Il Cammino

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Questo cammino
un passo infinito così mortale
risate, sfuriate
un amore malato
petrolio sulle ali frantumate
giorni passati in fase di creazione
ore senza uno scopo che non fosse arrivare ad oggi

Occhi lucidi
parole strozzare dalle luci di lampioni snebbiati
formiche e animali congelati
pensieri formati e non espressi
sotto uno schermo distrutto dalle immagini impressisi
figli stanchi di depressi si
col mio riflesso siamo pessimi

La vergogna
la gogna
la gola
la da sola devo risollevarla
ma cosa dici
odiarla da amici
finisci di pensarci anche ora

La musica
i testi in ottica
ogni volta si vomita fino alla noia
con le dita nei bagni della scuola
parlami ancora
cercami ancora
il cammino non è finito stronza

Stesi pronti per morire
scivolo su un fiume di film e bugie
coi pesci a mangiarmi i bulbi oculari
è la fine ma devo guardare quegli degli altri
prendi una pietra e pesca, salvati
effetti collaterali senza aver mai cacciato
sto bene pure sfregiato

Il fisico
la classe
la quarantena
la malattia nella mia testa
le casse
i dischi
sputi scanditi da notte di note a scrivere fino a piangere

Non voglio essere dimenticato
la morte mi amerà come l'ho odiato
dormirò bene ma non adesso
non serve a niente programmare se credo solo in me stesso
mi sono fissato fino a non capirmi
vi ho fissati fino a descrivervi
il cammino non è ancora finito a scriversi

Oh l'amore
oh l'odio
oh la paura
oh l'ansia
oh il magone
oh mamma
oh la prole d'aria che non posso ripetere troppe volte

E voliamo via leggendo
dormendo
nulla di più che noi 2 che ci detestiamo così bellamente
tu che prendi l'argento arrugginito
mi rialzo sempre svenuto e sbiadito
sotto l'acqua per il colorito
sei il mio miglior nemico

Eh si siamo solo questo
pulsioni d'errori enormi
costi troppo grossi
prendo un treno per risate veritiere
voglio sentirmi scemo insieme
sopra l'erba sotto le foglie
da dove è iniziata a dove è finita una delle giostre

Ficca gli occhiali
guarda veramente le verità effettuali
cresci dalle ferite mentali
siamo questi essere umani
distrutti dai nostri coetanei
ma cresciuti grazie a noi e solo noi
no mi hai cresciuto tu che m'hai rifiutato a non poi

Ma l'argento
brilla più dell'oro
lo guardo meglio su sfondo nero
metto a fuoco senza andare a fuoco
lo spettro modico scettico
è tutto più bello
davvero

Voglio toccare il cielo
grigio farlo con te
che m'hai accompagnato
chiama chi vuoi
colei che odi
colori di coloro che aspetti con bambinesca impazienza
la tua inesperienza

E guarda che nominiam' ancora
chiama che Lui che non possiam' chiamar
costei che nemmeno conosciam'
viva i 4 moschettieri con D'Artagnan
sono quello morto ubriaco
credo si chiam'
Portos

Porcos
il dio che non so se ci sia
sono libero da una credenza opprimente
o forse intrappolato nel non pensante
l'ignorante non ragiona veramente
Io gioco con me continuamente
che gli inferi mi aspettino se no il vuoto di niente

Il sesso
la passione
esprimermi con chiunque d'esso
d'essa
sono troppo depresso per pensare ad ella
scusa mamma
mi nasconderò ancora un pò come te, non pesa

Ma l'anima mia quanto sopravviverà
tanti colori scenici e arcobaleni di sorrisi riversi
non sono più come sembra
ed è questa la cosa bella
scena
vana
non sempre il dolore riempie la penna

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