Love doesn't exist

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Kang Taehyun × Choi Beomgyu

La verità?
Io non so amare. Non mi piace l'amore. Trovo a dir poco inutile quel sentimento che si racconta ti faccia battere forte il cuore. Beh, il mio cuore non batte piú veloce per nessuno. O almeno mi ostino a pensarlo.
Non sono senza sentimenti, semplicemente l'amore non é nelle mie corde.
Trovo stupido quanto le persone possano essere credulone. Si fanno ingannare da favole e romanzi rosa, da film e serie televisive fasulle.
Questa é una società fantoccio, qualcosa di stupido che fa sembrare tutto più reale. Un'illusione, una bolla di perfezione.
I miei pensieri però non sono mai stati condivisi. Nemmeno i miei amici mi hanno mai compreso.
Forse perchè anche loro sono innamorati, sono schiavi del falso ed inesistente amore.

«A che stai pensando, Taehyun?»
Ogni mia congettura viene infrata da quella voce a me tanto conosciuta.
«A nulla, Yeonjun.»
Il ragazzo dai capelli neri ed il bel fisico fa spallucce, tornando a concentrarsi sul suo piatto. Siamo in mensa.
È affollata come sempre.
Tengo il mio sguardo puntato su quella folla di miei coetanei.
Facce conosciute ma solo di vista, capelli di ogni colore e maglie differenti.
Uno fra tanti mi balza all'occhio.
Un principe.
Capelli lunghi e neri, abiti chiari, sguardo reale.
Sento qualcosa dentro di me per la prima volta nonostante la nostra amicizia di lunga durata. Un dolore. Un dolore buono.
I suoi occhi incontrano i miei. Profondi, magnifici. È diverso dal solito, sicuro di sé e circondato da un'aura ghiacciata e intensa.
«Hey Beomgyu! Siamo qui!»
Al mio fianco, Soobin, si rivolge a quella figura bella e regale.
Si dirige al nostro tavolo. In mano un vassoio argentato, non molto pieno.
Si siede proprio difronte a me, mai distolglie lo sguardo dal mio. Sembra essere compiaciuto di quel gioco di sguardi e pensieri nascosti alla realtà.
Non c'è bisogno di alcuna presentazione, basta un solo cenno del capo a soddisfare il bisogno impulsivo del salutarsi. Il nostro rapporto amichevole è sempre stato basato sul silenzio e il non dare nell'occhio. Eravamo entrambe anime pacate e tranquille a differenza di Kai e Yeonjun. Soobin è timido ed introverso, ma non sempre pacato.
Beomgyu prende in mano le sue bacchette, cominciando a mangiare.

C'è un piccolo silenzio, ma nessuno a quel tavolo, oltre a me, è in grado di tenere la bocca chiusa. Yeonjun in particolare.
«Allora Beomgyu, so che dovete creare un testo nel vostro corso di letteratura.»
Il moro poggia il mento sul palmo della sua mano sinistra. È un bel ragazzo infondo.
«Già. Come argomento ho scelto l'amore, perciò sono fiducioso per un buon risultato.»
Sono certo che le intenzioni del mio hyung non siano mai state quelle di informarsi sul lavoro del ragazzo già conosciuto, bensì chiamarmi in causa e farmi innervosire.
«L'amore non esiste, forse è meglio se cambi argomento.»
Dico schietto e senza pormi limiti e filtri. Tutti a scuola sono a conoscenza della mia corrente di pensiero, perciò non mi faccio problemi.
«Ti sbagli. L'amore esiste.»
Alzo lo sguardo su quella figura fiabesca, ed una risatina derisoria mi assale.
«Povero illuso. Crede nell'amore come i bambini credono a Babbo Natale.»
Dico ironico tornando ad osservare il mio piatto ormai del tutto vuoto.
I ragazzi assieme a noi sono taciti, probabilmente impauriti o magari divertiti dal dibattito che si sta svolgendo in modo ancora piuttosto civile.

Pochi secondi dopo la mia ultima frase percepisco un nuovo contatto. Mi ha preso la mano, stringendola piano e dolcemente. La sua pelle è calda.
«Sei tu l'illuso.»
Parla piano, in modo sicuro, come se nulla sia in grado di distruggere la sua realtà.
«Guardami negli occhi, e dimmi che l'amore non esiste.»
Non so come interpretare le sue parole. Alzo semplicemente lo sguardo su di lui, esaudendo il suo desiderio.
«L'amore non esis-»
Mi blocco. Il petto duole pericolosamente, il battito cardiaco accelera. Che mi sta succedendo?
Le mie mani sudano, le mie gambe si fanno molli e senza forze. Non riesco a porre fine a questo contatto fisico e visivo. Il suo sguardo mi travolge, mi fa affondare in un mare sconosciuto.
Mi sento diverso. Lui sorride.
Il mio cuore batte ancora più forte a quella sua smorfia facciale. Ín tutti questi anni non ero mai stato in grado di cogliere a pieno la bellezza che lo ha sempre caratterizato.
Lui è così bello. Brilla di luce propria. La sua mano ancora stringe la mia, le sue dita si intrecciano con le mie.
«Vieni con me.»
Sussurra dolcemente. Come vittima di un sortilegio obbedisco. Ci teniamo ancora per mano, mente lui mi conduce chissà dove. Non riesco a smettere di ammirarlo.

Raggiungiamo il tetto della scuola. Un luogo pacifico e meraviglioso. Vedo il mondo con occhi diversi.
Lui si volta verso di me. Un piccolo sorriso ancora sul volto. Poi mi lascia la mano.
Solo in quel momento mi pare di tornare alla realtà. Mi sembra di tornare a respirare. Però lui è sempre lì, ed io ancora lo vedo come il ragazzo più bello che abbia mai visto.
«Allora? Credi ancora che l'amore non esista?»
Faccio un passo più vicino a lui. Ogni lineamento del suo viso è dolce e perfetto. Proporzionato, e ben fatto, come una statua creata dagli dèi. É come se questo sia il nostro primo incontro. Non ho mai notato suoi lineamenti, le imperfezioni che possiede e che lo rendono unico. Mi pare di essere appena tornato in vita dopo un lungo sonno.
Porto una mano sulla sua guancia calda. Sembra arrossire a quel mio nuovo tocco leggero. Non mi sono mai reputato in grado di farlo.
Non ho mai pensato di poter baciare qualcuno. Eppure lo sto facendo.
Sto baciando un ragazzo che conosco da una vita, ma che mi sembra di conoscere veramente da pochi minuti. Il ragazzo che con il suo solo sguardo nel mio è stato in grado di convertirmi.
A farmi innamorare di lui.
Lui ricambia subito quel mio contatto. Sembra bisognoso, come se non avesse aspettato altro per tutta la sua intera vita.
Ci stacchiamo, guardandoci sempre negli occhi.
«Ti ho osservato da lontano per tutto questo tempo, e finalmente anche tu provi ciò che provo io per te.»
Sussurra poggiando la sua fronte alla mia. Mi ha aspettato. Ha atteso il mio cambiamento. Qualcosa di repentino e forse ancora immaturo. Qualcosa il cui futuro é incerto e pieno di incognite. Qualcosa che forse é addirittura sbagliato ed insensato, ma del quale non mi sto curando.
Ci baciamo ancora, ed ancora. I nostri respiri sono affannati, e ad interromperci é la campana.
La sua mano scivola nuovamente alla mia. Stringo le sue dita scarne e perfette.
Ritorniamo in mensa, dove i nostri amici indossando ghigni compiaciuti.
«Che é successo, Taehyun.»
Mi chiede il piúpjccolo tra noi, mantenendo lo sguardo furbo e compiaciuto di tutti gli altri al tavolo.
«Mi sono innamorato.»

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𝐎𝐧𝐞𝐒𝐡𝐨𝐭 𝐊-𝐩𝐨𝐩 •𝐌𝐮𝐥𝐭𝐢𝐟𝐚𝐧𝐝𝐨𝐦•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora