.:。✿*゚‘゚・✿.。.:* *.:。✿*゚’゚・✿.。.:* *.:。✿*゚
Takata Mashiho × Choi Hyunsuk
Stavamo camminando semplicemente.
Lui davanti a me. I suoi passi erano leggeri e aggraziati. Aveva il passo felpato, era impossibile udirlo mentre che ti si avvicinava. Al mio fianco c'era il mio migliore amico, caratterizzato da un'energia fin troppo esplosiva ed espansiva.
«Hyunsuk, ho scoperto una cosa.»
Jihoon attiró la mia attenzione con quelle semplici parole. Anche se non lo voleva dare a vedere, lui era un grande amante del gossip e degli scandali amorosi.
«Spara.»
Dissi semplicemente, continuando a guardare la figura vestita di nero a pochi passi da me. Mi sarebbero bastate poche falcate per raggiungerlo e dare il via ad una conversazione banale. Ció mi sarebbe bastato, ma non lo feci. Rimasi al fianco del mio amico amante della palestra.
«Riguarda Mashiho.»
Udendo quel dolce nome non potei fare a meno che mettermi sull'attenti. E Jihoon lo notó chiaramente. Non ero bravo a nascondere le mie emozioni, nemmeno le piú banali e meno erosive. Ma meno di tutte sapevo nascondere la gelosia.
«Va avanti. Abbassa la voce peró, non voglio ci senta.»
Pensai che probabilmente a quella figura scura fischiavano le orecchie, come avvertimento del fatto che i ragazzi alle sue spalle parlavano di lui.
«Ok. Allora, ho saputo da lui stesso che gli piace uno.»
Rallentai ancora di piú il passo, non sapendo come sentirmi e comportarmi.
«E chi é questo?»
Jihoon mi guardó, ma io non lo feci. Per qualche motivo avevo un pessimo presentimento, come se già conoscessi la risposta da parte del mio migliore amico.
«Non so se dovrei dirtelo.»
Distolse lui lo sguardo, puntandolo a terra.
«No, ora devi andare fino in fondo. Dimmelo.»
Per qualche ragione alzai la voce, voltandomi nella sua direzione.
Jihoon mi guardó negli occhi, la sua espressione era tra lo scioccato e il preoccupato. Ero cosciente di non aver mai alzato il tono di voce in quel modo.
«Ok.»
Lui sospiró. Camminavamo ancora fianco a fianco.
Le scarpe di Mashiho, ancora in testa al gruppo, erano leggermente sporche.
«Non sei tu.»
Sussurró il palestrato al mio fianco.
Il mondo parve crollare davanti i miei stessi occhi. La vista mi si fece sfocata, i miei passi erano sempre piú incerti.
Non ero io. Non ero il ragazzo di cui si era innamorato. Non ero io.
Un nodo in gola mi rese quasi impossibile respirare. Un velo scuro mi si era legato attorno al collo come un cappio.
Cercai di riprendermi. Non potevo fare una delle mie scenate in pubblico. Non in quel momento. Avrei attirato l'attenzione dell'intero gruppo, compreso lui.
«So che é difficile da digerire. Forse non avrei dovuto dirtelo.»
Jihoon mi riportó alla realtà con le sue parole. Cercai la sua mano, sentendomi sempre piú debole.
«N-non fa nulla.»
Trattenni le lacrime finché potei.
«Ancora per poco. Ancora per poco.»
Mi ripetei, affrettando il passo e cercando di raggiungere gli spogliatoi il prima possibile.C'erano due spogliatoi. Uno dei ragazzi ed uno delle ragazze. Nel nostro gruppo non era presente alcuna ragazza, perció non mi feci problemi a rifugiarmi di corsa nello spogliatoio inutilizzato.
Le pareti erano grigie, il pavimento chiaro. Ebbi le forze soltanto di accasciarmi contro il muro piú vicino all'entrata. Le mani mi tremavano, i polmoni erano vuoti, i miei occhi traboccanti di lacrime, la mente in preda alla confusione e il dolore, il mio cuore sanguinante.
Le mie emozioni si fecero sempre piú forti ogni secondo che passava. Avrei voluto urlare. Gridare dal dolore che in quel momento mi affliggeva come un pugnale ficcato nel petto. Sempre piú a fondo, sempre piú a fondo. La sua lama aveva raggiunto il massimo di espansione, ma non le mie emozioni. Chiusi le mani in pugni serrati, ficcandomi le unghie nei palmi.
Cercai di soffocare i singhiozzi, ma non mi fu piú di tanto possibile.
Ero un iperemotivo, e crisi del genere non erano molto rare. Eppure quel giorno mi parve di non aver mai sofferto tanto. Fui certo di non aver mai versato tante lacrime. Tutto per tre, misere, parole.
Non sei tu.
Quella frase mi rimbombava in mente come un grido in una stanza vuota e spoglia.
Poggiai la testa al muro, chiudendo gli occhi. Avrei tanto voluto smettere di piangere, ma non mi fu possibile.
Soffrivo troppo.
STAI LEGGENDO
𝐎𝐧𝐞𝐒𝐡𝐨𝐭 𝐊-𝐩𝐨𝐩 •𝐌𝐮𝐥𝐭𝐢𝐟𝐚𝐧𝐝𝐨𝐦•
FanfictionOneShot su ogni gruppo k-pop che seguo. •boy×boy •smut •soft •angst Siate liberx di consigliarmi ship nei commenti. © _ImKai_