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CAMERON'S POV.

Magari aveva veramente qualcosa da spiegare, ma in situazioni come queste, dò più spazio al mio orgoglio, ed era come se in quel momento non avessi avuto voglia di parlare con nessuno.
Non avrei mai pensato che una cosa del genere potesse fare così male. Eppure..
È come se fossi nel bel mezzo di uno stadio e tutte le persone lanciassero sassi in continuazione.
Ho passato la notte a cercare di non far rigare le lacrime al mio viso.
Mi sono accorto di essere diventato più..debole. Di solito non piangevo per niente se non per la mia famiglia.
Ma eccomi di nuovo, a soffrire per l'ennesima volta per un'altra persona..

Mi alzo dal letto del motel in cui ho alloggiato. Sicuramente Alexis non sa che sono ancora qua. Volevo distaccarmi da New York. Mi manca Miami.

Penso che oggi starò in spiaggia. Magari mi distraggo.

Circa due ore dopo infatti sono lì.
Vedo dei ragazzi giocare a pallone, e decido di aggiungermi a loro.

Noto che a guardarci c'è un gruppo di ragazze.
Fino a pochi mesi fa avrei detto qualcosa del tipo si cazzo! Ma ora preferirei cucirle gli occhi.

All'ora di pranzo, smettiamo di giocare e decidiamo di andare a mangiare nella pizzeria qua vicino. Insieme a noi si aggiungono quelle ragazze.

Come al solito, ne prendo una col salame piccante.

Per fortuna, la medicina che avevo preso per il mal di testa sta funzionando, e il dolore se ne è andato quasi del tutto.
Peccato che solo il dolore della testa..

[...]

POV'S ALEXIS.

"Si sistemerà tutto. E magari se vieni ti distrai anche. Su Alexis!" Continua a replicare Autumn cercando di convincermi a venire alla festa di compleanno di Cole.

"Non ne ho voglia.." Sibilo invece io mettendo in bocca un altro spicchio di frutta.

"Dai! E se ti dico di farlo per Cole?" Curva un sopracciglio guardandomi in attesa di una mia risposta.

"Non ne ho voglia." Dico scuotendo lentamente la testa.

"Alexis!" Cerca ancora di convincermi, come una bambina di cinque anni e quasi quasi non mi metto a ridere per questo.

"Vuoi restare a deprimerti e a studiare tutta la settimana!?" Ribatte di nuovo.

"Sarà divertente! Su vieni!" Conclude e decido di arrendermi, sospirando.

"Va bene." Si mette a saltellare.

"Ma non ti aspettare che balli o robe del genere." La avverto e annuisce dubbiosa.
So benissimo che mi costringerà a farlo, ma non cederò come adesso.

Alla festa mancano ancora quattro ore. Dato che non ho intenzione di uscire da qua decido di portarmi avanti con lo studio.
Di solito il sabato lo dedico maggiormente ad altro, ma oggi non sono per niente in vena.

Torno in camera mia dopo che Autumn se ne è andata e mi butto sul letto con in mano il libro e il quaderno pieno di appunti e di mappe. Magari alcuni non riescono a studiare in situazioni del genere, ma io lo trovo così piacevole..è come se mi distraesse.

[...]

"Dell'acqua, grazie." Faccio al tipo dietro al bancone e lui prende il mio ordine, senza aver nulla da ridire sul fatto che ho preso dell'acqua, per fortuna.
Come previsto, sono alla festa di Cole. Su decine e decine di persone ne conosco circa..cinque..? Si..saranno cinque.
È in uno dei tanti locali di Miami. La musica si sente a palla e la gente balla in mezzo alla poca luce. Tranne me ovviamente.

Quando mi arriva il bicchiere d'acqua ringrazio il tipo. Mi giro per allontanarmi trovandomi davanti Isaac.

"Ehi." Fa tirando un sorriso.

"Una vodka." Dice velocemente al tizio per poi posare di nuovo gli occhi su di me.

"Ehm..senti.." Cerca di formulare una frase.

Lo vedo in difficoltà!

"Io..non pensavo..insomma..che fossi occupata."

"Nel senso..magari sarei dovuto aspettarmela..perchè..guardati!" Fa un lieve sorriso e quando sta per continuare lo interrompo.

"Non è colpa tua."

"Non lo sapevi, tranquillo.." Dico e non so neanche se si è sentito. Intanto il suo ordine arriva.

"Amici?" Chiede poco dopo porgendomi la mano, con le sopracciglia alzate e con un piccolo sorriso in volto.

"Amici." Stringo la mano e sorrido anche io.

"Vuoi ballare?" Chiede poi finendo di bere dal suo bicchiere.

"Gli amici ballano fra di loro." Continua porgendomi la mano.

"Non ho molta voglia." Ammetto passandomi una mano sulla fronte.

"Va bene. Non ti costringerò." Ridacchia per poi andarsene dopo che gli ho sorriso.

Penso che me ne andrò a casa. Non ho neanche voglia di stare ancora qua.
Vado alla ricerca di Cole per salutarlo, immischiandomi nella folla che balla. Poi finalmente lo vedo, seduto insieme ad altri.
Quando mi vede si alza e viene verso di me.

"Io vado." Faccio e lui storce le sopracciglia.

"Di già?" Controbatte e annuisco ridacchiando per poi poggiare la mia mano sulla sua guancia e schioccargli un bacino.

"Buon compleanno." Dico e mi ringrazia col suo sorriso smagliante in faccia.

"Sai la strada per il campus?" Chiede e annuisco.
Mi ci vorranno una quindicina di minuti.

"A domani!" Lo saluto e poi mi dirigo verso l'uscita.

Mi ritrovo a camminare sul marciapiede che si affianca alla spiaggia. Sono le nove di sera e il cielo è scuro e ricoperto di stelle. Continuo a camminare ma mi fermo quando passo davanti ad un bar, o qualcosa del genere. Dovrei comprare delle caramelle alla menta dato che le mie le ho finite tutte, e non posso fare a meno di averle sempre con me.
Entro dentro. Non è vuoto. C'è un gruppo di ragazzi e di ragazze che parlano fra di loro.
Vado verso il tizio davanti alla cassa, e gli chiedo le caramelle. Mentre lui le prende, sposto un attimo lo sguardo su quei ragazzi. Alcuni di loro se non sbaglio sono del campus. Ma un altro viso cattura i miei occhi. Quello di Cameron. Anche i suoi occhi incontrano i miei. È seduto come tutti gli altri, ma sulle sue gambe si è messa una ragazza. Bionda, occhi scuri, mai vista prima. Lei gli circonda il collo con il suo braccio, mentre i nostri occhi non si staccano gli uni da quelli dell'altro.
Ecco di nuovo, la sensazione che milioni di persone mi stiano lanciando di tutto e di più addosso. Comincio a sentire i miei occhi farsi lucidi.

"Tre dollari e cinquanta." La voce del ragazzo davanti a me mi fa girare di nuovo, mentre il mio cervello cerca di realizzare ancora la cosa. Pago per poi andarmene con in mano la mia roba. Non mi giro neanche a guardare il mio ragazzo..o qualsiasi cosa siamo.

Non penso di avere più intenzione di andare da lui dopo questo..

POV'S CAMERON.

Alexis esce da qua, sotto i miei occhi fissi su di lei.

Penso di essere ancora più distrutto di prima. Semplicemente perchè lei penserà che me la sto già facendo con un'altra. Ma non è così. Anzi, la butterei giù dalle mie gambe proprio in questo momento. Perchè nonostante quel che sta succedendo in questi giorni, lei è l'unica che voglio sulle mie gambe.

Il mio fottutissimo 394 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora