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'Stiamo arrivando.' Mi scrive Caleb mentre ancora sto fissando il mio armadio per decidere cosa mettere. Alla fine opto per un vestito nero e delle semplici scarpe sportive dello stesso colore. Stavo pensando di mettere i tacchi, ma ci ho ripensato.
Preparo la mia borsa, metto un po' di mascara e sono pronta. Circa cinque minuti dopo mi scrive di nuovo.

'Siamo giù.'

'Arrivo." Gli rispondo. Esco di casa e chiudo a chiave. Dentro non c'è nessuno. Nathan è in giro con Corey ed i suoi genitori. Papà invece è fuori, come al solito.

Poco dopo sono davanti alla macchina di Caleb. Dentro, insieme a lui, ci sono un paio di suoi amici.
Quello davanti è un ragazzo, capelli neri e mossi, occhi marroni. Sembra piuttosto alto. Ai sedili posteriori invece è seduta una ragazza, i suoi capelli biondi le arrivano alle spalle, i suoi occhi invece sono di un color nocciola chiaro.
Saluto, e loro ricambiano. Prima di partire, Caleb ci presenta a vicenda: lui si chiama Thiago, lei Olivia.
Guardando bene il ragazzo, mi viene l'impressione di averlo già visto. Nel caso conoscesse Caleb da molti anni, probabilmente eravamo nella stessa scuola alle medie. Comunque lascio stare, e durante il tragitto non faccio domande a riguardo.

Non ci mettiamo tanto ad arrivare al locale della festa. Neanche un quarto d'ora.
Non è uno spazio grandissimo, ma neanche tanto piccolo. È riempito di divanetti e al soffitto sono attaccati due enormi lampadari. Le luci viola, blu e fucsia illuminano tutto.
Quando arriviamo non c'è quasi nessuno. Nel giro di mezz'ora però, comincia a riempirsi tutto. Di conseguenza, Caleb viene risucchiato dai suoi amici, come pensavo.
Per fortuna Olivia mi resta a fianco. È molto simpatica. Lei abita e studia qua, così come gran parte dei miei coetanei che vivono a Toronto.

Io e lei continuiamo a chiacchierare per tutta la serata. Nonostante lei conoscesse un po' di gente in confronto a me, siamo sempre state vicine. Che dire, la mia salvatrice.

Alla fine mi sento soddisfatta di aver accettato di venire. Diciamo che mi sono divertita.
Il locale comincia a svuotarsi verso mezzanotte. Così come all'inizio, rimaniamo noi quattro e altre persone che lavorano qui. Restiamo a chiacchierare, bevendo e mangiando, per un po', prima di decidere di andarcene. Per prima Caleb riporta a casa Olivia, poi Thiago, che abitano più lontani. In seguito si dirige a casa mia.

"Hai tanti amici a quanto pare." Affermo mentre lui non distoglie lo sguardo dalla strada.

"Diciamo.." Mi risponde lui.

"Non posso considerarli tutti amici amici." Scrolla le spalle prima di continuare il suo discorso.

"Sono per lo più dei conoscenti a livello avanzato." A quella sua frase mi metto a ridere.

"Conoscenti a livello avanzato?" Gli ripeto continuando a ridere.

"Si! Immagina un segmento: al primo estremo ci sono i conoscenti, mentre al secondo estremo i veri amici. Bene, i conoscenti a livello avanzato si trovano a metà della seconda metà del segmento." Continuo a ridere, mentre l'espressione del suo viso rimane pensierosa. Ci metto anche qualche secondo in più del dovuto a capire la sua spiegazione.

"Ridi ridi, ma lo sai benissimo anche te che il mio ragionamento non fa una piega." Afferma tutto soddisfatto prima di fermarsi davanti a casa mia.

"Sono per lo più compagni d'università, o anche del liceo..amici di amici. Ci saranno stati addirittura amici di amici di amici." Fa una piccola pausa, lasciandosi andare sullo schienale.

Il mio fottutissimo 394 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora