...psicologi e psichiatri, perché a quanto pare anche quello mi serviva.
Devo dire che dopo aver aperto il vaso di pandora e aver parlato di quello che mi passava per la testa, di quello che facevo e non facevo, di come mi sentissi in quel momento è stato liberatorio.
Non parlando mai con nessuno di quello che penso, sento e vivo è stato come togliersi un enorme peso di dosso.
So che potrebbe non essere facile da capire per certe persone ma per alcuni di noi parlare, si intende esprimere quello che proviamo, non è una cosa facile e le motivazioni posso essere diverse.
Io, personalmente molto difficilmente parlo di me perché è come se il mio "io" me lo impedisse...è un concetto complicato da spiegare e soprattutto perché ho la sensazione che non mi sentirei capito oppure semplicemente non mi sento a mio agio.
Ma dopo essere stato onesto con i medici da cui sono andato ho scoperto che mi trascinavo dietro da un pò una bella palla al piede...o in questo caso alla testa, la depressione.
Io che pensavo di essere un grand'uomo invincibile con una tempra d'acciaio e una mente impenetrabile, depresso.
Era assurda come cosa perché ho sempre pensato che non mi sarebbe mai potuto succedere e invece quando meno te lo aspetti arriva.
È inutile sopportare tutta la vita e cercare di combattere da soli perché prima o poi la mente cede, l'ho capito a mie spese così come però ho capito che chiedere aiuto è la cosa giusta.
Chiedere aiuto è sempre la soluzione anche quando pensi che non lo sia.
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i miei pensieri
General FictionSemplicemente il diario di un ragazzo problematico, scriverò di me, delle mie emozioni e della mia vita privata. Momenti che non tutti conoscono o che nessuno sa, li scriverò cosi come li ho vissuti. Per sfogarmi, come se fosse un diario aperto a tu...