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Kim Hongjoong × Song Mingi
Esistono diversi tipi di relazioni: le ralazioni sane, le relazioni tossiche, le relazioni a distanza, le relazioni soffocanti ed infine le relazioni segrete.
Alcune relazioni sono l'unione di due tipi differenti, tutto dipende dai soggetti coinvolti. Le relazioni a distanza si dice siano le più complicate da mantenere sane e in vita, ma spesso vengono scordate le relazioni segrete.
Cosa fareste se foste costretti a tenere nascosto all'intero mondo la tua relazione sentimentale?
Impaziresti vero? Beh, io lo sto facendo.
Sto perdendo la testa, immerso nell'oceano oscuro del terrore. Mi guardo le spalle di continuo, timoroso che qualcuno mi possa vedere con il mio ragazzo. Controllo ogni mia e sua mossa, mi nascondo e ci nascondo.
Non posso permettermi che qualcuno lo venga a sapere o sarebbe la mia più grande rovina.
Le relazioni segrete sono tra le più complicate da gestire.Inizialmente era tutto più semplice: sia io che il mio ragazzo, Hongjoong, eravamo meno affiatati. Più timorosi del contatto fisico e poco aperti alla conversazione. Ma più è passato il tempo più le cose si sono fatte intricate.
Lui desidera di più, passare al prossimo livello. Io non so cosa voglio, non so se mi posso permettere una cosa del genere. Cosa potrebbe accadere se facessi coming out?
La domanda mi terrorizza da mesi, fin da quando ho incontrato la mia anima gemella. Mi ci è voluto tempo prima di accettare me stesso, ma quanto ci vorrà prima che gli altri accettino me?
Nessuno sa di ciò che è nato fra me e Hongjoong, o almeno mi piace pensarlo.La lezione si è conclusa col suono della campanella, sembra impazzita.
Le sedie stridono, le porte di aprono e chiudono non sempre con leggerezza.
I ragazzi e le ragazze cercano il contatto umano, andando alla ricerca dei propri amici per passare l'intervallo assieme.
Io sto fermo al mio banco, aspettando che i suoi passi distintivi si facciano più vicini. Le sue scarpe hanno pochi centimetri ti tacco, il ciò mi permette di distinguere il loro suono da tutte le altre. Sottigliezze che mi permettono di sopravvivere nell'Apocalisse che vivo solamente io. Hongjoong, come già detto, vorrebbe rendere pubblico il tutto. Rendere partecipi genitori e amici di ciò che stiamo vivendo assieme.
Ma lui è paziente, maturo. Non è un codardo come me che preferisce agire nell'ombra. Fosse per lui mi avrebbe presentato ai suoi genitori mesi e mesi fa. La nostra conoscenza e il progredire delle cose è stato tutto un processo repentino. Fin dal primo sguardo ci siamo intesi e attratti a vicenda. Il classico amore a prima vista, anch'esso spesso banalizzato o romantizzato.
La freccia di Cupido che colpisce al cuore i due amanti, gli occhi che si trovano, la danza di sguardi... Spesso viene tutto ingigantito e reso quasi poetesco e miracoloso. Ma chi non lo prova, non può capire.Il ticchettio delle sue scarpe è vicino. Io tengo il capo chino sul mio libro, consapevole che chiunque potrebbe notare anche solo una mia risposta innata dettata da emozioni che a stento controllo. La porta si apre e si chiude. Silenzio. I suoi passi sono più leggeri e felpati, lo fa apposta. So che si sta guardando attorno.
Le sue mani scivolano come acqua sulle mie spalle, mentre si china su di me. So che sta sorridendo.
«Ciao Min. Mi sei mancato.»
Sussurra al mio orecchio, e solo ora posso alzarmi in piedi. Mi volto, incrociando finalmente i suoi occhi truccati che tanto amo.
Sorride, più splendente del sole fuori nel cielo.
Non posso fare a meno di riprodurre quella smorfia facciale anche io, mostrando le mie gengive. Un suo dito mi tocca la guancia destra, dolcemente, come fa sempre. Piccoli dettagli. Piccole azioni. Piccoli momenti.
Mi guardo attorno, avvolgendo le mie mani attorno i suoi fianchi stretti. La sua cravatta è leggermente snodata, la camicia invece è ben stirata.
Lui mi guarda ancora negli occhi.
«Mi sei mancato anche tu, Joongie.»
È bello stringerlo a me.
È bello sentire il calore del suo corpo sul mio. Mi sento bene. E so che la cosa è reciproca. Lui appoggia il capo sul mio petto, chiudendo per qualche secondo gli occhi. È stanco, il trucco non può coprire completamente le sue occhiaie scure.
«Non hai dormito?»
Gli chiedo calmo, non ho motivo di alterarmi. Lui come risposta sbadiglia.
«Non molto.»
«Devi riposare Joongie.»
«Sempre così premuroso, eh?»
«Sempre.»
Lui ridacchia sottovoce. Si allontana un poco, lo sguardo più serio di prima.
Le sue mani sono poggiate sulla mia schiena, sembrano così piccole.
«Voglio presentarti ai miei.»
È sicuro di sè e delle sue parole. Mi guarda ostinato, deciso a portare a termine la sua decisione.
«T-tu... Lo sai come la penso.»
«Mingi-ah. Sono sei mesi che stiamo assieme, non ce la posso più fare.»
Interrompe il nostro contatto fisico, ma non quello visivo.
«Sono stufo dei controlli, delle precauzioni più assurde. Io voglio amarti liberamente e pubblicamente, Mingi. Siamo nel ventunesimo secolo, dannazione! Ci pitturiamo le unghie, ci trucchiamo, tingiamo i capelli... Ma non possiamo dire ai nostri stessi genitori che ci amiamo?»
I suoi occhi sono lucidi, l'ombretto sulle sue palpebre brilla alla luce del sole.
Le sue guance sono leggermente rosse, le orecchie addobbate di orecchini anche.
Non sta bene, glielo si legge addosso.
È turbato, e la frustrazione che prova l'ha appena sfogata nelle sue parole quasi urlate. Mi guarda severo. Il mio cuore batte forte.
«E se non ci accettassero?»
Ecco la fatidica domanda.
Lui si avvicina di nuovo a me, prendendo le mie grandi mani fra le sue, sottili e piccine.
«Min, credi davvero che nessuno l'abbia ancora capito? Sono sei mesi che quasi ogni giorno vengono a casa tua e ci sto fino a tardo pomeriggio. Non possiamo più ingannare nessuno se non noi stessi.»
Ha un leggero sorriso sulle sue labbra colore ciliegia. Sono invitanti e dall'aria dolce.
«F-forse...»
In fondo non ha torto. Forse quello stupido sono io, non gli altri che non possono capire. Forse ho fatto solo la figura del paranoico e maniaco del controllo.
«Hai ragione.»
Crollo, soffiando quelle parole fuori dalla mia bocca. Abbasso lo sguardo, ammirando le punte delle nostre scarpe che di toccano.
«Quindi ora me lo darai un bacio qui in classe?»
Il suo tono è giocoso, al limite del bambinesco. Non resisto all'impulso di guardarlo e sorridergli, mentre mi faccio più vicino al suo viso felino. Questa volta non mi guardo attorno. È la prima volta che non prendo mezze misure e precauzioni.
Bacio le sue labbra, che come previsto sono zuccherate. Sono soffici come zucchero filato. Sono il mio paradiso.
Ritorno alla realtà quando sento la porta della classe aprirsi e dei passi farsi vicini.
Entrambi guardiamo sull'uscio, dove i nostri due amici più stretti ci fissano.
«Hah, lo sapevo che voi due stavate tramando qualcosa! Tu e Seonghwa Hyung dovete la cena a me e Yeosang!»
Wooyoung tira un pugno di vittoria in aria, mentre Yunho assume un'aria di disapprovazione nei confronti del ragazzo euforico al suo fianco.
Quei diavoli hanno scommesso sulla possibile relazione fra me e Hongjoong..:。✿*゚‘゚・✿.。.:* *.:。✿*゚’゚・✿.。.:* *.:。✿*゚
Ciao meraviglie! È da un po' che non aggiorno questa raccolta e mi spiace molto per questo. Ho poche idee ultimamente, e anche poco tempo.
Spero apprezziate anche questo capitolo anche che se non è uno dei migliori.
Se avete richieste o consigli, commentate e fatemi sapere :)
Vi voglio bene!🌼
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𝐎𝐧𝐞𝐒𝐡𝐨𝐭 𝐊-𝐩𝐨𝐩 •𝐌𝐮𝐥𝐭𝐢𝐟𝐚𝐧𝐝𝐨𝐦•
FanficOneShot su ogni gruppo k-pop che seguo. •boy×boy •smut •soft •angst Siate liberx di consigliarmi ship nei commenti. © _ImKai_