Il tempo cambia le cose.
In questo preciso momento, stavo pensando a questa frase. Quante volte l'abbiamo sentita. Eppure a volte sono convinta che certe cose non ne vogliano sapere di cambiare.
Inutile che mi spieghi, sapete già a cosa mi riferisco.La mia vita al campus è ricominciata due giorni fa. Ovviamente sto già facendo il conto alla rovescia delle vacanze natalizie
L'estate di quest'anno è stata una delle migliori della mia vita, se non la migliore. Il tempo passato a Rio è stato fantastico, ancora meglio della vacanza in Grecia. Ma non tanto per il posto.
Penso che la distanza che affrontiamo io e Cameron mi fa amare ancora di più quelle poche settimane in cui possiamo stare insieme, forse per questo mi è piaciuta così tanto."Toc toc." Riconosco subito la voce di Cole. Mi giro ritrovandomelo alle mie spalle. È appoggiato all'entrata della porta. Subito dopo di lui entra anche Autumn.
"Alexis!" Si fa spazio sorpassando il suo fratellastro, per poi venire ad abbracciarmi. Quando lei si stacca, mi abbraccia anche lui.
"Ti conviene prepararti perchè ci dobbiamo godere per bene il nostro ultimo weekend in vacanza." Afferma esuberante la mia coinquilina e ridacchio. In realtà sta sera non ho molta voglia di fare festa, ma con lei mi sa proprio che dovrò farmela venire.
"Di chi è quel regalo?" Domanda Autumn qualche instante dopo guardando verso il mio letto, dov'è appoggiato un piccolo pacchetto incartato di giallo, il colore preferito di Autumn. Curva le labbra in un piccolo sorriso, sapendo benissimo che è il suo di regalo di compleanno. C'è anche scritto il suo nome.
"Aprilo." Dico sorridendogli. Un quarto di secondo dopo si ritrova già con quel pacchetto fra le mani.
"Come sono andate le vacanze?" Chiede Cole mentre la sua sorellastra scarta il regalo.
"Non mi ci far pensare o piangerò per la nostalgia." Affermo. Nel momento in cui Cole sta per replicare però, viene interrotto da Autumn.
"Alexis!!!" Le sue urla si saranno sentire in tutto l'edificio. Corre ad abbracciarmi, ancora con il regalo in mano. Ho comprato tre biglietti per un concerto di Drake che si terrà fra qualche mese. È uno dei suoi cantanti preferiti.
"Che è?" Domanda Cole prendendole i biglietti di mano per vedere di chi si tratta.
"Il terzo biglietto è per me, vero?" Fa dopo aver letto il nome di Drake. Due secondi dopo i biglietti si ritrovano di nuovo fra le mani di Autumn.
"Non si toccano fino al giorno del concerto."
Passiamo il resto della giornata insieme, e ceniamo con il solito gruppo, tra cui Isaac. Questa estate non ci siamo sentiti moltissimo. A quanto pare si è fidanzato. Non ho capito di chi si trattasse, ma dubito vivi qui.
Nel giro di qualche ora, inizia di nuovo la mia routine universitaria. Dopo le lezioni, passo almeno due ore al telefono, alla ricerca di un regalo da fare a Cameron. Manca circa una settimana al suo compleanno. Ancora non ho la minima idea di cosa regalargli. In questi ultimi mesi ci sono stati troppi compleanni. Praticamente la mia mente non riesce a pensare ad altro che non sia regali, regali e regali.
Per Cameron, cercavo qualcosa di originale, di non materiale, ma non mi è venuto niente di fattibile. Non so ancora se i suoi genitori verranno o meno, quindi non vorrei organizzare qualcosa senza sapere bene come saranno le cose quel giorno.
Nell'appartamento non c'è nessuno, si sta facendo quasi buio. Mentre mi alzo per andare a prepararmi qualcosa da mangiare, lo videochiamo.
Chissà, magari involontariamente mi darà qualche spunto per il regalo.Appena mi risponde, mi salta subito all'occhio il suo nuovo taglio.
"Il mio kiwi è tornato!" Lo prendo in giro. Si è di nuovo rasato i capelli. Ammetto che questa acconciatura gli sta divinamente, ma non riesco a fare a meno di prendermi gioco di lui.
"Divertente." Esclama invece lui mentre io rido.
"Che prepari?" Chiede subito dopo, vedendomi girare per la cucina.
