L'aria
sempre più brutta la paura mi consumasente che sono fragile una preda papabile
per questa presenza scuraL'ansia
mi torturaincattivita dalla stanza che ogni giorno che passa
diventa sempre più buia
gli angoli mi raggiungono
o sono Io che a piccoli balzi faccio si che le mie spalle li tocchino ?nella mia pazzia vorrei che le stelle parlassero piuttosto che giudichino
ho sempre affermato con impazienza la bellezza della mia solitudine
ma in questa camera così spenta ora rimpiango la mia attitudineAlle spalle ho una parte tinta di bianco
non c'è altrosolo uno sfondo congelato
neve che non s'è mai sciolta ma m'ha sempre rinfrescatoquando c'era troppo caldo
e volavo troppo in altomi riportava alla realtà
nevicandoin queste pareti
rifletto la mia povera complessità d'animoqui
dove i sogni si formano e s'infrangonole sigarette s'accorciano
i cuscini si impregnano
i polmoni si spengonol'aria manca e sento che sale qualcosa dallo stomaco
o è forse dal fegato
il ferro del computer ?le telecamere che mi guardano e i microfoni che s'accendono
la complessa esistenza degli attacchi di panico
tirato da una corrente spero i pesci mi manginosalvino
da questo momento tragico
Le mie strade non hanno neanche un lampione
i pixel hanno sparato ad ogni lampadina
armati di calibro 9vago alla cieca per queste vie vuote
alla luce del buio di questa serale mattina dove anche le cose conosciute
sembrano nuoveecco perché l'armadio aperto
ci spaventava a morte
un tempo non lo avrei detto ma mi sta troppo stretto
questo senso d'estrazione
e inizio a sentirmi male
in mezzo a questo cubo monocolore
tuttavia
il freddo
mi tiene fermo
e devo fare i conti col senso
della realtà
che adesso
mi dice che non esiste consolazione
al vuoto
che scava ogni giorno questa prigioneHo vissuto a piccoli attimi
so cosa voglia dire sentirsi piccoli davanti la difficoltà dei fatti
sentire il dolore dell'accelerazione dei battiti
l'insonnia in queste notti di messaggiverdi
neri
bianchiessere diversi
rimanendo se stessi
è importantequasi quanto adeguarci
all'essere tutti uniformatiperò a volte
essere separati
perché impauriti dai giudizi degli altrifa si che diventino ancora più stretti
quegli angoliTutto però finirà
è il naturale ciclo delle cose
e il fatto che le pareti
non si siano ancora scioltenon vuol dire che non manchi poco perché l'acqua porti via
queste lacrime prodotte
che non lavi il ricordo delle grida
rotte
del silenzio pesante che caratterizzava ogni mattina
e ogni notte
manca ancora un po'
lo dico Io
ma finirà tutto
non può essere che cosìdimenticheremo l'ansia
la dimenticheraie la stanza
come l'angolo che toccasti
e io stesso toccaisaranno solo un unico luogo
dove avremmo semplicemente dormito
ognuno stretto al proprio cuscino
nulla di più che un incubo molto realisticosolo questo
un incubo che ci ha tenuti all'angolocon ansia
e attacchi di panico

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Poetry
ПоэзияGli anni sono lassi di tempo così relativi da farmi dubitare della loro esistenza. Guardo il mondo che va avanti da dietro una finestra e mi chiedo se sia possibile definirlo "anno" un periodo fermo ad una scrivania. Probabilmente no, però "Poetry"...