I mozziconi, le stelle, la strada e il semaforo

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Devo andare al lavoro
lascio l'amico qua davanti la copisteria
quel quartiere è come casa mia
anche se sono solo ed è la steppa a colorare le mura

Ho sempre paura di perdermi mentre cammino
ho la testa china e un orecchio per cuffia
mi fido della musica ma lei non si fida di me
lascio briciole di pane

Cammino ripercorrendo i mozziconi di Lucky
sono sempre gli stessi passi fatti con diversi stracci
però mi completano perché mi piace il mio profumo
lo uso a distinguermi da altri, non importa prestar felpe se poi le lavi

Dopo ore ne esco col freddo alle tempie
le lacrime miste riso perché parlo con qualcuno durante un film tristo
è davvero una bella serata, si una di quelle
ma da quanto non guardiamo le stelle

Mi chiedo anche, mentre aspetto d'aprano le portiere
che senso abbia guardare gli astri
del resto sono sempre uguali, abituati noi a input vari
forse è la tranquillità d'illuderci che sian ferme

È un pò uno spreco, non credete ?
fissarle poco per lo smog nelle vie aeree
però non importa, le guardiamo raramente
ed è triste da soli, quindi meno di quanto si dovrebbe

Abbasso lo sguardo, prospetto parallelo della strada
mi chiedo se il cielo non specchi quella visto che è sempre grigio
su, dai Mamma, voglio andare a casa
tanto è sempre questa la via del ritorno, guarda

È sempre crepata
ha sempre questi secondi di vuoto
ha sempre la puzza delle auto e delle moto
i rumori delle gomme senza volto

Cosa aspettiamo
tanto
siamo sempre qui, è come le stelle
fissiamo le luci sperando cambino velocemente

Il semaforo però m'attira
stacco un'attimo gli occhi dal telefono
la luce è riflessa sulla carreggiata
eppure non è bagnata

Rosso, giallo, verde
cambia velocemente
relativamente, veloce
come quando in un testo cambi voce

È buffo, ciò che dovrebbe mutare sempre
non muta
però, ciò che è fatto per rimanere
cambia, e lo fa senza paura

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