"Spaghetti."
"Strano." Afferma. Ora è lui a prendersi gioco di me. È sempre stato migliore di me a cucinare, ma da quando vive da solo ha fatto il botto.
"Me lo paghi tu uno chef?"
"Qua sono io il vero chef." Si pavoneggia con uno dei suoi soliti sorrisi soddisfatti.
"Cosa avresti intenzione di mangiare il giorno del tuo compleanno?" Gli chiedo poi curiosa. Spero in una lasagna, anche se scommetto che opterà per del cibo messicano.
"Beh, alla cena ci penserà mia mamma. Mi hanno confermato un attimo fa che verranno." Beh, ora è sicuro che quelle poche idee che avevo come regalo non andranno a buon fine. Ma comunque solo felice che ci siano anche loro. Chissà da quanto tempo non festeggiano il compleanno del figlio con lui.
"Te a che ora tornerai a Miami?"
"Il volo parte alle otto del mattino." Gli rispondo e lui arriccia le labbra. Praticamente non resterò nemmeno ventiquattro ore dato che arriverò verso l'ora di pranzo del giorno del suo compleanno.
"Potremmo pranzare solo noi due, poi i miei genitori potrebbero raggiungerci prima di cena."
"Così non passerete molto tempo insieme." Faccio sedendomi, dopo aver finito di mettere gli ingredienti nel sugo.
"Praticamente ci vediamo una volta al mese se tutto va bene, voglio che passiamo del tempo da soli."
"E poi loro restano qua tre giorni." Aggiunge. Non pensavo restassero per tutto quel tempo. Ero convinta che sarebbero stati lì solo la giornata del suo compleanno.
"Va bene."
"Comunque potremmo cucinare noi il pranzo. Magari impari qualcos'altro oltre a spaghetti e omelette."
"Non dimenticare i sandwich. La mia specialità."
"Ohh, come potrei mai dimenticarli."
"Cosa vorresti cucinare di bello?"
"Ci penserò su." Subito dopo quella risposta, sento il campanello di casa sua suonare.
"Deve essere Noah, ora devo andare." Mi saluta e ricambio. Sono sempre più convinta del fatto che Noah e i suoi altri amici vivano a casa sua ormai. Ho perso il conto delle volte in cui si sono intrufolati nelle nostre chiamate in questi pochi giorni.
Appena l'acqua bolle, butto la pasta al suo interno. Sto morendo di fame in questo momento, mi sarei dovuta alzare prima.
Fatto sta che, ancora, non ho idea di cosa regalargli. Siamo di nuovo al punto di partenza.
Passo qualche altro minuto su Internet, ancora alla ricerca di un regalo, poi spengo tutto. Ci penserò domani, sono troppo stanca.
Come la maggior parte delle sere, provo a contattare la mia famiglia. Il giorno del suo compleanno, mio padre ha regalato un telefono a Nathan. Il suo primo telefono. Spero solo che non inizi a passarci troppo tempo. Soprattutto perchè io non ci sono, e mio padre sicuramente non è una delle persone più presenti che ci siano.
Si è anche creato degli account di Instagram e di Snapchat. Speravo non lo facesse. Penso sia troppo presto, e che non gli serva a niente. Mio padre però, gli ha dato il consenso. In cambio dovrà solo mettere tutto in modalità privata.
Almeno su una cosa sono tranquilla dato che papà, da spione che è, come ben saprete, lo controllerà per bene.
Mi ricordo ancora quando ha regalato a me il mio primo telefono. Avevo circa tredici anni.
Un giorno, l'avevo lasciato sulla tavola, lui era seduto lì. Mi arrivò un messaggio da un mio compagno di classe, di cui tra l'altro avevo anche una piccola cotta, ma questo è un altro discorso.
Non mi ricordo cosa diceva il messaggio, ma quando mi ripresi il telefono in mano mi chiese "Chi è Louis?". Lo disse come se fosse il nome più schifoso sulla terra, e a ripensarci, mi viene da ridere.Come potete vedere, è sempre stato un gelosone.
STAI LEGGENDO
Il mio fottutissimo 394 2
FanfictionSEQUEL DI "Il mio fottutissimo 394" Alexis e Cameron devono cominciare il loro primo anno di università. Intanto la loro relazione va avanti, ma sempre piena di ostacoli. Scoprirà mai cos'è che tutti le nascondono riguardo a Cam?