Mi sveglio. Oggi la camera non è illuminata dal solito sole, anzi. Si sentono le gocce della pioggia cadere. A quanto pare il mal tempo di New York non ne ha avuto abbastanza il giorno del compleanno di Cam e ha deciso di seguirmi anche qui.
Sono passate più o meno due settimane da quando sono tornata, ma in questi giorni non è la prima volta che il cielo decide di far sentire la sua furia.
A volte però della pioggia ci vuole. Il picchiettare delle gocce sulle finestre, la gente che cammina sotto gli ombrelli, le piante bagnate...mi piace l'atmosfera che questi elementi creano. Un bel libro sarebbe quel che ci vorrebbe per perfezionare il tutto, ma, ahimè, devo andare a lezione.Mi alzo a malavoglia. In questi ultimi giorni non mi sono sentita benissimo. Mi sento spesso molto stanca e la mattina non c'ho per niente voglia di alzarmi dal letto. Solo che devo.
Mi dirigo verso il bagno e faccio tutto quel che devo fare. Poco dopo raggiungo la cucina, Autumn è già sveglia e sta facendo colazione.
"Buongiorno." La saluto sedendomi un attimo, con il mio telefono in mano.
"Giorno!" Ricambia lei prima di mettere in bocca una forchetta di uova strapazzate.
"Come stai?" Mi domanda subito dopo storcendo un sopracciglio. Lei sa già che anche gli scorsi giorni non stavo al settimo cielo.
"Potrebbe andare meglio." Rispondo semplicemente.
"Non sarebbe meglio saltare le lezioni allora?"
"Non mi va, ne ho saltate fin troppe."
"Beh, se tu ne hai saltate fin troppe allora io non ho mai visto un'aula e dei banchi in questo semestre." Ironizza e mi metto a ridere. Dopo mi segue a ruota anche lei.
Parliamo per un po' e intanto penso a cosa potrei mangiare. Non ho per niente fame. Decido semplicemente di bere un bicchiere d'acqua per poi andare a prepararmi. Pochi minuti dopo sono pronta. Neanche ho voglia di truccarmi.
Vado a lezione insieme ad Autumn e decidiamo di pranzare in una pizzeria non molto distante dal campus. Nel mio stomaco non è entrato niente per tutta la mattinata, ma alla fine riesco a mangiarmi una pizza intera."Sta sera non ci sarò." Afferma Autumn mentre finiamo le nostre bibite.
"Perché?" Faccio curiosa e lei accenna un sorriso.
"Esco con un ragazzo, si chiama Peter." Afferma lei e arriccio il naso.
"Abita nel campus?" Chiedo bevendo gli ultimi gocci di Coca Cola.
"No, non studia qua. Però abita dalle mie parti, abbiamo degli amici in comune."
"Uhhhhh." Faccio con un sorrisetto in faccia e lei scuote la testa.
"Ma smettila." Si mette a ridere. Finiamo di pranzare e decidiamo di fare un giro. Non ci mettiamo tanto, infatti due orette dopo ci ritroviamo di nuovo nel nostro dormitorio. Fra poco dovrà prepararsi per uscire con quel ragazzo.
Bella vita la sua, io invece passerò tutta la serata a studiare.
Decido di riposarmi un po' e di chiamare la mia famiglia prima di aprire i libri.
Ora mio padre e Anna sono molto indaffarati. Mi hanno chiamata qualche giorno fa per dirmi che lei si trasferisce da noi. Quando me l'hanno detto per un attimo ho smesso di respirare. Ormai ti sarai abituata ad Anna, penserete voi, ma questo è veramente un grande passo. È strano veder mio padre condividere la sua camera da letto in maniera definitiva con una donna che non sia mia madre. Non fraintendetemi, sono felice per loro, è solo strano per me. Non so quanto tempo ci metterò per farci l'abitudine. Svegliarmi e trovarmi un'altra donna a fare colazione con noi. Per quanto ami Anna, non riesco a fare a meno di pensarci.
Naturalmente anche Emy la seguirà. Si è presa una stanza, ma dubito ci si affezionerà tanto. Ormai è grande, l'anno prossimo inizia l'università, infatti non mi stupirei se da un giorno all'altro andasse a vivere da sola. Comunque non cambierà città per studiare, resterà a Toronto da quanto ho capito.
Hanno deciso di ristrutturare un po' la casa. L'unica parte che praticamente non sarà ritoccata sarà camera mia. Cambieranno anche quella di Nat, che ormai non è più molto adatta al ragazzino che sta diventando.Dopo che riattacco con la mia famiglia, decido di videochiamare Cam. Per tutta la giornata non l'ho sentito, ci siamo solo inviati qualche messaggio.
Squilla per qualche secondo e poi risponde. Proprio nel momento in cui la sua voce si fa spazio nella stanza però, sento qualcosa salirmi su per la gola. Sto per rispondergli, ma pochi secondo dopo mi ritrovo con la faccia rivolta verso il water mentre del vomito esce dalla mia bocca."Cazzo." Sussurro fra me e me. Sento la voce preoccupata di Cam, che continua a chiamarmi e chiedere che succede. Riprendo il telefono in mano solo una trentina di secondi dopo.
"Amore stai bene?" Chiede appena il mio viso compare di nuovo sui nostri schermi.
"Hai vomitato?" Fa subito dopo.
"Si." Affermo annuendo.
"Stessa storia?" Chiede ancora. Gli avevo già detto che in questi giorni non stavo molto bene.
"Si. In realtà fino a poco fa stavo meglio."
"Hai provato a prendere qualcosa? Chiamare il dottore?"
"Non ancora. Magari domani." Stiamo in silenzio per qualche secondo.
"Inizio a preoccuparmi." Afferma lui dopo un po'.
"Preoccuparti di che?" Faccio io ridacchiando.
Di nuovo, qualche secondo di silenzio.
"È da un po' che stai così, non penso sia normale." Afferma ancora. Dopo un po' il sorriso che avevo fino ad un attimo fa si allevia, e l'atmosfera si fa più seria. Capisco subito a cosa sta pensando. Faccio finta di nulla, come se non avesse detto niente. Sapere che lui stia sospettando proprio a quello, mi mette più in ansia. Questo pensiero era passato per la testa anche a me, ma lo scacciavo via subito. Come se fosse impossibile che possa accadere. Come se evitando di pensarci le probabilità che ció avvenga scompaiano.
Passa qualche altro secondo di completo silenzio, poi decido di cambiare argomento. Non voglio più parlarne.
Una volta che cominciamo a chiacchierare di altro, lui non accenna più quel fatto, fino alla fine della videochiamata."Appena ti svegli scrivimi come stai, okay?"
"Si certo, notte."
"Buona notte."
Ci diamo la buona notte a vicenda, ma sappiamo entrambi che tutti e due passeremo qualche altra ora sui libri. O almeno, questo era il mio programma.
Mi metto a studiare, ma non riesco veramente a concentrarmi. Continuo a pensare a tutto ciò. Comincio a farmi mille paranoie. Penso alle mie mestruazioni. Dovrebbero arrivare fra qualche giorno.Ad una certa, mi metto a piangere. Chiudo i libri e mi alzo dalla scrivania, scoppiando in un pianto incontrollabile. Mi sdraio sul letto e quel pensiero che per tutti questi giorni avevo evitato, mi travolge come un'onda gigante. Ha ragione Cameron naturalmente, non é normale.
Comincio a sentirmi impotente, confusa e una serie di dubbi cominciano a vagarmi per la testa.Può essere che stia succedendo proprio quel che temiamo succeda?
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Il mio fottutissimo 394 2
FanfictionSEQUEL DI "Il mio fottutissimo 394" Alexis e Cameron devono cominciare il loro primo anno di università. Intanto la loro relazione va avanti, ma sempre piena di ostacoli. Scoprirà mai cos'è che tutti le nascondono riguardo a Cam?